La storia delle calzature dall’antica Roma ad oggi

0
305

L’esatto inizio della storia delle calzature è difficile da stabilire con precisione. Tuttavia, è possibile tracciare un excursus ripercorrendo le tappe e le date principali che hanno caratterizzato questo accessorio.

Partiamo con il dire che inizialmente la calzatura si pone come unico scopo quello di protezione dei piedi, è quindi considerata come una necessità.

La storia delle calzature dall’antica Roma ad oggi: gli albori

È però nell’Antica Roma, che le scarpe iniziano ad essere un elemento caratterizzante del rango sociale di chi le indossa. I Cittadini con uno status elevato utilizzano i “Calcei”, consistenti in tomaie in pelle che avvolgono tutto il piede; i Senatori romani indossano i “Calcei Senatorii” di colore nero mentre le stesse, di colore rosso, sono indossate dai rappresentanti delle più alte cariche civili.; i popolani e i contadini indossano un altro tipo di calzatura, la “Perones”, scarpa con una tomaia in pelle alta alla caviglia. Per cui bisogna riconoscere, senza dubbio, che i Romani sono stati grandi maestri “calzolai”, tuttora fonte di ispirazione da parte di stilisti della moda.

Ma i tacchi quando nascono? Nel XVI secolo in Francia emerge la moda, lanciata da Caterina de’ Medici, delle scarpe con il tacco dette “Souliers à pont”. Da questo momento in poi, la tecnica del tacco si sviluppa continuamente fino a raggiungere ottimi rapporti tra altezza ed equilibrio che caratterizzano ancora oggi la maggior parte delle scarpe attuali. Si inizia qui a parlare quindi di scarpa come vezzo e della Francia come fulcro della moda. Nel periodo post-bellico, infatti, la moda viene guidata dalla Francia con la rivoluzione dettata da C. Chanel.  A ruota, anche l’Italia inizia ad assumere pian piano il suo ruolo da protagonista grazie a S. Ferragamo, che sarà uno dei più influenti designer di calzature del XX secolo; è celebre la sua scarpa con la zeppa in sughero, considerata ancora oggi un must per molte donne.

La storia delle calzature dall’antica Roma ad oggi: l’età contemporanea

Dal 1950 in poi inizia l’ascesa della moda italiana a Roma, Firenze e Milano con la conseguente competizione per aggiudicarsi il titolo di Capitale della Moda.  Sono questi gli anni in cui si sviluppano le decolleté, scarpe prettamente femminili caratterizzate da uno stiletto molto alto. Per questo motivo provocatoriamente C. Chanel e R. Massaro lanciano sul mercato una décolleté col tacco basso conferendole maggiore eleganza. Se negli anni ’50 la moda è molto femminile e classica, nel decennio successivo tutto cambia.

Negli anni ’60 lo sguardo è rivolto a Londra, è qui che si concentrano tutte le nuove tendenze, trionfa lo stile androgino. Le scarpe tornano ad essere basse: abbiamo ballerine e stiletti, i cosiddetti “kitten”, e poi ancora gli iconici zoccoli Dr. Scholl e stivali alti fino al ginocchio.

Negli anni ’70 l’Italia ritorna ad essere protagonista nel campo della moda trionfando con la creatività e la qualità del proprio Made in Italy delle firme più prestigiose: Armani, Valentino, Ferrè e Versace. È in questo periodo che i tacchi cominciano ad assumere quelle forme stravaganti che siamo abituati a vedere anche oggi!

La moda degli anni ’80 è esagerata, colorata, rock, punk. I simboli di questo periodo sono gli scaldamuscoli anche sopra le scarpe col tacco, le scarpe da ginnastica ma anche le jelly shoes e le scarpe colorate in PVC. Vige l’assoluta comodità in fatto di calzature. Il tutto inizia con Madonna che si impone nel panorama femminile come dettatrice di stile e icona giovane della moda dell’epoca.

Gli anni ’90 sono invece caratterizzati da una moda più austera e minimal dove domina il nero.  Gli anfibi di Dr. Martens o della Cult diventano la calzatura più rappresentativa del periodo.

A partire dagli anni 2000 invece, saltano tutte le regole e, complice la globalizzazione del mercato e con esso delle abitudini, la moda segue qualsiasi tipo di tendenza utilizzando colori, forme, materiali e tessuti di ogni tipo non perseguendo nessun diktat e dando slancio ad ogni tipo di fantasia. L’assenza di canoni ha portato alla presenza di eccessi, basti pensare alle zeppe di Alexander McQueen e a quelle indossate da Lady Gaga che innalzano fino a 35/40 centimetri. Si parla di una vera e propria venerazione per i tacchi alti. Inoltre, è opportuno segnalare come il tacco a spillo sia ritornato di moda e ormai possiamo dire che probabilmente non passerà mai più, è diventato a tutti gli effetti un’icona intramontabile.

Leggi anche:

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui