Cosa ci lascia Inter-Napoli

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Il big match della 12a giornata di campionato ha lasciato tantissimi spunti di riflessione per il prosieguo della stagione.

Cosa ci lascia il big match di Milano

Tra Inter e Napoli è finita 1 a 1. Match sbloccato da McTominay e riagguantato nei minuti finali del primo tempo con Calhanoglu. E sempre il turco è stato protagonista al minuto 73’ con il primo penalty sbagliato con la casacca nerazzurra.

Ma il match è stato decisamente molto altro.

Innanzitutto, l’Inter si conferma la squadra più forte e rodata di tutto il campionato ma, come già ribadito in più occasioni, non è l’armata imbattibile ammirata la passata stagione capace di vincere tutti gli scontri diretti e di ammazzare il campionato già a febbraio. Un po’ come fece il Napoli di Spalletti due stagioni fa, ma con la differenza che l’Inter del post-scudetto non ha stravolto la rosa e ha confermato Inzaghi sulla panchina nerazzurra.

A dispetto di un mese fa, però, l’Inter ha registrato anche la fase difensiva. La squadra di Inzaghi non fa più acque da tutte le parti, ma resta comunque più facile da penetrare rispetto alla passata stagione.

Con un po’ di coraggio è possibile attaccare e mettere in seria difficoltà la difesa interista.

D’altro canto, un problema di non poco conto, resta la condizione fisica assolutamente precaria di Lautaro Martinez. Il bomber argentino, il cui talento resta indiscutibile, sta arrancando e nemmeno poco in questo inizio di campionato. Il motivo è molto semplice: la Copa America è terminata a luglio inoltrato e l’attaccante argentino ha iniziato la preparazione davvero molto tardi. Non è ancora sulla stessa lunghezza d’onda dei suoi compagni e sarebbe giusto, forse, fermarsi un attimo e magari rinunciare alla chiamata della sua Argentina. Anche perchè Taremi, uno dei pochissimi volti nuovi in casa Inter, non ha iniziato bene la sua esperienza nerazzurra. Inzaghi può confidare soltanto in Lautaro e Thuram li in avanti, proprio per questo motivo ha bisogno che entrambi siano pronti al 100% sia oggi e sia nei prossimi mesi.

Guardando invece in casa Napoli, gli uomini di Antonio Conte hanno fornito una prestazione solida e convincente, mettendo in chiaro come indipendentemente dai risultati, il primato degli azzurri non sia casuale.

Il Napoli è una squadra forte e con ampi margini di miglioramento. Conte deve trovare la quadra in fase offensiva, soprattutto per non lasciare il suo bomber Big Rom isolato per larghi tratti della gara.

La partita di ieri ha messo in risalto soprattutto lo status ormai acquisito e consolidato di Alessandro Buongiorno, che a mani basse è il miglior difensore italiano in circolazione.

Abbastanza male, invece, Meret in occasione della rete del pari di Calhanoglu. Il portiere azzurro è stato poco reattivo e si è fatto completamente bucare dalla bordata del centrocampista turco.

Una certezza acclarata, però, è che entrambe le squadre diranno la propria in questo campionato. E adesso la classifica ci racconta di 6 squadre in appena due punti, con il Napoli che tiene la testa di questo gruppone.

Lo spettacolo è appena iniziato. Ci aspetta una Serie A piacevole (polemiche arbitrali permettendo) e ricca di sorprese.

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