1° maggio: una festa, un auspicio ma anche una protesta

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1° maggio

Il 1° maggio non è soltanto una festa, non è soltanto un giorno di riposo, ma è anche, e soprattutto, un auspicio, una commemorazione ed anche una protesta.

di Anita Amato e Daniele Naddei

1° maggio: ieri, oggi e domani

Il 1° maggio è una data importante in molti paesi del mondo, perché celebra il giorno del lavoro o il giorno dei lavoratori. In Italia, questo giorno è stato istituito nel 1945, ma ha origini più antiche, risalenti al 1886, quando i lavoratori americani scesero in sciopero per ottenere una giornata lavorativa di otto ore. La manifestazione fu poi repressa con violenza, ma la lotta per i diritti dei lavoratori continuò e portò alla nascita di questa festa.

Il 1° maggio è anche un’occasione per riflettere sulla condizione dei lavoratori nel mondo e sui progressi che sono stati fatti per migliorarla. Nonostante ci siano ancora molte disuguaglianze e problemi da risolvere, come la precarietà del lavoro, il lavoro minorile e lo sfruttamento dei migranti, ci sono anche esempi di successo e di cambiamento positivo.

Inoltre, il 1° maggio è una giornata di solidarietà e di unione tra i lavoratori, che si riuniscono in manifestazioni e cortei per manifestare la loro voce e le loro istanze. Questi eventi possono essere anche una occasione di festa e di svago, con concerti, spettacoli e feste di piazza.

1° maggio

1° maggio: una festa, un auspicio ma anche una protesta

Normalmente questa data è associata, indissolubilmente, a due cose in Italia: il concertone ed il sindacato. C’è aria di festa intorno al 1° maggio, un giorno che, tanto per cambiare, nel corso del tempo è divenuto divisivo ma che in realtà dovrebbe unire anziché dividere.

Come sempre, la divisione in Italia si è trasformata in una battaglia tra destra e sinistra. Verosimilmente tra imprenditori e dipendenti, tra padroni e operai. Ovviamente, lo spirito originale di questa festa, che ha incanalato tutte le vittorie della classe operaia nell’ultimo secolo, era quello di celebrare queste conquiste.

Libertà di sciopero, salario più alto, permessi retribuiti e giornata lavorativa più corta. Conquiste di cui tutti beneficiano e che hanno caratterizzato il nostro secolo. Ciò che questa data rappresenta non è solo la festa ma anche un auspicio ed una protesta. La commemorazione dev’essere viva e vivida, per le battaglie operaie combattute negli anni. L’auspicio è che, però, le condizioni dei lavoratori (soprattutto di coloro che esercitano mestieri pesanti) possa migliorare e che ci sia una svolta anche per le pensioni. Una protesta, invece, nasce spontanea in Italia dalle condizioni del lavoro. Un lavoro, in Italia, che viene continuamente mortificato da bassi salari e sfruttamento diffuso.

Una festa importante per i lavoratori

Ma il 1° maggio è anche una giornata in cui si celebra il passato, il presente e il futuro del lavoro. Il passato, per ricordare i sacrifici e le lotte dei lavoratori che ci hanno preceduto e che hanno permesso di ottenere i diritti e le tutele che oggi abbiamo. Il presente, per analizzare la situazione attuale e per cercare soluzioni ai problemi ancora presenti. E il futuro, per immaginare e costruire un mondo del lavoro più giusto, equo e sostenibile, che rispetti i diritti dei lavoratori e promuova il benessere di tutti.

In conclusione, il 1° maggio è una giornata di grande importanza per la società e per i lavoratori di tutto il mondo. È una giornata per ricordare il passato, analizzare il presente e immaginare il futuro del lavoro, per lottare contro le disuguaglianze e le ingiustizie e per promuovere una società più giusta e solidale.

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