Intelligenza Artificiale e creatività Umana: un tema chiave per il futuro

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di Fabrizio Abbate

Tutti sono convinti ormai che l’I.A. investirà via via campi diversi dell’agire umano e avrà un impatto decisivo sul futuro.

Tra gli aspetti positivi dell’I.A. che sembrano condivisi, ci sono: forte impulso allo sviluppo economico, innovazione nella ricerca, semplificazione nella gestione delle Imprese, impatto sulla formazione. Insomma, una prospettiva molto positiva.

Altri vedono con preoccupazione alcuni risvolti problematici, certo non secondari, relativi alla privacy, alla sicurezza e, sul versante economico, si teme che lo sviluppo dell’IA possa comportare un aumento preponderante degli utili ma un ridimensionamento notevole dell’occupazione, che potrebbe in modo differenziato nei vari campi aver riflessi destabilizzanti, se non governati attentamente.

Noi, però, vogliamo in quest’occasione puntare l’attenzione sull’impatto che l’I.A. avrà in campo artistico e culturale,  perché lì vediamo dei profili critici peculiari che vale la pena di approfondire.

In alcuni settori economici, infatti, a parte il tema della diminuzione dei posti di lavoro, l’I.A.  potrebbe apparire in continuità con la rivoluzione informatica che ha portato maggiore efficienza nelle imprese ed uno sviluppo economico sostenuto dall’innovazione.

Ma nel settore dell’arte, cultura e comunicazione, oltre questi risvolti comuni ad altre aree, si pongono alcuni interrogativi cruciali che riteniamo vadano affrontati tempestivamente. Questi, del resto, costituiscono  il tema che poi distingue l’umano dall’artificiale, la realtà dal metaverso.

L’arte e la cultura, infatti, racchiudono alcuni aspetti che, superando la logica dell’efficienza e dell’economicismo, connotano il pensiero umano in modo particolare. Si parla cioè del connubio tra intelligenza e fantasia e creatività e sentimenti, pulsioni e valori. Si tratta di una serie di profili che rendono l’Umano peculiare e che, finora, si erano espressi appunto nel così detto Umanesimo e da quello fino al successivo sviluppo del pensiero moderno sul significato di arte e creatività, fino ad oggi.

Oggi, però, l’I.A.  irrompendo in questi settori, minaccia convenzioni consolidate e ciò crea interrogativi, dubbi, apprensione, addirittura superiori a quelli che possono verificarsi in campo economico con la perdita di posti di lavoro che,  essendo ipotizzato come rilevante, entro pochi anni determinerà un atteggiamento di sfiducia e preoccupazione nel pubblico.

Se parliamo di IA nel campo culturale, siamo nel cuore stesso della definizione di soggetto umano e, dunque, si pongono interrogativi più profondi e ancor più preoccupanti che segnano un passaggio di età globale e decisivo che noi abbiamo chiamato Neoevo ( e, per sottolineare tale passaggio, abbiamo addirittura creato una saga).

Neoevo, per sottolineare che siamo ad una svolta cruciale della storia.

Neoevo,  per dire che sarà l’età dell’Intelligenza Artificiale, ancor più netta e decisiva  della così detta Era Atomica,  perché gli strumenti  dell’I.A. hanno una potenza di urto paragonabile a quella atomica ma non governabile come l’arma atomica con equilibri o strumenti di pace, perché l’I.A. travolgerà le frontiere ( sta già travolgendole), senza necessariamente  essere guerra.

Naturalmente, non ci sfugge il fatto che l’I.A. avrà un impatto immenso  anche sulle armi e la guerra, circostanza che sarà doveroso analizzare ma che per il momento accantoniamo.

Nel frattempo, è sicuramente utile svolgere  un focus sul  rapporto tra intelligenza artificiale, letteratura, arte e cultura, perché qui le caratteristiche dell’I.A. impattano direttamente con la storia umana, il pensiero umano, i valori umani; insomma con tutti gli snodi dell’Umanità.

Ecco quindi che, oltre ad esaminare i risvolti economici  e sociali (enormi ) dell’I.A.,  conviene  soffermarsi  su questi interrogativi cruciali, legati ad arte e cultura,  perché pongono temi anche filosofici  decisivi, che non pretendiamo certo di risolvere e neanche  di esaminare nel breve spazio di questo racconto, rinviando – caso mai – ai due gialli,  in cui tali temi sono stati tradotti in vicende epiche e fantastiche per esigenze formative. Qui, invece, ci limiteremo ad esaminare l’approccio che l’ ENIA  (Ente Nazionale Intelligenza Artificiale) ha dato  a questo tema per avviare un cammino di conoscenza e riflessione.

L’ ENIA  e il Salotto dell’I.A.

L’ENIA è un gruppo attivissimo nello studio dell’I.A. indipendente (non è cioè un’impresa che deve vendere prodotti) e, già questo, costituisce un approccio significativo.

L’ENIA è ricca di talenti e di tecnici e studiosi che stanno approfondendo i temi dell’I.A. della regolazione, delle procedure, dei risultati dei rischi; quindi, un punto di riferimento per questi ambiti.

Ma di recente la presidente dell’ENIA, Valeria Lazzaroli,  ha aperto un nuovo fronte, dando il via ad un  dipartimento, denominato Salotto dell’I.A., proprio per esaminare tutti i risvolti tra I.A., Arte, Cultura, Creatività,  con molti campi attigui,  perché  essi  mostrano come il tema sia ampio e coinvolgente. Infatti, anche comunicazione, spettacolo, intrattenimento e comunicazione usano l’arte ed hanno il problema comune che vanno approfonditi con la stessa metodologia. Ma anche tutta una serie di settori ruotano attorno al filone principale e, dunque, sono interessati agli approfondimenti che il salotto da poco istituito sta avviando.

A questo proposito, ci riferiamo:  alla moda, al design , al fashion, al  mercato dell’Arte, alla critica  artistica e letteraria, al turismo legato all’arte, alla scuola dell’Arte, alla Formazione più generale quando parla di arte e letteratura, ai  temi  connessi  dell’Editoria e alla Musica,   con  un focus alla contraffazione, al furto  di arte, al restauro etc…

Un campo vasto e complesso che, naturalmente, assiste (incredulo) alla immissione dell’I.A. in settori dove, fino a poco tempo fa, l’Umano pareva insostituibile per definizione.

Ecco, quindi, che il Salotto dell’I.A., voluto fortemente  dall’ENIA,  ha una caratteristica  peculiare e, precisamente, quella di far convergere tecnici ed esperti di I.A.  con artisti, critici, filosofi,  sociologi, psicologi, economisti, giuristi, in modo che queste riflessioni nascano dal confronto e dalla convergenza  di questi diversi approcci.

Uno dei punti chiave  che vale la pena di analizzare e discutere,  anche ascoltando  testimonial  significativi, sarà  quello della creatività e della tutela  del diritto di autore,  che non può  limitarsi  ad una semplice  regolamentazione  burocratica,  ma che deve saper dare strumenti nuovi  di tutela  ai creatori,  laddove  – al momento –  prevalgono  strumenti che tutelano prevalentemente i grandi gruppi, i grandi oligopoli, cioè chi ha potere, non chi ha  bisogno di tutela in una  sorta di FAR WEB,  in cui vincono solo i pistoleri e la legge del più forte.

Vale la pena, ad esempio, discutere di queste tutele al diritto di autore, che l’I.A.  con la sua forza dirompente potrebbe se non annullare forse menomare, a tal punto, lo sforzo creativo ed innovativo degli artisti (intesi in senso esteso come sopra indicato) da disincentivare la creatività e l’intuizione, privilegiando il conformismo in tutti i campi.

Il Salotto ENIA, con i vari specialisti che ne fanno parte,  esaminerà tutti i tipi di tutela del diritto di autore, inteso in senso piu ampio possibile, ma, soprattutto, con un approccio fortemente innovativo, secondo questi spunti:

  • non solo regole formali ma procedure.
  • Interventi contenutistici,
  • norme che riequilibrano lo strapotere degli oligopoli creando strumenti appositi per i più deboli (il modello è la normativa a tutela dei diritti dei lavoratori elaborata nel secolo scorso dai giuslavoratoristi e oggi svuotata)
  • intervento della mano pubblica sulla creazione di IA SOCIALE (no burocrazia ma partecipazione statale)
  • programmi open source
  • trasparenza dei data base formativi dell’IA
  • incentivi a sviluppatori indipendenti
  • inserimento di principi etici, tema che va approfondito molto, perché non basta invocarli.

