Protocollo Italia-Albania sui migranti: la Premier Meloni in visita al centro di Shengjin

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La campagna elettorale per le elezioni Europee sta per giungere al suo termine e la questione migrazione viene posta al centro del dibattito politico internazionale. La premier Giorgia Meloni si è recata in Albania accompagnata dal Ministro Piantedosi per visitare il centro di Shengjin, che insieme a quello di Gjader accoglierà i migranti in arrivo dall’Italia. La creazione dei due centri è stata predisposta dal protocollo Italia-Albania siglato lo scorso anno.

Gestione migranti, i due centri in Albania saranno operativi dal primo agosto

I due centri per migranti in Albania saranno operativi dal primo agosto 2024. Il protocollo Italia- Albania ha previsto che si partirà da mille posti fino ad arrivare ad un massimo di 3mila.

Il protocollo prevede spese da “670 milioni di euro per 5 anni, 134 milioni all’anno che corrispondono al 7,5% delle spese connesse all’accoglienza dei migranti sul territorio nazionale.” Così ha dichiarato la premier Giorgia Meloni in seguito alla visita dell’hotspot per migranti a Shengjin

D’altra parte, l’opposizione è contrariata all’accordo stabilito sui migranti considerandolo un enorme spreco di denaro. “Soldi che potevano essere spesi per la sanità pubblica”, ha dichiarato la Segretaria del PD, Elly Schlein. Criticato anche il viaggio della Meloni in Albania considerato “uno spottone elettorale”

La nascita del protocollo Italia-Albania

Il protocollo Italia-Albania è stato firmato a Roma nel novembre 2023 con l’obiettivo di avviare una collaborazione in materia migratoria. La durata è di cinque anni ed è rinnovabile. Dall’accordo è stata stabilita l’istituzione dei due centri: quello situato a Shengjin con la funzione di prima accoglienza e l’altro a Gjader che fungerà da hotspot e centro di rimpatrio.

I costi per il protocollo potrebbero superare il miliardo di euro

Dai dati tecnici elaborati e pubblicati su Openpolis, è possibile rilevare tutte le risorse stanziate dal Governo, le spese sostenute per la realizzazione e la gestione dei centri oltre ai costi aggiuntivi.

Si calcola, infatti, che la spesa per la gestione dei centri ammonta all’incirca a 30 milioni di euro in 5 anni (4,4 milioni di euro nel 2024 e 6,5 l’anno tra 2025 e 2028). Restano 600 milioni di euro che non riguardano le spese di gestione. Per la realizzazione delle strutture si contano altri 31,2 milioni di euro (secondo quanto riportato dai dati grafici) e a seguire altri 5,17 milioni destinati, invece, alla manutenzione.

La batosta arriva per i costi aggiuntivi. In particolar modo, sembrerebbe che ben 252 milioni dei 670 stanziati citati dalla Meloni, servirebbero a sostenere le trasferte del personale italiano. Altre fonti rilevano che i costi invece ammonterebbero a già più di 800 milioni.

Dal Viminale è stato pubblicato, infatti, un bando per il noleggio di una nave privata per 90 giorni che trasporterà i migranti dal Mediterraneo all’Albania. Il costo da sostenere sarà di 13 milioni e mezzo di euro solo per i primi tre mesi. Ed è così che, con l’aggiunta dell’affitto della nave, i costi lieviterebbero addirittura ad un miliardo di euro.

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