di Umberto Pini
Il 28 marzo l’Aeronautica Militare compie 100 anni e lo Stato Maggiore per questa giornata ha organizzato l’apertura al pubblico di tutte le basi aeree.
Il pubblico potrà vedere da vicino gli aerei e gli elicotteri dell’Aeronautica Militare che tutti i giorni solcano i cieli proteggendo lo spazio aereo nazionale e quello della NATO o intervengono a supporto della comunità civile in occasioni di calamità naturali, incidenti e trasporti sanitari.
Questo sarà solo un’anticipazione dell’evento che si avrà a Pratica di Mare (RM) che si svolgerà il 17 e il 18 giugno prossimi, dove si svolgerà un’ampia manifestazione aerea.
Il 28 marzo, a Roma si terranno due eventi principali: una cerimonia militare nella terrazza del Pincio e un sorvolo aereo sulla città di Roma che dovrebbe vedere una formazione che disegnerà il numero 100 con i velivoli.
100 anni in volo: l’Aeronautica festeggia il 28 marzo il suo anniversario
Inoltre, a piazza del Popolo a Roma, dal 24 al 29 marzo 2023, sarà realizzato il villaggio aeronautico “Air Force Experience” che consentirà ai cittadini di ogni età di conoscere meglio l’Aeronautica Militare. Saranno presenti velivoli in mostra statica, percorsi esperienziali, incontri informativi e d’intrattenimento, stand promozionali, simulatori ludici, proiezioni, esibizioni musicali e sportive per vivere insieme il 100° compleanno dell’Arma Azzurra.
In realtà, si può dire che l’Aeronautica fu costituita subito dopo l’Unità d’Italia, quando nel 1884 fu costituito il Servizio Aeronautico presso il distaccamento di Roma della Brigata Mista del 3º Reggimento genio di Firenze ed, in particolare il reparto si sarebbe occupato degli aerostati da ricognizione. Nel gennaio 1885 il Servizio Aeronautico fu denominato Sezione Aerostatica destinata, tra l’altro, all’uso dei due palloni frenati in dotazione: il Torricelli e l’Africo.
Il primo utilizzo operativo delle forze aeree, con l’impiego di 4 aerostati, 2 dirigibili e 28 aerei, avvenne durante la campagna di Libia del 1911-1912.
Dopo le prime risultanze positive nell’impiego bellico, in Italia si sviluppò l’armata dell’aria, sotto il controllo dell’esercito, all’entrata in guerra nella prima guerra mondiale nel 1915, le forze aeree italiane disponevano solo di 86 aerei. Le esigenze belliche e la sempre maggiore importanza delle operazioni dal cielo fecero diventare prioritaria la costruzione di nuovi aerei e in pochi anni se ne costruirono circa 12.000.
Le forze aeree si specializzarono in bombardamenti e i raid più importanti avvennero sulle coste del mare Adriatico, nel 1917 a Pola (in quel momento facente parte dell’Impero austro-ungarico) e addirittura sulla capitale dell’Impero, Vienna, dove nel 1918 avvenne un’incursione di 7 aerei guidati da Gabriele d’Annunzio.
Anche la specializzazione aerea dei caccia ebbe una notevole espansione e si cominciarono a conoscere i primi nomi degli assi, come Francesco Baracca e Pier Ruggero Piccio. Nel 2 / 2 primo conflitto mondiale l’armata dell’aria dovette pagare un costo notevole in termini di vite umane, poiché morirono quasi 2.000 aviatori.
L’importanza dell’aeronautica crebbe sempre più anche dopo la fine del conflitto, fino alla decisione di scorporare l’arma dal Regio esercito, elevandola a Forza Armata autonoma come Regia Aeronautica, con l’emanazione del Regio decreto 28 marzo 1923, n. 645. Ecco il motivo ei festeggiamenti in questa data.
Erano passati solo vent’anni dopo il primo storico volo dei fratelli Wright con il loro rudimentale biplano, che si pilotava da sdraiati, ma l’Istituzione dell’Aeronautica sanciva l’importanza sempre crescente di quest’Arma nell’ambito delle Forze Armate, considerando, altresì, che le tecnologie utilizzate in questo campo evolvevano con grande rapidità.
I rappresentanti della Regia Aeronautica inanellarono una serie di primati, come per esempio quelli di altitudine di Mario Pezzi, che nel 1938 raggiunse i 17.083 metri di quota a bordo di un biplano a elica Caproni Ca161. Tra gli aerei a pistoni, è un record ancora imbattuto.
Dal 1946 l’Aeronautica non è più “Regia” e dalla passione e dal coraggio che animava i primi pionieri siamo passati a caccia militari con uno sviluppo tecnologico continuo e con l’elettronica sempre più sofisticata che assiste i piloti nelle loro manovre, sia in caso di difesa aerea sia in caso di operazioni di ricerca e soccorso.