“Premio Anassilaos Mimosa” ad Angelica Artemisia Pedatella

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Alla regista, scrittrice e musicista Angelica Artemisia Pedatella il “Premio Anassilaos Mimosa”

Fra le eccellenze premiate a Reggio Calabria con il Premio Anassilaos Mimosa. Giunto alla ventinovesima edizione, l’associazione Anassilaos ha voluto riconoscere alla regista, scrittrice e musicista calabrese Angelica Artemisia Pedatella il merito di avere dato un contributo sostanziale alla crescita culturale della Calabria.

L’Editore Domenico Polito e la Pedatella

L’abbiamo intervistata all’indomani dell’importante riconoscimento, avvenuto l’8 marzo 2024 a Reggio Calabria. Angelica Artemisia Pedatella regista, musicista, attrice, performer e autrice, è anche fondatrice della “Compagnia Teatrale BA17” e ideatrice del progetto di arti e comunicazione “Rinascimento Calabrese”.

Un importante riconoscimento in Calabria. Cosa rappresenta questo premio?

Il Premio Anassilaos per la cultura che mi hanno assegnato a Reggio Calabria proprio l’otto Marzo, il giorno internazionale dedicato alla donna, è ovviamente un premio che io ritengo non rivolto soltanto a me ma a tutto il team degli artisti e dei tecnici che lavora con me: la Compagnia Teatrale BA17 per il grande lavoro che stiamo facendo tutti insieme per una “grande donna” che è la Calabria.

Quindi un’identificazione del territorio al femminile. Questo è il vostro messaggio?

Da quando siamo partiti nel 2020/2021, abbiamo realizzato molti lavori che riguardano il mondo femminile. Uno che è importante ricordare su tutti è la trilogia di cortometraggi Compagnia delle Donne che ora sta per partire anche con una nuova serie e in cui raccontiamo le grandi donne di Calabria che hanno dato identità a questa terra. Ma non solo. Perché parliamo delle minoranze storico linguistiche che è un altro tema fondamentale. Infatti, all’interno del mondo delle cosiddette “minoranze” storiche e linguistiche (che sono culture straordinarie che compongono il variegato mondo calabrese!) ancora una volta le donne hanno avuto un grandissimo ruolo. Questo è raccontato anche dagli abiti che, tranne per la tradizione grecanica in cui non abbiamo un abito femminile vero e proprio ma su cui stiamo facendo ricerca, nella tradizione occitana/valdese e in quella arbëreshe raccontano una donna magnifica e sono i testimoni dell’importanza sociale dell’elemento femminile. Quindi la Calabria è “madre” ma è sempre stata anche una “madre adottiva”, diciamo una “matrigna buona”. Questo è un tratto splendido e poco valorizzato della nostra terra in cui il team BA17 si sta impegnando.

Quali sono le figure femminili calabresi che raccontate nella Compagnia delle Donne?

Mi limito a citare le prime tre donne raccontate nella prima serie di Compagnia delle Donne, lasciando un velo di mistero sulle prossime. La prima è stata Concetta Pontorieri, la prima ragazza calabrese a laurearsi nel 1921 e noi nel 2021 abbiamo realizzato questo lavoro per celebrare il centenario dalla sua laurea. Concetta rappresenta lo sforzo verso la cultura che la Calabria ha sempre manifestato. La seconda figura femminile che abbiamo ricordato è Natuzza Evolo che rappresenta la spiritualità ed anche la capacità nella vita di tutti i giorni di saper accogliere i miracoli. Qualcosa di cui la Calabria ha bisogno. Ma la Calabria è anche una terra di miracoli perché proprio qui, adesso, possono succedere grandi cose, proprio laddove tutti pensano che non succeda niente. La terza figura che abbiamo ricordato, molto importante, è Amalia Bruni. La scienziata di Lamezia Terme che ha dato un grandissimo contributo alla scienza grazie al lavoro sul gene che provoca l’Alzheimer. E queste tre donne rappresentano i tre aspetti – cultura, spirito, scienza – di cui un Paese civile e moderna non può fare a meno. Non esiste scienza senza spirito, non esiste spirito senza cultura, non esiste cultura senza spiritualità. Sono tre aspetti interdipendenti tra loro: un tripode che garantisce la sopravvivenza della Calabria e la donna, le donne hanno rappresentato questo connubio. Ecco quindi perché con il premio Anassilaos ritengo che questo progetto, partito dalle donne e che arriva nel giorno internazionale della donna, abbia coronato un percorso virtuoso.

Prima di questo Premio c’era stato già qualche altro riconoscimento del tuo lavoro anche come giovane regista come autrice di testi teatrali?

Sì. Io penso che i premi sono un bel riconoscimento, un modo per condividere. Credo che siano anche dettati dalla fortuna di trovarsi in una situazione opportuna al momento opportuno. Mi piace ricordare di aver ricevuto, in tempi non sospetti, il Premio Muricello e la relazione con il mondo del Muricello è continuata fino a diventarne oggi parte attiva. Ma tutto è partito da un premio che mi è stato attribuito nel 2018. Da lì piano piano nel tempo, dopo pochi anni, è iniziata una collaborazione che oggi mi ha portato a far parte della giuria del Premio Muricello e intraprendere un bel percorso. I veri premi, però, per me sono quelli sconosciuti ai più e che riesci a trovare sul campo, conoscendo le persone, intraprendendo nuovi progetti che hanno successo e creando delle relazioni sane, mentre fai quello che vuoi fare e lo fai nel posto in cui vuoi stare davvero. Le belle persone, le sfide, i panorami di questa terra, la mia famiglia, i miei amici, il team BA17, i miei colleghi, il progetto con LaC con il suo straordinario team per raccontare la nostra Calabria: questo è il più grande premio. Il premio “Anassilaos” per cui ringrazio la bontà del presidente e di tutta la giuria che me lo ha assegnato corona questo vero grande premio che mi ha dato la vita: di essere in Calabria, di fare quello che amo in Calabria con persone meravigliose. E il prossimo appuntamento sarà ancora una celebrazione perché proprio a Reggio Calabria ho l’onore di presentare-raccontare il ventennale della casa editrice LEONIDA Edizioni fondata e diretta da un altro grande calabrese, Domenico Pòlito, che mi ha assegnato il premio l’8 marzo scorso.

Prossimo progetto al femminile?

Innanzitutto, la seconda serie di Compagnia delle Donne. E poi per le altre novità preferisco, come si dice oggi, non spoilerare. L’unica cosa che posso dire è che in questi giorni è in uscita il mio prossimo libro che riguarda proprio una donna: Arianna che deve arrivare alla sua Itaca. È un libro scritto con il poeta Raffaele Donato e con le immagini del fotografo e amico-fratello Lorenzo Cardamone. Il titolo è “Vers-Itaca” per Giacovelli Editore. Ed è un po’ un racconto di come io sono arrivata alla mia Itaca che è la Calabria.

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