Sviluppo delle Aree Interne: Approvata alla Camera la “Mozione per le iniziative  per il sostegno e lo sviluppo delle aree interne”

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Mercoledì pomeriggio nell’Aula di Montecitorio è stata discussa una fondamentale “Mozione per le iniziative  per il sostegno e lo sviluppo delle aree interne. L’iniziativa, assunta dall’Intergruppo Parlamentare “Sud, Aree fragili e Isole Minori”, presieduta dall’On.le Alessandro Caramiello è stata condivisa dai gruppi parlamentari del Movimento 5S, dal PD,  da Alleanza Verdi e Sinistra e da Italia viva.   

Il grande successo dell’iniziativa sta nel fatto che la mozione parlamentare che impegna il Governo con una serie di interventi e misure per le aree interne è stata approvata dall’Aula all’unanimità; a seguito dell’iniziativa dell’Intergruppo parlamentare, anche la maggioranza e il gruppo misto hanno proposto proprie mozioni per il sostegno e lo sviluppo delle aree interne, parimenti votate all’unanimità.

I contenuti della mozione presentata da Movimento 5S, PD,  Alleanza Verdi e Sinistra e Italia viva

Considerata l’importanza della mozione, vogliamo qui di seguito riassumere gli impegni che sono stati chiesti al Governo per le aree interne, contenuti nell’iniziativa del Movimento 5S, dal PD,  da Alleanza Verdi e Sinistra e da Italia viva, sottoscritta da  ben 68 deputati. Gli impegni richiesti al Governo contenuti nell’originaria mozione presentata da Movimento 5S, PD, Alleanza Verdi e Sinistra e Italia viva, benché riformulati in sede di approvazione, sono di seguito dettagliatamente elencati:

1) ad adottare iniziative volte a favorire la crescita economica delle aree interne, utilizzando – come nuova strategia – la leva fiscale, attraverso l’introduzione di misure di fiscalità di vantaggio per le imprese, interpretando pienamente e correttamente la disciplina comunitaria, secondo cui la coesione economica, sociale e territoriale costituisce uno degli obiettivi fondamentali dell’Unione europea (articolo 3 del TUE), tenendo conto che, secondo l’articolo 174 del TFUE, l’Unione deve mirare a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni e il ritardo delle regioni meno favorite o insulari;

2) ad adottare iniziative volte ad estendere, con adeguate risorse aggiuntive, ai nuovi investimenti effettuati nelle aree interne le agevolazioni previste a legislazione vigente per quelli realizzati nel Mezzogiorno;

 3) ad adottare iniziative volte a riconoscere, nell’ambito dello stesso Mezzogiorno, maggiori intensità d’aiuto e un sistema di premialità, anche per favorire il ricambio generazionale, per quelle imprese che si insediano nelle aree interne, svantaggiate sul piano socio-economico e carenti di servizi ed infrastrutture, classificate dalla Strategia nazionale aree interne, nonché a quelle classificate come piccole imprese e microimprese;

 4) ad adottare iniziative normative volte ad incentivare, con ulteriori e opportune agevolazioni, la fusione dei comuni la cui popolazione sia inferiore a 5.000 abitanti;

 5) ad adottare iniziative di competenza volte a prevedere incentivi economici e di carriera, nonché soluzioni abitative per il personale scolastico, per il personale sanitario dei presidi periferici e per i medici di famiglia che coprono gli ambulatori anche per il servizio di guardia medica delle zone scoperte;

 6) ad adottare iniziative normative volte a modificare le disposizioni relative a ruoli e funzioni degli ospedali di area disagiata, con particolare attenzione alle urgenze e alle aree di elisoccorso, garantendo, per le patologie tempo dipendenti, che sono la principale causa di morte e di invalidità permanente in soggetti al di sotto dei 40 anni, un tempo di intervento non superiore alla cosiddetta “golden hour”;

