di Fabrizio Abbate
Questo il titolo dell’incontro a palazzo Farnese a cui abbiamo preso parte, per la serie dialoghi del Farnese, come presidente del salotto letterario dell’I.A. costituito dall’ENIA ( Ente Nazionale Intelligenza Artificiale)
Relatori del convegno
Caroline Zeller, Vittorio Loreto e Antonio Somaini (da remoto)
modera Marco Motta
Caroline Zeller è direttrice artistica e “ingegnere visiva’; specializzata nell’lA generativa applicata al processi creativi.
Vittorio Loreto è professore ordinario di fisica dei sitemi complessi e direttore del Sony Computer Science Laboratories di Roma dove supervisiona le attività di “Innovazione,creatività e intelligenza artificiale”.
Antonio Somaini è professore all’università Sorbonne Nouvelle. Si interessa all’impatto delle tecnologie dell’intelligenza artificiale e del deep learning sulla cultura visiva e sulle pratiche artistiche contemporanee.
Marco Motta è produttore e conduttore di Radio di 3 Scienza
l’IA e l’arte
L’iniziativa vuole analizzare come gli artisti stanno utilizzando l’lA per espandere i confini dell’espressione creativa, dalla musica generata da algoritmi alla pittura digitale. Scoprire le collaborazioni uomo-macchina che stanno dando vita a nuove forme d’arte, ridefinendo il concetto stesso di creatività e aprendo nuove prospettive nel mondo dell’arte contemporanea,visto l’obbiettivo era impossibileper il salotto dell’IA mancare.https://www.linkedin.com/posts/ente-nazionale-per-l-intelligenza-artificiale-e-n-i-a_eniano-ai-salotto-activity-7255862009580191744–5W-?utm_source=share&utm_medium=member_ios
Siamo impegnati ad approfondire appunto il tema dell’I.A. sull’arte quindi è stato utile partecipare al confronto, visto che la nostra impostazione è specificamente indirizzata in difesa degli artisti e dei creatori e dei loro diritti ,piuttosto che a tutela degli oligopoli e delle multinazionali che sembra l’approccio preferito da altri, Tale difesa pero sara propositiva e innovativa non certo di chiusura
Tutelare i posti di lavoro, la creatività e il diritto di autore
Il problema non è solo quello di tutelare i posti di lavoro che nei campi limitrofi interesserà moltissime persone ma anche e soprattutto di difendere il diritto di autore e la creatività dalla possibilità di copiare , falsificare, storpiare o piegare la creatività umana che l’immensa forza dell’I.A. per mano delle multinazionali potrebbe avere.
Come intendiamo farlo? Ribaltando il punto di vista burocratico che prevede lacci e laccioli ma nessuno strumento di difesa concreto, tante dichiarazioni di principio (i buoni propositi si sprecano !!! ) e nessuno strumento pratico a favore degli artisti e creativi e partendo dagli autori il salotto dell’IA invece che dagli interessi mercantili prevalenti in campo economico che finirebbero per avvantaggiare solo chi ha più soldi ( una visione del mercato totalitario e distorto) si ispirera al metodo di difendere la parte debole. https://www.romait.it/intelligenza-artificiale-e-letteratura-lenia-e-in-prima-fila.html
Vogliamo ricordare che oltre a chi opera come artista o scrittore moltissimi che operano in campi limitrofi saranno coinvolti in questi problemi. I campi interessati sono enormi: oltre a editoria, anche chiunque scriva testi per comunicazione ( giornali, radio, Tv) convention, fiere editoriali premi letterari etc.
Ma anche critici, comunicatori, operatori del cinema, attori, teatro, TV nonché di musica con tutti i campi connessi.
Ma non finisce qui perché Mostre d’arte, Gallerie, turismo d’arte con tutto il suo indotto sentiranno ben presto gli effetti dell’I.A. e capiranno che le tutele finora proposte sono aria fritta
Gli Effetti ripetiamo non saranno tutti negativi ,perché in parte forniranno strumenti nuovi e utili, purché però si tutelino le parti più deboli che non possono certo competere con superpotenze come le multinazionali e verranno inesorabilmente schiacciate malgrado i buoni principi ( buoni propositi) di regole ed etica ( citata ma poi non attuata in concreto).
il testo finale del Regolamento sull’Intelligenza Artificiale (AI ACt ) da parte del Parlamento Europeo rappresenta un primo tentativo ( comunque un passo avanti al mondo )di creare una regolamentazione esaustiva e uniforme per l’lA. nello spazio pubblico globale, l’emergere di tecnologie come i chatbot e eventi come lo sciopero degli sceneggiatori e degli attori di Hollywood sull’uso dell’lA nel doppiaggio, testimoniano un crescente e spesso polarizzato interesse da parte dei cittadini, dei decisori politici e delle imprese per queste tecnologie, Tra visioni utopiche e distopiche, è essenziale riflettere in modo razionale su questa rivoluzione tecnologica in piena espansione,
Nel suo discorso del 21 maggio 2024 in chiusura del raduno dei più grandi talenti francesi dell’lA, il presidente della Repubblica francese ha insistito sul necessario equilibrio tra innovazione, competitività e regolamentazione etica, per gestire i rischi legati a queste tecnologie continuando nello stesso tempo a promuovere la sovranità tecnologica dell’Europa. Da qui
l’importanza della cooperazione internazionale per condividere le migliori usanze e i progressi tecnologici, garantendo al contempo una governance globale dell’lA che rispetti la diversità dei modelli politici e culturali.Uno scambio franco-Italiano su queste questioni cruciali. spesso caratterizzate da proiezioni siaallarmistiche sia utopiche,è quindi molto interessante e il convegno ne è stato esempio probante.
Il nostro sforzo come salotto letterario ENIA sarà di superare il buonismo astratto indicando strumenti di difesa concreti e riequilibratori.(https://www.calabriareportage.it/dieci-domande-a-fabrizio-abate/?fbclid=IwY2xjawGhhRVleHRuA2FlbQIxMQABHYv-GP3xScJridAwcBB6Be6g—GEPJ5-wWh_lDM3K4Q_lXtJSePYpGB9g_aem_f7l2nWyI4fWDD7988CPawQ&sfnsn=scwspwa)
Ecco alcuni spunti
• Prevedere non solo regole formali ma procedure di controllo e tutela.
• Avviare Interventi contenutistici sui temi iA,
• norme per riequilibrare lo strapotere degli oligopoli creando strumenti appositi per i piu deboli ( il modello è la normativa a tutela dei diritti dei lavoratori elaborata nel secolo scorso dai giuslavoratoristi e oggi svuotata
• intervento della mano pubblica sulla creazione di IA SOCIALE ( no burocrazia ma partecipazione statale)
• programmi open source, finanziati con priorita per sostegno e per controllo
• trasparenza dei data base formativi dell’IA con vantaggi per chi assicura maggior trasparenza e discussione su conservazione data base
• incentivi a sviluppatori indipendenti
• inserimento di principi etici, studiandone pero l’applicazione concreta in modo che non siano solo paravento. non basta invocarli
• non è invocando etica in astratto ,che si risolve il problema se poi non si forgiano strumenti
• creazione di autoryti pubblica per la difesa della creativita che assista i creativi e li tuteli da forme di pirateria dei grandi oligopoli