Napoli 26 maggio. Oltre 50mila in piazza: fermiamo il ddl Calderoli

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Di seguito il comunicato stampa dei comitati per il “ritiro di qualunque autonomia differenziata” diffuso all’indomani della manifestazione del 26 maggio a Napoli

Il 25 maggio a Napoli più di 50mila persone hanno partecipato alla Manifestazione, indetta da associazioni e mondo sindacale che compongono La Via Maestra, e hanno scandito forte e chiaro il proprio no all’Autonomia Differenziata, che il governo Meloni-Salvini-Tajani vorrebbe fare approvare dalla Camera immediatamente dopo le elezioni europee. Il no all’autonomia differenziata è stato ribadito dal palco in particolare dai costituzionalisti Gaetano Azzariti e Massimo Villone, dalla portavoce dei Comitati e del Tavolo NOAD Marina Boscaino e da Maurizio Landini, segretario della CGIL, a conclusione della manifestazione.
Il governo, se fosse davvero attento alle domande del Paese, dovrebbe ascoltare questi No,
interrogarsi e interrompere l’iter parlamentare del ddl Calderoli. Dovrebbe ascoltare la voce della CEI, che nel suo ultimo comunicato lo ha giudicato con severità denunciandone i pericoli per l’unità della Repubblica dato che l’autonomia differenziata aggraverà le disuguaglianze sociali e i divari territoriali.
Sempre più diffusa è la consapevolezza dei guasti dell’autonomia differenziata, materia spinosa e difficile da spiegare, ma ormai è chiaro a tutti che l’autonomia differenziata mina le istituzioni della Repubblica con la creazione di 20 staterelli, l’un contro l’altro armati. Per questo l’UPB, la Banca d’Italia, la Commissione UE, ampi settori della Confindustria, e infine compatta la CEI sono contro il ddl Calderoli. I Comitati per il Ritiro di ogni autonomia differenziata e il Tavolo NOAD continueranno indefessi la loro azione di informazione e mobilitazione contro il ddl Calderoli, frutto di un mercimonio tra Salvini e Meloni, che ha ottenuto in cambio il premierato assoluto.
Oggi viviamo in un Paese completamente diviso dalle disuguaglianze e che si vuole dividere
ulteriormente. Mentre il Nord è il laboratorio di un progetto propagandistico di individualismo corporativo sordo a qualsiasi esigenza della collettività, mentre al Nord si persegue un disegno di secessione dei ricchi, gli apprendisti stregoni del Governo stanno facendo del Sud il laboratorio di un progetto di istituzionalizzazione delle diseguaglianze, inchiodando cittadine e cittadini alle attuali condizioni di profonda arretratezza che riguardano i servizi sociali, le infrastrutture, la vita. Le oligarchie che avranno in mano le decisioni sull’economia e sui diritti sociali impediranno per sempre uno sviluppo socialmente e ambientalmente sostenibile del Mezzogiorno, condannato da questo Governo a nuove servitù.


Dalla piazza di Napoli è giunto forte e chiaro un appello all’esercizio della responsabilità di tutti e di ciascuno. Ci battiamo e ci batteremo perché venga discussa la Legge di iniziativa popolare per la quale i Comitati dell’Emilia-Romagna hanno raccolto 6mila firme, che chiede al presidente Bonaccini di recedere dalle pre-intese. Auspichiamo che continui forte la battaglia di opposizione alla Camera, e se mai il ddl Calderoli dovesse essere approvato che si tentino tutte le strade per impedirne l’attuazione – dal referendum abrogativo all’impugnazione della legge davanti alla Corte costituzionale da parte delle singole Regioni. E non rassegniamoci alla distruzione dei diritti sociali, ma con la mobilitazione e le lotte difendiamoli e ricostruiamoli.

Tavolo No Autonomia differenziata
Comitato Nazionale per il ritiro di qualunque Autonomia differenziata, l’uguaglianza dei diritti e l’unità della Repubblica

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