Il Ministero della Cultura annuncia con grande entusiasmo le nuove scoperte archeologiche avvenute nel parco della Villa Floridiana di Napoli. Gli ultimi lavori di ripulitura delle “Grotte a finte rovine”, nell’ambito del progetto NesIS – Neapolis Information System – hanno portato alla luce resti di epoca romana risalenti al I secolo d.C..
Progetto NesIs e le sue incredibili scoperte
La Villa Floridiana si conferma un luogo di grande fascino e di inestimabile valore storico. Un vero e proprio museo a cielo aperto che continua a svelare i suoi segreti. Le grotte risalenti al XIX secolo, sono state oggetto del progetto di ricerca del NesIS, volto a realizzare la carta archeologica dei quartieri occidentali di Napoli e a verificare la presenza di preesistenze di epoca romana nell’area. Il progetto è a cura dei professori Marco Giglio e Gianluca Soricelli, con la collaborazione della Direzione regionale Musei della Campania e la partecipazione di alcuni studenti della facoltà “L’Orientale di Napoli“.
Le prime scoperte, emerse durante i lavori di pulizia, risalgono al I secolo d.C. con il ritrovamento di una serie di pilastri in opera vittata realizzati con blocchetti di tufo. Tra i reperti più significativi un frammento di rivestimento in cocciopesto, preziosa testimonianza dell’arte decorativa romana. Scoperte anche successive fasi edilizie che raccontano l’evoluzione del sito nel corso dei secoli. Il ritrovamento di tracce di murature in finta opera reticolata e di intonaci dipinti, suggeriscono la presenza di una villa rustica di età romana. Trasformata poi in epoca medievale, in un complesso produttivo. Inoltre nella fase conclusiva dell’intervento, sono state individuate porzioni di rivestimento ottocentesco in pietra lavica e rinvenuti reperti come ceramiche, monete e oggetti di uso quotidiano.
Villa Floridiana: un gioiello neoclassico con vista sul Golfo di Napoli
Sulla collina del Vomero si trova Villa Floridiana, un complesso monumentale che comprende un parco pubblico e una villa neoclassica. Un vero e proprio gioiello che regala ai visitatori un’oasi di pace e bellezza, con una vista mozzafiato sul Golfo di Napoli. Costruita tra 1817 e il 1819 per volere di Ferdinando I di Borbone e donata alla moglie morganatica, Lucia Migliaccio duchessa di Floridia. Da qui il nome della villa che divenne la residenza estiva della coppia. Il parco della Floridiana si estende per circa 6 ettari ed è un esempio di giardino all’inglese con sentieri sinuosi, viali alberati, ampie praterie e boschetti ombrosi. Le sue attrazioni principali sono il Teatro di Verzura e il Tempietto neoclassico dedicato a Diana, oltre al Museo della Ceramica Duca di Martina.
Con queste scoperte si aprono futuri scenari di ricerca per ricostruire la storia del sito e del quartiere Vomero. Le attività di scavo e analisi proseguiranno nei prossimi mesi, con il supporto di tecnologie avanzate come il rilievo tridimensionale e fotogrammetrico. La Direzione regionale Musei della Campania in collaborazione con l’Università di Napoli L’Orientale, sta già lavorando per rendere fruibili al pubblico i reperti rinvenuti e per avviare nuovi scavi archeologici nell’area.
La Villa Floridiana si conferma così un luogo di cultura e di scoperta, dove la bellezza del paesaggio si intreccia con la storia e l’archeologia. Un invito a esplorare un sito unico nel suo genere, scrigno di tesori inaspettati che attendono di essere svelati.
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