Olio: le migliori cultivar in Italia

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In Italia L’olio e il vino sono due grandi ricchezze del patrimonio culturale del nostro Belpaese. Varietà diverse, zone di coltivazione, sapori e odori. Ormai quella dell’olio sta diventando una vera e propria mania. Non è difficile infatti trovare eventi, degustazioni e corsi sull’olio. Scopriamo insieme le cultivar più conosciute e come avvicinarsi a questo incredibile mondo.

Le cultivar italiane

La situazione del mercato dell’olio di oliva in Italia è stata inquadrata dall’Icqrf con un report con dati aggiornati al 29 febbraio 2024. La giacenza totale di olio di oliva è pari a 265.170 tonnellate, comprendenti tutte le categorie merceologiche presenti, con una riduzione del 15,4% in meno rispetto allo stesso periodo del 2023.

Tra i principali tipi di olio che si possono trovare in commercio, ci sono l’olio d’oliva, l’olio di semi di girasole, l’olio di mais e l’olio di soia. Ognuno di questi oli ha caratteristiche uniche che lo rendono adatto a diversi usi in cucina, dalla cottura in padella alla frittura e alla preparazione di salse e condimenti. L’olio extravergine d’oliva inoltre, si suddivide per categorie di sapore: fruttato leggero, fruttato medio e fruttato intenso. Ma cosa significa “fruttato”? ’aggettivo fruttato indica la presenza della fragranza tipica dell’oliva sana, fresca e colta al giusto grado di maturazione.

Olio fruttato leggero

L’olio fruttato leggero è quello che trasmette al palato delicati richiami ad un gusto equilibrato tra piccante e amaro. Per le sue caratteristiche, si accompagna in maniera ideale a piatti semplici e meno strutturati con un sapore meno intenso come possono essere piatti di pesce e formaggio. Gli accenni sfumati al piccante e all’amaro riescono a conferire un gusto unico ed esclusivo ad ogni preparazione e spingono a considerare il fruttato leggero come un olio universale che si adatta alla perfezione ad una gran quantità di pietanze.

Olio fruttato medio

Un olio fruttato medio è caratterizzato da un buon equilibrio tra amaro e piccante. Si tratta di un olio DOP tipico delle Colline Pontine derivato da olive itrane. Il fruttato medio è tipico anche dell’olio extravergine di Peranzana, cultivar prodotta nella Capitanata a Nord-Est della Puglia. Questo olio si distingue per i suoi netti sentori di pomodoro uniti a piacevoli note erbacee e talvolta balsamiche.  Ideale per piatti dai sapori bilanciati come zuppe di legumi, verdure grigliate, crostacei cotti, pesce azzurro o in guazzetto e formaggi freschi.

Olio fruttato intenso

L’olio fruttato intenso invece è caratterizzato da aromi pronunciati con spiccate note di amaro e piccante. Si tratta di un olio DOP tipico del territorio umbro derivato da olive modaiole e di quello pugliese. Quest’olio si distingue per le sue note vegetali decise che ricordano il carciofo e per il uso perfetto equilibrio tra amaro e piccante. È perfetto per piatti a tendenza amara come insalate dal gusto deciso come quelle con rucola, radicchio o ravanelli; ma anche carni alla griglia e salse saporite.

Dove coltiva maggiormente l’olio in Italia

Chi è in cerca di un olio di qualità, esso viene garantito dalla certificazione DOP (Denominazione di Origine Protetta) e IGP (Indicazione Geografica Tipica) sparse nelle diverse aree di produzione su tutte le regioni Italiane. L’Italia è il secondo/terzo (dipende dalle campagne olearie) produttore europeo di olio di oliva oliva con una produzione nazionale media di 5 milioni di quintali, due terzi dei quali extravergine e con numerose denominazioni (Dop) e (IGP) riconosciute dall‘Unione Europea.

La Puglia vanta il più alto numero di aziende olivicole (267.203), seguita da Sicilia (196.352), Calabria (136.016) e Campania (112.093). Basilicata e Sardegna hanno un numero notevolmente inferiore di aziende ad indirizzo olivicolo.

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