 7) ad adottare iniziative di competenza volte a garantire un adeguato sostegno alla non autosufficienza con rafforzamento dei servizi integrati socio sanitari puntando sulla domiciliarità;

8) ad adottare iniziative normative volte a cambiare le disposizioni vigenti in materia di dimensionamento scolastico per evitare la chiusura delle scuole e garantire il diritto all’istruzione nelle aree interne così come i servizi anche di trasporto, per gli alunni e studenti diversamente abili;

 9) a prevedere un piano di investimento pluriennale a sostegno delle biblioteche pubbliche e delle strutture che promuovono cultura;

10) ad adottare iniziative di competenza volte ad incrementare il finanziamento del fondo di sostegno ai comuni marginali per sostenere le attività artigianali e commerciali di prossimità nei comuni delle aree interne e stanziare risorse anche oltre il 2026;

11) a scongiurare, per quanto di competenza, il rischio che la privatizzazione di Poste Italiane limiti la diffusione degli sportelli postali su tutto il territorio, ad attivare una interlocuzione con Abi per fermare la desertificazione degli sportelli bancari e garantire la presenza di punti Atm e a garantire, per quanto di competenza, la presenza sul territorio con punti di prossimità comprensoriali di enti pubblici come Inps, Inail e Agenzie delle entrate;

12) ad impedire il paradosso di avere zone coperte dalla fibra grazie ai fondi del Pnrr ma irraggiungibili dal segnale di telefonia mobile, perché considerate non economicamente vantaggiose dai gestori;

13) a prevedere adeguate risorse per il finanziamento di un nuovo piano di sostegno alle province ed ai comuni per la manutenzione ordinaria e straordinaria della viabilità, in particolare per quella rurale;

 14) a prevedere un piano straordinario di riuso e rigenerazione del patrimonio edilizio pubblico privato; ##15) ad aumentare le risorse destinate al trasporto pubblico locale e incentivare nuove modalità più flessibili ed efficaci, come il cosiddetto trasporto a chiamata, già utilizzato in varie aree periferiche e montane nonché a garantire collegamenti con aeroporti e alta velocità incentivando la gratuità dei servizi di trasporto pubblico locale per studenti e lavoratori residenti nelle aree interne;

16) ad adottare iniziative di competenza per finanziare un piano straordinario per il rafforzamento e la formazione degli organici degli enti locali situati nelle aree interne e periferiche per consentire la migliore erogazione di servizi e intercettare efficacemente risorse e finanziamenti;

17) ad adottare iniziative volte ad incentivare, anche a livello europeo attraverso agevolazioni fiscali, le aziende che favoriscono il lavoro agile nelle aree interne e a sostenere la realizzazione di postazioni di coworking;

18) a prevedere misure specifiche per incentivare la costituzione di comunità energetiche nelle aree interne;

19) ad adottare iniziative volte a riconoscere indennità compensative a favore dei comuni nel cui territorio vi sono servizi ecosistemici e ambientali di cui all’articolo 70 della legge 28 dicembre 2015, n. 221, che permettono il mantenimento della qualità della vita in altri territori;

20) ad adottare iniziative normative volte ad escludere dal versamento della quota dell’imposta municipale propria al fondo di solidarietà di cui all’articolo 1, comma 380, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, i comuni delle zone montane con popolazione fino a 3.000 abitanti;

21) a promuovere investimenti coordinati per il contrasto al dissesto idrogeologico, per la manutenzione idraulico forestale, per la pulizia di alvei e canali, per la piantumazione di alberi e la lotta agli incendi nelle aree interne;

22) a prevedere un piano straordinario per la forestazione e la manutenzione idraulico-forestale delle aree interne, anche ricorrendo all’aumento delle giornate lavorative dei lavoratori impiegati a livello regionale;

23) ad incentivare l’adozione di sistemi di monitoraggio meteorologico e di diffusione di allerte meteo efficaci nelle aree interne, al fine di aumentare la resilienza dei piccoli centri agli eventi climatici estremi e proteggere le comunità locali da rischi crescenti legati al cambiamento climatico.

