Gennaio è il mese del vegano. Seppur le tempistiche possano far pensare che sia stato scelto gennaio a causa degli eccessi e sensi di colpa delle festività natalizie, in realtà dietro c’è una spiegazione più articolata. L’iniziativa Veganuary è nata nel 2014 nel Regno Unito. L’idea è promuovere uno stile di vita vegano durante il primo mese dell’anno, quando molte persone sono più aperte a fare cambiamenti positivi nelle proprie abitudini, sfruttando il classico spirito dei buoni propositi.
Cos’è e quando nasce il veganesimo
Il veganesimo è una dieta alimentare ben definita: Il termine vegan fu coniato nel 1944 da Donald Watson, un attivista inglese, che fondò la Vegan Society nel Regno Unito. Watson e altri membri della società volevano distinguersi dai vegetariani, rifiutando non solo la carne ma anche latticini, uova e tutti i derivati animali. La filosofia che muove questo stile di vita è senz’altro quello di diminuire, con l’intenzione di abolire direttamente, lo sfruttamento animale di ogni tipo. Ma non solo, l’ideologia etica riguarda anche l’impatto ambientale che il consumare carne e derivati comporta. Negli ultimi anni, il movimento ha guadagnato popolarità globale, trasformandosi in un fenomeno culturale e sociale. Ad oggi il veganesimo prende sempre più piede soprattutto nel nord Europa. Tra le più vegan friendly troviamo: Lisbona, Praga, Varsavia e Barcellona. In Italia sul podio c’è la Capitale, Roma, seguita poi, in ordine, da: Milano, Bologna, Napoli e Reggio Emilia.
Benefici del Veganesimo
Non tutti iniziano ad adottare lo stile di vita vegano per la salvaguardia degli animali. Esistono dei reali e scientificamente provati, benedici per la salute fisica e ambientale.
Benefici per la salute
Riduzione del rischio di malattie cardiache: Una dieta vegana ricca di frutta, verdura, legumi, noci e semi può ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, grazie al basso contenuto di grassi saturi e al ricco apporto di fibre, antiossidanti e grassi sani (come quelli Omega-3 provenienti da fonti vegetali).
Controllo del peso: Molti studi suggeriscono che i vegani tendono ad avere un indice di massa corporea (IMC) più basso rispetto ai non vegani. Una dieta vegana tende a essere più bassa in calorie e più ricca di nutrienti, il che può favorire il controllo del peso.
Prevenzione di alcuni tipi di cancro: Una dieta ricca di frutta, verdura e fibre può ridurre il rischio di alcuni tipi di cancro, come quelli al colon, al seno e alla prostata. Le piante contengono antiossidanti che proteggono le cellule dai danni.
Miglioramento della digestione: I cibi vegetali, essendo ricchi di fibre, favoriscono una buona digestione e la salute intestinale, prevenendo costipazione e migliorando la regolarità.
Riduzione dell’infiammazione: Una dieta vegana può ridurre l’infiammazione nel corpo, grazie alla presenza di alimenti anti-infiammatori come le verdure a foglia verde, i frutti di bosco e le noci.
Benefici per l’ambiente:
Riduzione dell’impronta ecologica: La produzione di cibo vegetale richiede meno risorse naturali (acqua, terra, energia) rispetto all’allevamento animale. Il passaggio a una dieta vegana contribuisce a ridurre il consumo di risorse e l’emissione di gas serra, riducendo l’impatto sul cambiamento climatico.
Quali potrebbero essere i contro di una dieta vegana
Chi decide di adottare una dieta vegana, a meno che non abbia già una buona conoscenza della nutrizione, rischia di commettere diversi errori, dato che si trova di fronte a un regime alimentare molto diverso da quello tradizionale. Per garantire un’alimentazione equilibrata, capace di fornire tutti i nutrienti essenziali di cui il corpo ha bisogno, è fondamentale acquisire gradualmente familiarità con una vasta gamma di alimenti nuovi.
Ad esempio, si possono integrare nella dieta burger, bistecche e wurstel a base di soia come alternativa alla carne, oppure prodotti a base di seitan, un derivato del frumento ricco di proteine. È importante conoscere e utilizzare anche le bevande vegetali (come quelle di riso, avena o mandorla), il tofu, le alghe, i paté vegetali, dolci come biscotti privi di burro, latte e uova, yogurt e formaggi vegetali, oltre a dessert come gelati o budini vegani. I cereali e i semi, come quelli di sesamo (ricchi di calcio), svolgono un ruolo cruciale. Per i condimenti, si possono utilizzare il lievito alimentare in scaglie, l’olio d’oliva, i semi di zucca o girasole, e il gomasio, una miscela di semi di sesamo tostati e sale. Insomma, approcciarsi a una dieta vegana significa esplorare un universo alimentare completamente nuovo! Inoltre, mangiare fuori casa può rappresentare una sfida, poiché non tutti i ristoranti offrono opzioni pensate per i vegani.