Robert Kennedy Jr. si ritira dalla corsa alla Casa Bianca

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Il candidato indipendente Robert Kennedy Jr. ha annunciato in una conferenza stampa a Phoenix, Arizona, la sua decisione di ritirarsi dalla corsa presidenziale alla Casa Bianca, confermando il suo sostegno all’ex presidente Donald Trump.

Un Kennedy corre (di nuovo) per la Casa Bianca

Robert Kennedy Jr., nipote del presidente John Fitzgerald Kennedy e figlio del senatore Bob Kennedy, ha deciso di ritirarsi dalle elezioni presidenziali. Lo ha comunicato durante una conferenza stampa a Phoenix in Arizona. Inizialmente Kennedy si era candidato alle primarie democratiche di quest’anno, annunciando la sua candidatura già nell’aprile 2023. Solo in seguito alla conferma del presidente Joe Biden come candidato, Kennedy è ha dichiarato la sua decisione di correre quale indipendente, ottenendo fin da subito un consenso di quasi il 10%.

Quali sono i veri motivi dietro il suo ritiro?

Durante la sua conferenza stampa a Phoenix, Kennedy Jr. ha spiegato i motivi dietro questa sua decisione.

Fin da subito, Kennedy Jr. ha ribadito l’ottimo lavoro compiuto dal suo gruppo in questi mesi nella raccolta dei fondi e del sostegno elettorale. Subito dopo ha attaccato in modo soprattutto esplicito il Partito Democratico, sostenendo che “non fosse più il partito dei lavoratori, bensì dei ricchi e dei potenti”. Kennedy ha inoltre paragonato il modo d’agire del Comitato nazionale del Partito Democratico (DNC) alla gestione del potere di Vladimir Putin, accusando il Partito Democratico di manipolare i media e i tribunali per impedire il corretto svolgimento delle elezioni.

Endorsment a Trump, come cambiano le cose ora ?

Prima del suo ritiro, Kennedy si era incontrato più volte con i responsabili della campagna di Donald Trump, per proporre un endorsement in cambio di un incarico nel gabinetto presidenziale. Inizialmente, la campagna di Trump aveva rifiutato, ma in seguito è diventata più incline all’idea. Kennedy aveva tentato lo stesso approccio anche con Kamala Harris, ma senza successo.

Insomma, il Partito Democratico è considerato pericoloso per lo stato di diritto, a meno che non conceda un incarico di Governo.

Gran parte della forza elettorale di Kennedy derivava dai bassi tassi di approvazione di Biden e Trump. Secondo i sondaggi, con dopo il ritiro di Joe Biden dalle presidenziali, Kamala Harris ha “assorbito” parte dei voti di Kennedy, ponendo Trump in svantaggio nei così detti Stati Swig, ovvero quegli stati chiave per l’elezione e che rappresentano un’incognita a livello di gradimento elettorale. Questa teoria è stata confermata dallo stesso Kennedy nel suo discorso di oggi.

La scelta di sostenere la candidatura dell’ex presidente Donald Trump è dunque legata ad un duplice obiettivo: in primis quello di ottenere un incarico governativo in una futura Amministrazione Trump, in caso di vittoria: in secundis, l’obiettivo di non avvantaggiare la candidata Democratica Kamala Harris negli stati chiave, “vendicandosi” del mancato appoggio che non ha ricevuto dal DCN.

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