La soddisfazione del Presidente dell’Intergruppo

Al termine della lunga giornata parlamentare abbiamo raccolto le dichiarazioni dell’On.le Alessandro Caramiello, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare “Sud, Aree Fragili  e Isole minori” che è stato il principale fautore dell’iniziativa parlamentare, predisponendo con il supporto del tavolo tecnico dell’Intergruppo, la mozione, votata all’unanimità, che impegna – dunque –  il Governo a cambiare strategia per le aree interne, individuando interventi appropriati per contrastare il divario socio-economico tra “Centro e Periferie”, misure adeguate e sistemi di premialità che tengano conto della loro specificità.

Queste le parole del Presidente Alessandro Caramiello, visibilmente soddisfatto per il grande risultato ottenuto:

(ALESSANDRO CARAMIELLO): “Come presidente dell’Intergruppo parlamentare “Sviluppo Sud, Aree Fragili e Isole Minori”, sottolineo l’importanza di valorizzare le nostre aree interne, che rappresentano una risorsa fondamentale per il paese. Le criticità che affrontiamo, come la spopolamento e la mancanza di servizi o infrastrutture, richiedono un’azione concertata e immediata. Sotto questo profilo occorre promuovere investimenti mirati in infrastrutture, sostenere l’agricoltura sostenibile e incentivare il turismo responsabile, garantendo il rispetto dei servizi essenziali e opportunità di lavoro, affinché i giovani possano rimanere e prosperare nei loro territori. Recentemente, il nostro Intergruppo ha lavorato intensamente contribuendo alla stesura di una mozione significativa, che è stata approvata all’unanimità da tutte le forze parlamentari. Questo è un chiaro segnale di unità e determinazione nel voler affrontare le sfide che queste aree si trovano ad affrontare: solo così si potrà costruire un futuro migliore per le nostre aree interne, valorizzando le loro potenzialità e contribuendo a un’Italia più equa e sostenibile”.

Il significato della mozione per le aree interne

Sta di fatto che il risultato ottenuto dall’Intergruppo e dal suo Presidente, Alessandro Caramiello, va oltre ogni più rosea aspettativa, impegnando il Governo ad assumere un approccio diverso in tema di soluzioni da offrire per i divari territoriali, riconoscendo la necessità di intervenire in modo specifico, anche prevedendo un sistema di premialità (regime di intensità d’aiuto, fiscalità di vantaggio , accelerazione e semplificazione della strategia SNAI, riconcepimento Zes unica, dimensionamento scolastico…).

Intanto, registriamo che, proprio oggi, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo all’assemblea della CNA e rispondendo alle richieste della confederazione, ha dichiarato: “Renderemo cumulabile il piano Transizione 5.0 con il credito Zes che nel frattempo stiamo provando a estendere anche agli investimenti inferiori a 200mila euro proprio per rispondere alle vostre esigenze”.

Che questo sia il primo effetto dell’approvazione della mozione sulle aree interne?

La mozione di cui vi abbiamo raccontato   si è occupata, infatti,   anche di ZES e SNAI (Strategia Nazionale aree Interne), chiedendo al Governo di rivedere il meccanismo del credito di imposta per gli investimenti, premiando le localizzazioni nelle “aree interne”,  e  favorendo le micro e piccole imprese (con l’abbassamento della soglia minima di investimento attualmente prevista di 200.000 euro), che, del resto,  costituiscono in massima parte il tessuto produttivo del Mezzogiorno e delle  stesse aree interne.

Non è certo questa la soluzione di ogni problema per contrastare le evidenti diseguaglianze territoriali presenti nel Mezzogiorno e nelle aree interne, ma almeno queste ultime entrano finalmente e in modo maggiormente pregnante  nell’agenda di Governo e si apre sul tema una discussione più ampia ed approfondita.

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