Grande successo anche a Luzzi per la presentazione del Calendario dedicato all’Abate calabrese
Di Anna Maria Ventura

Calendario AIParC 2025 dedicato a Gioacchino
L’Associazione Italiana Parchi Culturali (AIParC) sezione di Cosenza ha dedicato il Calendario 2025 al pensatore medievale, intitolandolo “La Visione di Gioacchino da Fiore e le azioni consapevoli dell’uomo”. La presentazione ufficiale del calendario si è tenuta il 4 febbraio 2025 nella Sala degli Specchi del Palazzo della Provincia di Cosenza. Inoltre, il calendario è stato presentato il 22 febbraio 2025 presso il Centro Internazionale di Studi Gioachimiti a San Giovanni in Fiore. Un’ ulteriore presentazione è avvenuta il 7 marzo 2025 presso la Pro Loco di Luzzi. I Calendari sono diventati un tratto identitario dell’AIParC, che ne ha curato la pubblicazione dal 2014, raccontando fatti, eventi, personaggi, che hanno segnato la storia e onorato la terra calabra. I primi, quelli che vanno dal 2014 al 2024 sono stati scritti e curati da Nella Matta, socia storica e responsabile della Commissione Cultura.
I concetti fondanti del pensiero gioachimita
Per il calendario AIParC Cosenza 2025 Nella Matta ha inteso cedere il testimone alla socia Ada Giorno, che, muovendosi nel solco già tracciato e, andando a ritroso nel tempo della storia, è giunta fino al Medioevo e a Gioacchino da Fiore ed ha creato un vero capolavoro: il calendario intitolato “La Visione di Gioacchino da Fiore e le azioni consapevoli dell’uomo”. Interamente opera dell’autrice, sia nella veste grafica che nel contenuto, tranne due pagine introduttive di Nella Matta e Tania Frisone e un contributo prezioso del Professor Georg Gottlob Ordinario di Informatica e Intelligenza artificiale dell’Unical, il Calendario contiene i concetti fondanti del pensiero gioachimita, confrontate con teorie, ma ancor di più riflessioni, di pensatori e scienziati che hanno portato avanti la scienza e la tecnica fino a generare l’intelligenza artificiale, con tutti gli interrogativi che pone. Il risultato è un’opera che invita alla riflessione sulle idee del celebre teologo calabrese e sulla loro rilevanza nel contesto mondiale contemporaneo. Un racconto che scorre su pagine curate nei particolari, i colori, che sanno di antico, i dipinti di artisti famosi, le citazioni, che riempiono gli spazi, ma con ordine e simmetria. Ci sta accompagnando giorno dopo giorno questo piccolo capolavoro e, mentre attraversiamo i giorni dell’anno, ci conduce verso la conoscenza e, al contempo, ci fa riflettere su come trovare soluzioni ai mali di questo mondo e ad una realtà distopica, che non lascia spazio all’utopia e ai sogni. In un viaggio ideale l’Abate Medievale ha riproposto il suo calendario a Luzzi, dove aveva già soggiornato, ospite dell’Abbazia della Sambucina, per comunicare il suo messaggio di pace e concordia al mondo di oggi. L’evento si è svolto venerdì 7 marzo 2025, presso la sede della Pro Loco “La Terra dei Lucij, promosso dall’Associazione Italiana Parchi Culturali (AIParC) di Cosenza e dalla Proloco “La Terra dei Lucij”, in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi Gioachimiti ed Erasmus+INDIRE EPALE, con il patrocinio dei Comuni di Luzzi e di San Giovanni in Fiore.
Valorizzazione dei borghi
Ed è il primo di una serie di eventi culturali, che inaugura “il “Mese della Cultura AIParC Cosenza – Marzo 2025”, un’iniziativa dedicata alla valorizzazione del patrimonio artistico, storico e letterario del territorio calabrese. Nel corso del mese di Marzo AIParC Cosenza offrirà un ricco programma di incontri, mostre, presentazioni di libri, di docufilm, del Calendario 2025, coinvolgendo studiosi, artisti, scrittori, editori, istituzioni e cittadini in un dialogo aperto sulla cultura come motore di crescita e identità, capace di fare luce e ridare speranza. L’aspetto più interessante è che gli eventi coinvolgeranno diversi Comuni della provincia cosentina: Cosenza, Luzzi, Marzi e Casali del Manco.
7 Marzo dedicato a Gioacchino
Il 7 Marzo è stato dedicato alla presentazione del Calendario 2025 “La Visione di Gioacchino da Fiore e le azioni consapevoli dell’uomo” presso la sede della Pro Loco “La Terra dei Lucij” a Luzzi, come già si è detto. Questo evento ha rappresentato un’opportunità per approfondire il pensiero di Gioacchino da Fiore e il suo impatto sulla società attuale. L’attualità dell’abate florense risiede nella sua visione della storia come un processo dinamico e nella sua idea di un rinnovamento spirituale che supera le istituzioni tradizionali. Gioacchino vedeva la storia come una progressione verso una nuova era di armonia e giustizia. L’idea di un’Età dello Spirito, in cui la religione non è più mediata da gerarchie ecclesiastiche, è in sintonia con le tendenze contemporanee verso una spiritualità più individuale. La sua idea di una società futura basata sull’amore e sulla concordia si sposa con l’aspirazione alla pace degli uomini di oggi, con il loro desiderio di un mondo più equo e solidale. L’evento ha visto la partecipazione di rappresentanti della cultura e delle istituzioni, di illustri studiosi e membri dell’AIParC, che hanno illustrato il progetto e il messaggio del calendario. Hanno porto i saluti: Umberto Federico Sindaco del Comune di Luzzi, Maria Leone Assessore alla cultura, Enzo Garofalo Presidente Proloco, Tania Frisone Presidente AIParC Cosenza. Hanno dialogato con l’autrice Ada Giorno Antonietta Fazio Ambasciatore Epale presso INDIRE, e Anna Maria Ventura socia AIParC, che è stata anche coordinatrice dell’evento. Dagli interventi di tutti è emerso che “La Visione di Gioacchino da Fiore e le azioni consapevoli dell’uomo”, è un’opera che invita alla riflessione sulle idee del celebre teologo calabrese e sulla loro rilevanza nel contesto contemporaneo. Il calendario attraverso le immagini e i contenuti curati, ha accompagnato il pubblico, attento e motivato all’ascolto, in un viaggio tra storia, cultura e valori legati alla figura del Grande Gioacchino, dimostrando chiaramente come la visione profetica dell’Abate florense può ispirare comportamenti responsabili e consapevoli nella società odierna.
Luzzi, importante centro monastico legato a Gioacchino da Fiore
Luzzi è un incantevole borgo situato nella provincia di Cosenza, immerso tra le verdi colline della valle del Crati. Ricco di storia e tradizioni, conserva il fascino dei borghi antichi, con le sue viuzze strette, le case in pietra e le chiese secolari. Le sue origini sono oggetto di dibattito tra gli studiosi. Una teoria diffusa e molto affascinante identifica Luzzi con l’antica Tebe Lucana, città fondata nel IV secolo a.C. da Alessandro il Molosso durante la sua campagna nella valle del Crati. Questa ipotesi si basa su ritrovamenti archeologici in località “Seppio Grippa” e “Muricelle”, dove sono stati scoperti reperti come lapidi, frammenti di statue e una necropoli romana, suggerendo la presenza di un antico insediamento. Tuttavia, alcuni studiosi mettono in dubbio questa identificazione, sottolineando la mancanza di prove definitive e l’assenza di menzioni concrete di Tebe Lucana nelle fonti classiche. Ad esempio, il toponimo “Tebe Lucana” non è attestato in documenti antichi, rendendo incerta la sua esatta collocazione. È invece attestata in documenti del XIII secolo la menzione castrum Lucii in Valle Gratis, motivo per il quale Luzzi deve il suo nome, con molta probabilità, alla famiglia normanna di cognome de Luci, Lucij o de Luciis, al seguito di Roberto il Guiscardo che lo ebbe in feudo. Il paese, comunque, ha vissuto il suo massimo splendore nel Medioevo, quando divenne un importante centro monastico grazie alla presenza dell’Abbazia di Santa Maria della Sambucina, luogo di grande cultura e spiritualità, frequentato da importanti figure religiose. Fondata dai Benedettini intorno al 1140 e passata circa un decennio più tardi ai Cistercensi, fino alla metà del XVI secolo non solo ebbe grande importanza come centro religioso, ma fu anche un rinomato centro artistico e culturale. Dalla fine del XVI e nei secoli successivi frane e terremoti ne favorirono la decadenza, fino allo scioglimento dell’Ordine monastico nel1780 e la definitiva chiusura dell’abbazia nel 1803. Oggi rimane soltanto la parte centrale del grandioso portale, sormontato da una finestra guelfa, e qualche resto dell’originaria chiesa abbaziale inglobato in più recenti costruzioni. All’Abbazia è legato il nome di Gioacchino da Fiore, il Calabrese più famoso di tutti i tempi: “il calavrese abate Giovacchino di spirito profetico dotato” (Dante Alighieri, Paradiso, Canto XII). Importante teologo, mistico e abate del XII secolo, noto per la sua visione profetica della storia e per la fondazione dell’Ordine Florense. La sua teologia si basava su una lettura simbolica delle Scritture, che lo portò a sviluppare una visione trinitaria della storia umana divisa in tre epoche: quella del Padre (Antico Testamento), quella del Figlio (Nuovo Testamento) e quella dello Spirito Santo (un’era futura di pace e rinnovamento spirituale).
