Dalla vicenda Osimhen ne escono tutti sconfitti, ma De Laurentiis ha avuto la forza di non farsi prendere per il collo

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Niente Chelsea, niente PSG e niente Arabia (almeno fino a questo momento) per Osimhen. Il Napoli ha preferito rimetterci i soldi e stressare il bilancio, piuttosto che uscire da questa vicenda come l’unico sconfitto.

Il nuovo De Laurentiis

Il decimo posto e l’arrivo di Conte hanno segnato la nascita di un nuovo De Laurentiis.

Per la prima volta in 20 anni di presidenza, il patron azzurro ha messo da parte l’ossessione per i conti in ordine, facendo della vicenda Osimhen una questione di principio. Nonostante ciò, è riuscito a consegnare a Conte una rosa super-competitiva, con l’unica “macchia” della mancanza di un terzino destro di alto livello. Ma, anche con questa defezione, Conte avrà ben poco di cui lamentarsi. Il club azzurro, conti alla mano, ha speso 149,5 milioni di euro e ricavato soltanto 11,5 milioni di euro dalle uscite.

 De Laurentiis è stato di parola ed ha consegnato a Conte una rosa capace di entrare fra le prime quattro posizioni. Il tutto senza aver venduto Osimhen.

 Il caso Victor è stato un disastro, l’ultima maceria della disastrosa gestione post-scudetto.

Un disastro a cui hanno contribuito tutte le parti chiamate in causa. In primis l’agente del nigeriano, Roberto Calenda, che dopo il rinnovo siglato con il club azzurro lo scorso 23 dicembre, ha avuto 8 mesi di tempo per presentare al club azzurro un’offerta congrua al valore del ragazzo.

Ridursi agli ultimissimi giorni di mercato è stato un errore imperdonabile.

Da considerare anche l’inflessibilità di Osimhen su alcuni punti. Il nigeriano, infatti, ha preferito declinare la proposta del Chelsea nelle ultimissime ore di mercato, piuttosto che abbassare le proprie pretese sull’ingaggio.

Il rapporto fra Osimhen e il Napoli si è ormai completamente sgretolato. Il nigeriano è furioso con il club azzurro, che ha fatto saltare il suo passaggio in Arabia all’Al-Ahli per 5 milioni di euro (il club arabo ne offriva 65, il Napoli ne chiedeva 70). 5 milioni che sono stati fatali, visto che il club arabo, spazientito, ha preferito virare e chiudere per Toney del Brentford.

Il ragionamento di De Laurentiis è stato molto chiaro: perché dovrei incassare la metà dei soldi della clausola rescissoria, quando Osimhen andrebbe poi a firmare un quadriennale da 160 milioni di euro complessivi?

Per il patron azzurro è stata una questione di principio. Perché alcune volte è molto meglio rimetterci dei soldi, piuttosto che passare per il pollo di turno pronto ad essere spennato.

E che sia da monito per gli altri in futuro. Con il Napoli non si scherza sotto questo punto di vista.

C’è comunque tempo fino a lunedì per trovare una sistemazione ad Osimhen in Arabia, altrimenti gli toccherà fare la vita da turista super-pagato in attesa di trovare una sistemazione a gennaio.

Una brutta vicenda che lascia solo sconfitti, ma almeno De Laurentiis potrà dire di averlo fatto a testa alta.

Contributo esterno.

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