3 gennaio 1954 debutto RAI. La Calabria in zona d’ombra. Francesco Russo la “illumina”

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Riportiamo il ricordo della nipote Maria Pia Russo, ingegnere informatico e attuale direttore di Telemontestella*

Maria Pia Russo

Il 3 gennaio 1954 segnò il debutto ufficiale delle trasmissioni televisive regolari del Programma Nazionale, l’attuale Rai 1, con la presentatrice Fulvia Colombo che annunciò l’inaugurazione dagli studi Rai di Milano. Questo momento storico rappresentò la conclusione di un processo di sperimentazione protrattosi per oltre vent’anni, ostacolato dagli eventi della Seconda guerra mondiale.

Ciccio Russo U Remma, il pioniere

In questo giorno vogliamo ricordare Francesco Russo, conosciuto da tutti come “Ciccio Russo U Rremma”. Nel 1954, la Calabria era esclusa dalle trasmissioni televisive regolari poiché la Rai la considerava una “zona ombra”. Ciccio Russo, dopo aver viaggiato fino a Napoli nel 1955 per acquistare un televisore, dato che in Calabria non c’erano punti vendita, si dedicò con tenacia alla ricerca del segnale televisivo a Pazzano, utilizzando metodi artigianali. Dopo svariati tentativi sul monte Consolino, riuscì a captare il segnale proveniente da Martina Franca nel 1956, realizzando così il primo “ponte caldo” posizionando l’antenna su di una quercia.

Foto dell’antenna posizionata sul Monte Stella da Francesco Russo, anno 1956, Pazzano

Successivamente, nel 1956, Russo realizzò un nuovo “ponte caldo” da Gambarie, utilizzando come traliccio la croce in cemento di Montestella. La sua abilità tecnica e l’affidabilità del nuovo ponte garantirono la diffusione ottimale del segnale televisivo, portando la TV nelle case di Pazzano, Stilo e Bivongi.

La TV nella Vallata dello Stilaro “non autorizzata”

Tuttavia, il lavoro di Russo rischiò di essere vanificato quando la Rai inviò i carabinieri a invitarlo a spegnere il segnale, poiché operava senza autorizzazione. Nonostante il rischio di essere arrestato, Russo rifiutò, ma l’Amministrazione locale, guidata dal sindaco Remo Taverniti, intervenne a suo favore con una delibera del 23 aprile 1959. Questa delibera specificava che le azioni dell’elettrotecnico erano prove di messa in onda per dimostrare alla Rai che la zona non era ombra; pertanto, l’ente televisivo doveva intervenire e installare un ripetitore.

La RAI a Montestella

La Rai inviò i propri tecnici a Montestella, che misurarono un segnale di soli 50 microvolt invece dei necessari 500. Russo dimostrò nuovamente la sua abilità agli ingegneri Rai e all’esperto antennista giunto dalla Germania. Con un espediente tecnico di 16 poli collegati in parallelo, riuscì a moltiplicare i 50 microvolt fino a 800, sufficienti per la trasmissione. Per questa intuizione e le sue capacità tecniche dimostrate, la Rai gli offrì l’assunzione, che Russo, tuttavia, decise di rifiutare. Finalmente, nel 1960, la Rai installò il tanto atteso ripetitore, portando a compimento il lavoro di Russo.

* Radio Tele Montestella Web ODV, fondata da Antonio Russo, a testimonianza di una tradizione che da Francesco è passata ad Antonio e a Maria Pia Russo

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