Donald Trump minaccia nuovi dazi: “Pronto a colpire anche l’UE”

0
13
Donald Trump, Presidente degli Stati Uniti

Il presidente americano Donald Trump ha annunciato che “presto” introdurrà dazi anche contro l’Unione Europea. Le sue misure protezionistiche non si limiteranno solo a Cina, Canada e Messico, ma si estenderanno anche all’Unione Europea. Il presidente ha inoltre confermato che avvierà colloqui con i leader canadesi e messicani, per discutere della questione delle tariffe, un argomento che ha dominato i suoi ultimi mesi di mandato. Questo incontro sarà cruciale per stabilire una linea comune di risposta a quelle che molti critici considerano, misure commerciali aggressive e non reciprocamente vantaggiose. La confusione in questa situazione, mette a rischio le relazioni economiche tra i Paesi nordamericani.

Donald Trump e gli attacchi al Wall Street Journal e agli Hedge Fund

Donald Trump ha continuato la sua campagna contro coloro che si oppongono alle sue politiche. In particolare il presidente americano ha accusato il Wall Street Journal e gli hedge fund di essere influenzati dalla Cina e da altre forze straniere. Inoltre sostiene che la critica alle sue politiche, sia parte di un complotto per indebolire gli Stati Uniti. In un post su Truth Social, Trump ha dichiarato che queste entità sono “controllate dalla Cina o da altre compagnie straniere e locali”. Ha poi sottolineato – Chiunque ami e abbia fiducia negli Stati Uniti è a favore delle tariffe – riaffermando la sua posizione intransigente. Questo commento, che riflette la retorica populista e nazionalista che ha contraddistinto gran parte del suo mandato, ha alimentato ulteriormente le divisioni nel panorama economico internazionale.

Scholz e Kallas: unità e cooperazione contro i dazi di Donald Trump

La risposta da parte dell’Europa non si è fatta attendere. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, arrivando al vertice informale dell’Unione Europea a Bruxelles, ha affermato che sia gli Stati Uniti che l’Europa traggono vantaggio dallo scambio di beni e servizi. Tuttavia ha messo in guardia che l’introduzione di dazi, potrebbe danneggiare entrambe le economie. Scholz ha aggiunto: “In quanto area economica forte, possiamo gestire autonomamente i nostri affari e rispondere ai dazi con dazi“. L’Europa quindi è pronta a rispondere a eventuali provvedimenti protezionistici con contromisure simili. Nonostante ciò, il cancelliere tedesco ha espresso la speranza che le relazioni si sviluppino in un’ottica di cooperazione, piuttosto che di conflitto commerciale.

L’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per la Politica Estera – Kaja Kallas – ha manifestato preoccupazione riguardo all’escalation dei dazi. “Non ci sono vincitori in una guerra commerciale” ha dichiarato Kallas, avvertendo che sia l’Europa che gli Stati Uniti potrebbero pagare un prezzo elevato in termini di posti di lavoro e benessere dei consumatori. Inoltre l’indebolimento delle relazioni transatlantiche potrebbe favorire la Cina e potrebbe trarre vantaggio da un conflitto commerciale tra le potenze occidentali.

Macron: L’Europa non accetterà attacchi commerciali senza rispondere

Non meno incisivo è stato il presidente francese – Emmanuel Macron – il quale ha avvertito che l’Europa deve unirsi e reagire prontamente a qualsiasi attacco commerciale. “Se sarà attaccata, l’Europa dovrà farsi rispettare e reagire”, ha affermato Macron, esprimendo la necessità di un approccio coeso tra i Paesi europei.

La Cina risponde: un tentativo di ripristinare l’accordo commerciale del 2020

Mentre gli Stati Uniti e l’Europa si preparano a una possibile escalation delle tariffe, la Cina sta cercando di rimanere coinvolta nel processo negoziale. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, la proposta iniziale di Pechino si concentrerà sul ripristino della “fase uno” dell’accordo commerciale firmato nel 2020, durante il primo mandato di Trump. Questa fase aveva portato a un impegno reciproco su questioni come, l’acquisto di beni americani e la riduzione delle tensioni economiche. Tuttavia Pechino intende anche fare altre concessioni, tra cui l’impegno a non svalutare lo yuan, a incrementare gli investimenti negli Stati Uniti e a ridurre le esportazioni di precursori del fentanyl, una sostanza di cui la Cina è uno dei principali produttori globali. Le recenti decisioni tariffarie da parte di Trump però, hanno messo in discussione il futuro della trattativa.

Canada e Messico: una reazione condivisa alla politica di Donald Trump

Anche il Canada e il Messico stanno reagendo alle nuove misure protezionistiche di Trump. Il primo ministro canadese, Justin Trudeau, ha telefonato al presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, per esprimere la sua preoccupazione riguardo al 25% di dazi imposti da Trump su Canada e Messico. Secondo fonti europee, i due leader hanno sottolineato l’importanza delle relazioni bilaterali tra il Canada e l’Unione Europea. Entrambi i paesi, confermano l’intenzione di continuare a lavorare insieme su vari temi tra cui commercio, investimenti e relazioni interpersonali. Le istituzioni europee hanno recepito la determinazione di Trudeau a difendere gli interessi canadesi e hanno concordato di rimanere in contatto per monitorare gli sviluppi.

Il presidente Usa ha avuto un colloquio telefonico con il primo ministro canadese, Justin Trudeau. Questo scambio di comunicazioni potrebbe essere un segno di trattative in corso tra i due leader riguardo alle politiche tariffarie. Il tema ha alimentato un crescente confronto tra gli Stati Uniti e il Canada negli ultimi tempi.

Donald Trump contro la droga

Nel suo post su Truth Social, il presidente americano ha evidenziato alcune delle problematiche che secondo lui, giustificano l’imposizione di dazi sul Canada. Egli accusa il Paese di non permettere alle banche statunitensi di operare liberamente sul suo territorio. “Il Canada non consente nemmeno alle banche statunitensi di aprire o fare affari lì” ha scritto Trump. Punta poi il dito contro quelle che definisce, le politiche economiche ingiuste nei confronti degli Stati Uniti. Il Canada è anche un punto di transito per il traffico di droga che attraversa il confine nord degli Stati Uniti. Come ricorda il presidente americano: “centinaia di migliaia di persone sono morte negli Stati Uniti a causa del traffico di droga attraverso i confini del Messico e del Canada”. Questo, secondo il presidente, giustificherebbe la sua decisione di adottare misure tariffarie come strumento di pressione.

L’Ontario annulla il contratto con Starlink

La provincia canadese dell’Ontario, la più popolosa del Paese dove si trovano sia Toronto che la capitale Ottawa, ha deciso di annullare un importante contratto con Starlink, il servizio Internet via satellite controllato da Elon Musk. Lo riporta il New York Times. Il contratto valeva 100 milioni di dollari canadesi, circa 68 milioni di dollari.

Leggi anche: Caso Almasri: Meloni indagata per favoreggiamento e peculato

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui