Alcol e cancro: una correlazione esiste

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Alcol

Correlazione tra alcol e cancro: ecco perché bere vino fa bene… ma anche male.

di Carlo Conte e Andrea Cerasuolo

«…ubriacatevi, ubriacatevi sempre! Di vino, di poesia o di virtù, come vi pare». Così scriveva Charles Baudelaire a fine ‘800. Se potesse riscrivere questi versi, il Parlamento di Dublino eliminerebbe di certo il vino.

L’abuso di alcol in Irlanda è un problema molto serio. Secondo le stime di Alcohol Action Ireland, infatti, all’incirca il 70% degli uomini e il 34% delle donne sono considerati bevitori a rischio e circa 150’000 persone hanno qualche forma di dipendenza dall’alcol.

Questo ha spinto il Governo irlandese ad adottare una nuova norma che preveda l’inserimento, sulle etichette di tutti i generi di alcolici, avvertenze sui rischi per la salute associati al consumo di alcol, come patologie epatiche e cancro.

L’iniziativa ha ricevuto il via libera dell’Unione Europea, ma ha generato opposizione e forti polemiche nei principali Paesi produttori di vino in Europa, primi su tutti Francia e Italia. Inoltre, il parere della comunità scientifica internazionale e riguardo non è unanime.

Il provvedimento irlandese ha una funzione deterrente e va contestualizzato. Cerchiamo di capire, allora, qual è il fondamento biologico dietro tali allarmanti avvertenze e perché possano avere un senso o meno.

L’alcol causa il cancro

L’alcol è un composto chimico che si trova nelle bevande alcoliche come birra, sidro, liquore, vini e distillati. Come indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, si tratta di una sostanza tossica e in grado di generare dipendenza, classificata dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro come cancerogeno di Gruppo 1, insieme ad asbesto, tabacco e radiazioni ultraviolette.

È stato ampiamente dimostrato che il consumo di alcol provoca prevalentemente il cancro all’esofago, al fegato e alla mammella, ma anche a bocca e gola, alla laringe e al colon-retto. I soggetti maggiormente colpiti sono gli uomini (568’700 su 741’300 casi nel 2020). Il rischio è maggiore nei bevitori forti, mentre cala nei bevitori moderati.

Percentuale di casi di cancro attribuibili all’alcol, suddivisi per consumo, sesso e Paese (Rumgay et al., 2021, Lancet)

Tuttavia, non è stata individuata una soglia di consumo al di sotto della quale il rischio si annulla. Al momento, il consumo suggerito è, al massimo, di 2 unità alcoliche al giorno per gli uomini e di 1 unità alcolica al giorno per le donne. Una unità alcolica corrisponde a un bicchiere di vino, una lattina di birra, un aperitivo o un bicchierino di superalcolico.

Perché l’alcol causa il cancro?

I meccanismi attraverso i quali l’alcol aumenta il rischio di cancro sono diversi:

  1. Il nostro organismo metabolizza l’alcol trasformandolo in acetaldeide. L’acetaldeide è un composto chimico tossico, in grado di danneggiare il DNA e le proteine. Quando DNA e proteine non funzionano correttamente, le cellule muoiono oppure si trasformano in cellule tumorali, moltiplicandosi in maniera incontrollata.
  2. Ci sono caratteristiche genetiche individuali che influenzano il metabolismo dell’alcol e, di conseguenza, modificano il rischio di cancro ad esso associato.
  3. A livello intestinale l’alcol riduce l’assorbimento di sostanze protettive, come la vitamina A, le vitamine del gruppo B, la vitamina C, la vitamina D, la vitamina E e i carotenoidi.
  4. Il consumo di alcol aumenta i livelli nel sangue degli estrogeni, ormoni sessuali collegati al cancro alla mammella.
Tipi di cancro associati al consumo di cancro (www.cancer.gov)

Il vino (ed in generale l’alcol) fa bene o male?

Il vino e, più in generale, la buccia d’uva, contiene una serie di molecole antiossidanti potenzialmente benefiche per il nostro organismo. Si ritiene, infatti, che questi antiossidanti siano in grado di prevenire l’aterosclerosi e le malattie cardio-vascolari. Tra di essi, il principale è il resveratrolo, il quale svolge attività di protezione per i vasi sanguigni e di fluidificazione del sangue.

Il resveratrolo è presente in maggiori quantità nel vino rosso rispetto al bianco. Partendo da ciò, negli ultimi decenni molti studi hanno indagato gli effetti del vino sulla salute, arrivando a suggerire che un consumo moderato di vino rosso avrebbe un’azione benefica.

Il paradosso francese

È noto il cosiddetto “paradosso francese”, per cui nel Sud della Francia il rischio cardiovascolare degli abitanti è più basso rispetto al Nord. Nonostante i francesi consumino, sia al Sud che al Nord, grandi quantità di grassi saturi, come i formaggi, al Sud ci si ammala meno di patologie cardiovascolari. L’effetto protettivo sembrerebbe essere proprio legato al maggior consumo di vino rosso.

C’è da dire, però, che il potenziale effetto benefico del consumo moderato di vino rosso sulle malattie cardiovascolari non supererebbe il rischio di cancro associato a questi stessi livelli di alcol.

La quantità di resveratrolo nel vino è piuttosto scarsa e, per poter usufruire di tutti i suoi effetti terapeutici, bisognerebbe bere litri e litri di vino! Considerando che i livelli di resveratrolo variano da 0.2 mg a 12.6 mg per litro di vino, affinché si possano ottenere reali benefici, bisognerebbe bere circa… 1500 bottiglie di vino al giorno!

Quindi, affinché si voglia beneficiare delle funzioni protettive del resveratrolo, senza però subire i danni dell’alcol, è importante integrarlo anche da altre fonti non alcoliche. Una buona alternativa, per esempio, potrebbe essere l’assunzione di integratori alimentari a base di resveratrolo, contenuto a dosi terapeutiche.

Felicità

“Un bicchiere di vino con un panino”. Chiunque la leggerebbe cantando. La nota canzone di Albano è entrata ormai nel DNA degli italiani. Sarebbe un errore non considerare l’aspetto psico-sociale del vino e, in generale, di tutti gli alimenti.

Affermare che chi beve vino avrà un cervello più piccolo, come ha detto la nota prof.ssa Antonella Viola, probabilmente non avrà alcun impatto sulla riduzione del consumo di vino. Così come non ha avuto nessun impatto sulla riduzione del consumo di alcolici il proibizionismo americano. Anzi, il divieto di alcolici ne causò proprio un incremento, alimentato da floridi meccanismi mafiosi.

La storia ci insegna che demonizzare e proibire l’uso di una sostanza non è sempre la via giusta. Il vino è profondamente radicato nella cultura italiana e occidentale. Dai banchetti dell’antica Roma, alle grandi aziende vinicole di oggi, eccellenze che esportano il made in Italy nel mondo.

L’affermazione della prof.ssa Viola mette in mostra una Medicina basata solo sulla chimica delle molecole. Una disciplina che tiene conto solo di ciò che è oggettivamente misurabile. Una Medicina che ha perso di vista l’uomo e, appunto, l’aspetto psicosociale, rischia di fallire nei suoi tentativi, delle volte parecchio ingenui, di modificare le abitudini di vita delle persone.

Un approccio in buona fede, senz’altro, ma che non tiene conto della totalità dell’essere umano, che è fatto anche di felicità, convivialità, amicizia, amore, emozioni e sentimenti, che nulla hanno a che fare con la conta delle calorie o della tossicità chimica.

Non sarebbe meglio allora educare piuttosto che vietare? Rendere consapevoli piuttosto che demonizzare? Insegnare il senso della misura? Consci che qualsiasi nostro comportamento si aggiunge al bilancio della salute, che deriva da un equilibrio fra ciò che fa bene e ciò che fa stare bene.

La coppa di Pitagora

Il grande filosofo creò uno strumento per i suoi allievi, che oggi porta il suo nome ed è detto “coppa di Pitagora”.

Si trattava di una coppa per il vino, dotata di una valvola e di una tacca che segnava il limite da non superare. Qualora l’allievo avesse riempito troppo la coppa, il vino, superato il livello, avrebbe fatto aprire la valvola per riversarsi tutto in terra.

Meccanismo di funzionamento della “coppa di Pitagora“ (Wikipedia: © Nevit Dilmen)

Bibliografia:

Rumgay H, Shield K, Charvat H, Ferrari P, Sornpaisarn B, Obot I, Islami F, Lemmens VEPP, Rehm J, Soerjomataram I. Global burden of cancer in 2020 attributable to alcohol consumption: a population-based study. Lancet Oncol. 2021 Aug;22(8):1071-1080. doi: 10.1016/S1470-2045(21)00279-5. PMID: 34270924; PMCID: PMC8324483.

Snopek L, Mlcek J, Sochorova L, Baron M, Hlavacova I, Jurikova T, Kizek R, Sedlackova E, Sochor J. Contribution of Red Wine Consumption to Human Health Protection. Molecules. 2018 Jul 11;23(7):1684. doi: 10.3390/molecules23071684. PMID: 29997312; PMCID: PMC6099584.

Haunschild R, Marx W. On Health Effects of Resveratrol in Wine. Int J Environ Res Public Health. 2022 Mar 6;19(5):3110. doi: 10.3390/ijerph19053110. PMID: 35270803; PMCID: PMC8910699.

Sitografia:

http://alcoholireland.ie/facts/alcohol-related-harm-facts-and-statistics/#

https://www.who.int/europe/news/item/04-01-2023-no-level-of-alcohol-consumption-is-safe-for-our-health

https://www.cdc.gov/cancer/alcohol/index.htm

https://www.cancer.gov/about-cancer/causes-prevention/risk/alcohol/alcohol-fact-sheet

https://www.salute.gov.it/portale/alcol/dettaglioContenutiAlcol.jsp?lingua=italiano&id=5526&area=alcol&menu=vuoto

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