Elezioni Francia: è Macron il miglior stratega d’Europa, la sconfitta di Le Pen lo conferma

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Marine Le Pen ha perso. Per il Rassemblement National è una Waterloo, senza appello certificata da un terzo posto che sa di incredibile. Emmanuel Macron ha dato una lezione di lungimiranza a tutti Europa, ed i suoi critici ora si nascondono con la coda fra le gambe.

Emmanuel Macron non ha vinto. Questo sia ben chiaro, perché le forze che lo sostengono sono arrivate al secondo posto con 168 seggi conquistati. D’altro canto, la sua vittoria consisteva nel fermare l’avanzata della destra e c’è riuscito a tutti gli effetti. Il voto delle Europee, che aveva visto la vittoria dei lepenisti, è stato clamorosamente sovvertito così come il risultato di appena 7 giorni prima.

Alla seconda tornata i francesi si sono riversati in massa a votare contro Marine Le Pen. Una sconfitta bruciante, non solo perché puntava alla maggioranza e non è riuscita a conquistarla ma perché non è arrivata nemmeno seconda. Con i 143 seggi il Rassemblement National è la terza rappresentanza del Paese, dietro i macronisti e soprattutto dietro l’estrema sinistra di Mélenchon, che ha conquistato la maggioranza con 182 seggi.

Macron si dimostra il miglior stratega d’Europa, dimostrando a chi gli dava del “pazzo” di essersi sbagliato (ad essere generosi). Perde l’estrema destra, che grida al complotto ed al disonore livida di rabbia ma senza alcun tipo di scusa. Le Pen prova a rilanciarsi, consapevole che la vera partita per lei si giocherà nel 2027, ma i francesi hanno parlato e soprattutto, come scrivono oggi i giornali italiani, hanno detto apertamente che cosa non vogliono. La vittoria di Emmanuel Macron sta soprattutto in questo: ha calato il sipario sull’estrema destra francese (almeno per ora) e quasi blindato le prossime presidenziali alle quali non potrà comunque candidarsi.

Il problema dell’ingovernabilità è un falso: col sistema francese conta poco

Chi sostiene che questa in realtà sia una sconfitta anche per Macron, come a volersi giustificare delle proprie affermazioni precedenti o evitare di parlare della sconfitta dei propri beniamini, non ha ben presente come funziona in Francia. Mélenchon ha dichiarato di non voler fare alleanze, eppure tutti sanno che sarà nel suo interesse far passare alcune decisioni per darsi forza nel 2027 ed a fronte dell’incredibile risultato non sarebbe conveniente rischiare con un voto prima del 2027.

L’idea più probabile, anche perché per 1 anno non si potrà andare al voto, sarebbe quella di un governo di larghe intese ed un parlamento che vada a vedere provvedimento su provvedimento. Siamo lontani, se questo sarà lo scenario, dall’idea di instabilità espressa da Matteo Salvini, che vuole forse rincuorare l’amica francese uscita con le ossa rotte dal voto.

Fatto sta che, anche stavolta, Emmanuel Macron ha dimostrato ai suoi detrattori europei che cosa vuol dire saper fare politica.

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