Naturalmente,  il tema dell’ETICA nell’IA sarà in primo piano, ma con un approccio non formalistico, perché  spesso vengono citati principi etici, come buoni proponimenti, ma poi, senza un adeguato contesto operativo, tali principi si rivelano solo buonismo di facciata, che non incide assolutamente sulla realtà.

Non è invocando “etica, etica!!!”, che si risolve il problema, se poi non si forgiano strumenti operativi che possano realmente  incidere.

A questo proposito, non è inutile riflettere su due aspetti dell’I.A. che può  variare a seconda che si parta da una  concezione Unipolare o multipolare dell’I.A. (che discende da analoga concezione del mondo attuale). Chi parla di IA al singolare,  tradisce un approccio unipolare, derivante dal pensiero unico che,  nei decenni scorsi, immaginava la fine della storia in un processo di globalizzazione che rispondeva tutto ad un ordine unipolare e mercantile.

Un mondo unipolare postula un’unica linea di sviluppo e, quindi, un’unica interpretazione dell’IA,  definita quindi al SINGOLARE ;  se – invece – il mondo vira verso il multipolarismo, l’ipotesi è che ci saranno piu intelligenze artificiali (mondo multipolare) e questa ipotesi è quella che abbiamo sviluppato in un giallo fantasy extra fallaces),  in cui, per spiegare al pubblico il futuro neoevo dominato dall’IA,  abbiamo reso l’IA soggetto, in modo da rendere ironico, ma comprensibile, il problema;  nel giallo ciò  è reso coll’Algoritmo Supremo che si crede quasi un Dio, ma…. poi si scopre che c’è un altro algoritmo supremo concorrente (Eretikus !!!! tutto un programma). Se ci sono due algoritmi supremi, ci sono due verità !!  E se ce ne sono due, possono esservene anche  tre, quattro,  etc e, allora, qual è la verità? Entra, così, in campo il concetto di Onniscenza artificiale…. e il teorema di pandora ! Un giallo filosofico e forse escatologico.

 Il dubbio sull’unica IA e sull’unica o plurima verità è il cuore del problema e del futuro.

 Ma vi è ulteriore distinzione che conviene richiamare: la distinzione, all’interno delle diverse denominazioni, da I.A che può  essere considerata in parte  come Tecnologia Superintelligente (che, però, non va confusa con IA  Intelligenza dotata di Autoapprendimento),  e quindi  di Autonomia, spesso chiamata generativa ma con una definizione che non rende bene il problema. Si tratta di una distinzione chiave, perché non è affatto la stessa cosa  il fatto di applicare REGOLE, principi etici e analisi alle due diverse fattispecie,  in quanto la prima (tecnologia superintelligente)  ha dei padroni (potentissimi) e quindi le regole e l’etica si applica potenzialmente ad essi (ammesso che sia facile) ma, in caso di autoapprendimento, la stessa applicazione di queste fattispecie è molto diversa e pone problemi di fondo anche teorici e filosofici.

Nel giallo fantasy extrafallaces abbiamo proprio proposto questo tema (naturalmente,  declinato in un giallo PARADOSSALE e ironico), ma ciò solo per invogliare alla lettura e all’intrattenimento un pubblico non tecnico: “I libri del neoevo saranno utili per avere una visione comune, e perche con continue provocazioni irriverenti e paradossali ho cercato di stimolare l’intelligenza dei lettori , ad esempio c’è persino Dante col suo IPERCUBO, c’è il duello universale nella cappella Sistina…”, proprio per sensibilizzare i giovani, gli artisti, le persone di cultura abbiamo introdotto queste ipotesi in 2 racconti epici che ruotano attorno all’I.A.,  trattata in due fantasy avvenimenti (Fantarealtà) e precisamente Astrolia e il mistero delle tre cattedrali ed Extra Fallaces, proprio per descrivere gli snodi in chiave di giallo invece che in dei saggi

Ecco, dunque,  delineato il campo di azione del salotto dell’I.A.  per dare occasione ad artisti e cultori di poter riflettere su questi temi e confrontarsi con ENIA  per dare il proprio contributo a forgiare il futuro.

Fabrizio Abbate

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