La Sambucina di Gioacchino
La Sambucina di Luzzi ebbe un ruolo chiave nella formazione di Gioacchino da Fiore. Infatti, prima di fondare la sua comunità monastica florense, Gioacchino trascorse del tempo in questa abbazia, dove approfondì il suo percorso spirituale e probabilmente iniziò a sviluppare le sue idee mistiche e profetiche. L’Abbazia della Sambucina era un centro importante del monachesimo cistercense nel sud Italia e rappresentò un punto di riferimento per la riforma monastica e la diffusione degli ideali cistercensi. Gioacchino, pur ispirandosi a questi ideali, se ne distaccò progressivamente per sviluppare una sua visione originale, che culminò nella fondazione del suo ordine a San Giovanni in Fiore.

Alcuni contenuti del Calendario
Seguiamo qualche pagina di questo prezioso calendario: la tecnologia è stata concepita per migliorare la condizione umana, ma molto spesso ha prodotto alienazione. La condizione contemporanea, caratterizzata dall’espansione delle intelligenze artificiali e dalla crescente dipendenza da sistemi automatizzati evidenzia il rischio che l’uomo si trovi disorientato in un mondo senza significato.
“…Gioacchino da Fiore, con la sua visione dell’umanità come parte integrante di un pensiero divino, offre un’alternativa alla perdita di identità. Il suo pensiero invita ad una riscoperta del valore intrinseco di ogni essere umano come partecipante attivo nel grande progetto di salvezza. La sua teologia trinitaria suggerisce una struttura relazionale che trascende il dominio della tecnica: ogni persona, in quanto riflesso della trinità, è chiamata a vivere una relazione di armonia e cooperazione con gli altri e con il creato. Riscoprire questa dimensione relazionale significa contrastare il rischio di una disumanizzazione provocata dall’automatizzazione, recuperando il senso profondo della nostra presenza nel mondo. La spiritualità gioachimita diventa quindi una risposta attuale alla crisi contemporanea, offrendo una prospettiva che unisce il progresso tecnologico alla consapevolezza etica e spirituale”. E ancora in un’altra pagina Ada Giorno scrive : “…Gioacchino invita gli uomini a partecipare alla storia richiamandoli alla responsabilità. Egli esorta a superare superficialità e appartenenze simboliche per agire secondo i principi del bene comune. La libertà, nella sua visione, è inseparabile dalla responsabilità e ogni azione deve contribuire alla costruzione di una società più giusta e inclusiva”. “In un mondo spesso dominato dalla logica del profitto e dalla competizione, Gioacchino da Fiore ci ricorda che il vero progresso umano si basa sull’amore, sul rispetto reciproco e sulla pace universale, valori imprescindibili per il futuro dell’umanità”.
I Calendari di Nella Matta
Intellettuale colta e raffinata, da sempre impegnata nella rivendicazione dei diritti umani, soprattutto delle donne. Scrittrice affermata e riconosciuta, non solo in Calabria, ma anche nel panorama nazionale, di libri nei quali manifesta il suo amore per la Calabria e quello indiscusso per la libertà e la democrazia. Ad esempio, il calendario del 2020, intitolato “La Calabria e il regionalismo di Antonio Guarasci”, è stato dedicato al primo presidente della Regione Calabria, Antonio Guarasci, ed ha raccolto testimonianze di politici e intellettuali riguardo al suo contributo allo sviluppo della regione. Nel 2022, il calendario “Musica e solidarietà in Calabria” ha presentato musicisti calabresi che hanno dato lustro alla regione con la loro arte, offrendo una panoramica delle loro vite e opere. Questi calendari costituiscono un racconto prezioso di Memoria e Storia della Calabria migliore, che tanto ha dato per la costruzione di un’Italia libera e democratica. Un racconto basato su ricerche accurate, documenti e testimonianze, ma fatto col cuore e l’anima di una donna che ha fatto della cultura il suo abito quotidiano, dell’impegno sociale e politico la sua ragione di vita. Era giusto che questi racconti di storie vere e forti di uomini e donne di Calabria, intrecciate alla storia dell’Italia intera, raccontate nei singoli calendari per ben 10 anni, dal 2014 al 2024, trovassero unità in una sola opera libraria. Così, di recente, è stato pubblicato il volume che porta il titolo “I Calendari di Nella”, di Nella Matta Rocca, Edizioni Alimena – Orizzonti Meridionali. E’ bello ritrovare nel libro, che celebra il decennale delle pubblicazioni, i calendari nella forma stilistica originale, con le foto e le immagini che accompagnano gli scritti. Sfogliarli e leggerli, pagina dopo pagina, mese dopo mese, anno dopo anno significa ritrovare le emozioni suscitate da donne visionarie e uomini lungimiranti. Ma anche sperare che l’esempio di queste vite possa suscitare nei giovani sentimenti di emulazione e portarli a seguirne l’esempio.