Niente da fare per le Americane, costrette alla resa in tre set dalle Azzurre guidate da Julio Velasco che alla vittoria della Volley National League 2024 aggiunge un altro e storico primato: l’Oro ai Giochi Olimpici di Parigi.
Julio Velasco e la “pesante” eredità ricevuta
L’eredità raccolta da una delle icone della “Generazione dei Fenomeni” non era semplice da gestire: la delusione cocente dell’Europeo 2023 e uno spogliatoio spaccato. E soprattutto, tanti i veleni, veicolati da una politica becera, che avevano investito uno degli opposti più forti al mondo: Paola Egonu. Che, in questa tornata olimpica, casomai ce ne fosse stato bisogno, ha dimostrato di essere una vera fuoriclasse.
Il cambio di passo lo si vede subito nella VNL dove le Azzurre trionfano malgrado una concorrenza più che agguerrita. Quella vittoria vale più dell’ossigeno e consente il grande salto tra le grandi del mondo. Ma per Velasco si profilava all’orizzonte un obiettivo ben più prestigioso: le Olimpiadi di Parigi.
A Parigi le antiche rivali: Serbia e Turchia
Lungo il cammino dei Giochi, alle Azzurre toccano in sorte Repubblica Dominicana, Olanda e soprattutto le rivali di sempre, Serbia e Turchia. E invece, le ragazze di Capitan Anna Danesi iniziano la loro marcia trionfale: un solo set concesso nella gara di esordio e poi soltanto briciole alle avversarie.
Quella di quest’anno è stata l’Olimpiade dei primati per la Pallavolo femminile italiana: mai superati i quarti in precedenza, le Azzurre di Velasco cavalcano spedite fino alla storica finale di oggi contro gli USA. Che è sembrata una squadra qualunque con le forti Plummer, Washington e Cook annichilite davanti ai muri di Danesi e Fahr.
L’Italia spreca pochissimo, le americane si inchinano
Velasco punta sul doppio cambio riuscendo a rendere la coppia di opposti Egonu e Antropova micidiale e senza scampo per la ricezione americana. Le Azzurre si concedono pure il lusso di sbagliare qualche servizio, ma in realtà non si sono mai lasciate impensierire dalle avversarie. A parlar chiaro sono infatti i parziali che portano l’Italia sul tetto dell’Olimpo: 25-18, 25-20, 25-17.
Kiraly tenta qualche asso nella manica, ma l’impressione generale è che in campo la squadra non gira. Le americane mostrano qualche guizzo e tanta confusione in fase difensiva e sotto rete. A complicare l’esistenza di Plummer e compagne ci pensa un’ottima Myriam Sylla efficace in tutti i fondamentali. In tutti e tre i parziali le Azzurre ingranano la marcia veloce mantenendo un distacco medio di 5 lunghezze e non lasciano scampo alle avversarie. Top scorer della finale, manco a dirlo, Paola Egonu con 22 palloni messi a terra.
L’Italia del Volley femminile conquista un Oro storico
Una vittoria storica, una squadra che ha saputo vincere con lucidità e piena consapevolezza del proprio valore. Un gruppo dove persino la giovanissima Gaia Giovannini, al suo debutto in Nazionale, ha dato un contributo prezioso.
Eppure, in Italia gli “antichi” odiatori seriali in questi giorni hanno infestato i social, indottrinati da una destra impastata di razzismo e pregiudizio –vedesi anche il caso che ha investito la pugile algerina medaglia d’oro-ancora diffondono odio. Sotto i tanti post che celebrano un risultato storico, si leggono commenti velenosi sulla Egonu che, piaccia o no, è un autentico talento.
Eppure, in Italia, la Pallavolo è ad oggi, uno Sport dilettantistico e viene da chiederci quanto ancora dovranno vincere gli e le atlete della Nazionale perchè ad essa venga riconosciuto lo status di professionismo. Non è dato saperlo. Per il momento, possiamo solo essere orgogliosi dell’Italia di Velasco e di queste meravigliose ragazze.
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