Il caso Pegasus al Parlamento europeo: Libertà di parola degli attivisti per i diritti umani in Europa e Medio Oriente. I Paesi del Golfo stanno mettendo a tacere i giornalisti in Europa? Il caso della sicurezza informatica dell’Arabia Saudita/Emirati Arabi Uniti

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Bruxelles, 17 aprile 2024 – Oggi al Parlamento europeo si è espressa profonda preoccupazione per le numerose violazioni dei diritti umani che avvengono circa la libertà di parola che, benché sancita tra i principi e i diritti fondamentali delle costituzioni degli stati, è sempre più compromessa – anche in Europa – dall’uso improprio delle tecnologie c.d. di sorveglianza, come nel caso dello spyware Pegasus dell’azienda israeliana NSO Group.

L’intervento dell’economista Giovanni Barretta

 “Secondo diversi rapporti e indagini giornalistiche, il software creato dalla NSO Group è stato utilizzato contro attivisti per i diritti umani e giornalisti in vari paesi nello spionaggio di stato.”, ha dichiarato l’economista Giovanni Barretta. “L’uso di Pegasus rappresenta una grave minaccia per i diritti umani. Lo spyware può essere utilizzato per intimidire e silenziare giornalisti, attivisti e politici. Può anche essere utilizzato per sovvertire governi e interferire con le elezioni.”

La posizione del Parlamento europeo

L’eurodeputata Rosa D’Amato ha sottolineato l’urgente necessità di intervento e l’importanza in tal senso della commissione Pega, istituita a marzo in seno al Parlamento europeo per indagare sul spyware Pegasus, sostenendo che è stato un piacere organizzare, con la testata CentroSud24, l’evento incentrato sulla tutela dei diritti umani, presso il Parlamento Europeo. Mai come in questo momento storico il nostro impegno deve rimanere vigile e attento, nel rispetto di milioni di cittadini privati quotidianamente dei più basilari diritti in un settore che non smette di proliferare.

Emanuele Chillemi: Pegasus come arma di stato

 “Lo spyware Pegasus è classificato come arma dallo stato d’Israele pertanto qualsiasi esportazione e utilizzo in paesi esteri deve essere approvata dal governo “, ha aggiunto l’informatico Emanuele Chillemi. “Pegasus continua a essere ampiamente usato in tutto il mondo in attività di cyber spionaggio”.

Alessandro Rubino: le esigenze di regolamentazione

L’Avv. Alessandro Rubino ha parlato della necessità di una regolamentazione più rigorosa dell’esportazione e della vendita di spyware, meccanismi di controllo rafforzati per prevenire abusi e maggiore trasparenza e responsabilità da parte di aziende come NSO Group.

La Commissione Pegasus e le prospettive future

In conclusione, ci siamo riuniti oggi per far luce sulle ombre che oscurano l’utilizzo della tecnologia in modo improprio dai governi per violare i diritti alla privacy, alla libertà di espressione e all’associazione di individui presi di mira per le loro convinzioni politiche o attivismo. Mentre la commissione Pegasus del Parlamento europeo continua la sua indagine sullo scandalo, è imperativo che i politici diano priorità alla tutela dei diritti umani e dei principi democratici. Ciò include garantire che siano messe in atto solide salvaguardie per prevenire l’uso improprio della tecnologia di sorveglianza, ritenere responsabili coloro che violano i diritti umani e sostenere l’impegno dell’UE a difendere i diritti e le libertà di tutti i suoi cittadini. Di fronte alle prove crescenti della complicità del Gruppo NSO nelle violazioni dei diritti umani, la commissione Pegasus del Parlamento europeo deve cogliere questa opportunità per aprire la strada nel sostenere riforme significative per prevenire ulteriori violazioni dei diritti e delle libertà fondamentali. Solo adottando un’azione decisiva l’UE potrà adempiere al proprio dovere di proteggere i propri cittadini dall’insidiosa minaccia posta dalla tecnologia di sorveglianza e sostenere i valori della democrazia, dei diritti umani e dello Stato di diritto.

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