Salò revoca la cittadinanza onoraria a Mussolini dopo 101 anni

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Dopo 101 anni , il Comune di Salò revoca la cittadinanza onoraria a Mussolini , concessa nel 1924.

La votazione in consiglio

Il Comune di Salò revoca la cittadinanza onoraria a Mussolini dopo un lungo dibattito in consiglio comunale. La mozione, presentata dal consigliere di maggioranza Tiberio Evoli (centro-sinistra), ha ottenuto 12 voti favorevoli, 3 contrari e 1 astenuto. I consiglieri che hanno votato contro appartengono a liste civiche, una delle quali è vicina a Fratelli d’Italia. La maggioranza avrebbe potuto portare la mozione in aula il 25 aprile, ma ha deciso di anticipare i tempi per evitare ulteriori polemiche.

Il sindaco Francesco Cagnini ha commentato la decisione con parole nette :”Le idee rappresentate dalla cittadinanza onoraria a Mussolini non hanno più spazio nell’Italia e nella Salò di oggi. La revoca non necessita di ulteriori parole, giustificazioni o giudizi. Andava semplicemente fatta.”

Salò apre la strada: altri comuni seguiranno?

Dopo la decisione di Salò di revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini, il caso potrebbe aprirsi anche a Brescia e in altre città italiane. A Brescia, infatti, è ferma dal 28 ottobre una mozione del consigliere PD Andrea Curcio che chiede la revoca dell’onorificenza a Mussolini.

Durante il Ventennio fascista , molti comuni italiani conferirono la cittadinanza onoraria a Mussolini. La scelta di Salò potrebbe spingere anche le altre città a seguire la stessa linea del Comune di Salò.

Contestazioni da parte dell’estrema destra

Il gruppo manifestante , di matrice neofascista Difendi Brescia , come volevasi dimostrare ha contestato la revoca alla cittadinanza di Mussolini con le seguenti parole :

” La decisione del Consiglio comunale di Salò di revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini è un atto puramente ideologico e inutile. Invece di perdere tempo con revisionismi storici deprecabili, l’amministrazione dovrebbe occuparsi delle vere emergenze della città: crisi economica, turismo in calo, sicurezza, degrado urbano e manutenzione delle infrastrutture”.

Storia della RSI

La cittadinanza onoraria a Mussolini fu concessa dal Comune di Salò il 23 Maggio 1924, venti giorni prima dell’omicidio del deputato socialista Giacomo Matteotti .

In quel periodo, Mussolini era già al potere come capo del governo fascista, e il conferimento della cittadinanza onoraria rifletteva la sua posizione di grande influenza politica.

Dal 1943 al 1945, Salò divenne la capitale della Repubblica Sociale Italia , uno stato fantoccio collaborazionista con la Germania nazista , che si formò dopo l’armistizio dell’ 8 settembre 1943 , quando l’Italia si divise in due zone: quella occupata dagli Alleati e quella sotto il controllo della Germania. La RSI rappresentò l’ultimo tentativo di Mussolini di mantenere il potere in Italia, fino alla sua cattura e giustizia nel 1945.

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