Nasce l’intergruppo parlamentare “Risorsa Sud, aree interne e isole minori”

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Ieri pomeriggio a Roma presso la sala stampa della Camera dei Deputati è stata ufficializzata la costituzione dell’Intergruppo parlamentare “Risorsa Sud, aree interne e isole minori”. L’iniziativa bipartisan è stata assunta dall’On. Alessandro Caramiello (M5S), che ha coinvolto circa 40 tra Deputati e Senatori degli opposti schieramenti. L’intergruppo, dal punto di vista tecnico, potrà contare su un comitato scientifico, a cui partecipano rappresentanti di categorie professionali ed imprenditoriali, di istituzioni locali ed associazionistiche, esperti di sviluppo locale e docenti universitari.

A presiedere i lavori, moderati da Luca Antonio Pepe, condirettore della testata CentroSud24, lo stesso On.le Caramiello, che la spiegato le finalità dell’iniziativa, dirette a richiamare l’attenzione del Paese e della politica sulle problematiche del Mezzogiorno, che continua a rimanere l’area economicamente più debole ed arretrata non solo dell’Italia ma dell’Unione Europea. Occorre, cambiare approccio, secondo Caramiello, coinvolgere tutti gli schieramenti e fare presto, perché le emergenze qui sono davvero importanti e non più rinviabili; non ultima quella del progressivo spopolamento del Sud e, in particolare, delle sue aree interne, con l’emigrazione di tanti giovani laureati.

Al tavolo dell’incontro per l’ufficializzazione dell’Intergruppo sono stati chiamati il giornalista scrittore Pino Aprile, il Vicepresidente Nazionale di Confindustria Piccola Industria, Pasquale Lampugnale, il Presidente della Commissione Speciale Aree Interne del Consiglio Regionale della Campania, Michele Cammarano, il Presidente dell’Associazione Nazionale Isole minori, Francesco Del Deo.

L’intervento del meridionalista nel nuovo intergruppo

Pino Aprile, da navigato meridionalista, ha ripercorso velocemente le tappe degli ultimi decenni della storia d’Italia, dall’Unità ad oggi, rappresentando i principali aspetti dell’irrisolta questione meridionale,  denunciando la distrazione della politica, compresa quella delle rappresentanze istituzionali dello stesso Mezzogiorno, talvolta neppure capaci di procedere seguendo un percorso condiviso, come da ultimo ha dimostrato il dibattito in corso sul ddl Calderoli dell’autonomia differenziata.  Un tema, quest’ultimo, che lo scrittore napoletano considera molto pericoloso, rispetto alla tenuta del Paese tutto e alla salvaguardia dell’Unità nazionale. Aprile ha convintamente plaudito all’iniziativa, auspicando anch’egli l’avvio di un dibattito a più voci, questa volta da svilupparsi in modo serio ed approfondito.

Un’iniziativa davvero bipartisan

A conferma del carattere bipartisan dell’incontro, l’intervento del Deputato, On.le Giandonato La Salandra (FDI), che pur non ritenendo l’autonomia differenziata un pericolo per l’unità del Paese e per il Mezzogiorno, rimarcando in merito le proprie origini pugliesi, ha promesso un appoggio senza condizioni dell’iniziativa, partendo dall’analisi dei temi concreti per giungere a soluzioni condivise.

La posizione di Confindustria su sviluppo del Mezzogiorno e aree interne

È stata, quindi, la volta di Pasquale Lampugnale, Vicepresidente Nazionale di Confindustria per la Piccola Industria, che ha precisato la posizione dell’associazione, di piena disponibilità a collaborare sul tema. Il rappresentante di Confindustria ha sciorinato   i dati di un recente studio realizzato con l’ausilio dell’Università degli Studi del Sannio, che mostrano con chiarezza la gravità della situazione nel Mezzogiorno e, in particolare, nelle aree interne, che rappresentano – peraltro – il 61 per cento dell’intero territorio nazionale, dove vive il 23 per cento della popolazione. Negli ultimi 25 anni il Mezzogiorno, in termini di PIL, si è progressivamente allontanato dal resto del Paese, con un reddito pro capite che, sostanzialmente, è rimasto quello dei tempi della Cassa del Mezzogiorno, circa il 50 per cento del Nord. Lampugnale ha poi riferito di aver recentemente siglato un protocollo d’Intesa con la Commissione Speciale Aree interne del Consiglio Regionale della Campania, avviando un ciclo di audizioni sul territorio per ascoltare le richieste o le criticità che ne ostacolano lo sviluppo.

Le attività della Commissione speciale aree Interne della Campania per l’intergruppo

Il moderatore dell’incontro, Luca Antonio Pepe, ha dato – quindi – la parola al Presidente della III° Commissione Speciale Aree Interne del Consiglio Regionale della Campania, Michele Cammarano, che ha ricordato la specificità ed originalità di quest’organo, a carattere permanente, presente, oltre che in Campania, solo in Toscana, che ne ha seguito l’esempio. La Commissione ha il compito di favorire il rilancio delle aree interne della Campania, contrastandone il costante impoverimento dei servizi essenziali e lo spopolamento dei territori.  Le attività della Commissione, attraverso i gruppi di lavoro promossi nei vari settori, ha sottolineato Cammarano, è stata finora molto intensa e proficua nell’ascoltare i territori e promuovere la strategia nazionale delle aree interne (SNAI) finanziata sia da fondi comunitari che da risorse del bilancio ordinario. Più recentemente l’iniziativa in corso sul territorio con la Confindustria ha generato già buoni risultati, in termini di analisi più puntuale dei fabbisogni e delle criticità riscontrate e delle possibili soluzioni.

Le isole minori: nuove prospettive dal riconoscimento dell’insularità

A seguire l’intervento del Presidente dell’Associazione Nazionale Isole minori (ANCIM), Francesco Del Deo, che ha sottolineato la fragilità del sistema delle isole minori (87 isole raggruppate in 35 comuni) per la propria specificità e difficoltà di collegamento alla terraferma, oltre che per la maggiore complessità nel viverci tutto l’anno, a causa soprattutto della grave e perdurante carenza di servizi essenziali come l’istruzione e l’assistenza sanitaria. Si tratta di circostanze che i più non considerano, in quanto vivono le piccole isole come turisti e solo per qualche settimana in estate.  Del Deo ha rimarcato il grande risultato conseguito dall’ANCIM con la modifica dell’art. 119 della Costituzione, che ha consentito il riconoscimento dell’insularità, che, però, ora bisogna riempire di contenuti. Il Sud, secondo il Presidente Del Deo, ha enormi potenzialità, soprattutto nel turismo; basti pensare che in questo comparto il 40% del PIL regionale, almeno fino a qualche tempo fa, era generato dalla sola Isola di Ischia. Occorre, però, avviare una forte sburocratizzazione del sistema amministrativo che ancora impedisce di fatto lo sviluppo di tante iniziative imprenditoriali, soprattutto proposte da giovani.

Nel corso dell’incontro che si è tenuto ieri pomeriggio nella sala stampa della Camera dei deputati sono intervenuti, tra gli altri, il prof. Domenico Alessandro De Rossi, dr. Vito Umberto Vavalli, il dr. Giovanni Barretta e il dr. Marco Bourelly.

Il prof. Domenico Alessandro De Rossi, noto esperto italiano di pianificazione territoriale e di trasporti, ha plaudito all’iniziativa che pare ispirarsi ad un approccio diverso, di tipo sistemico, l’unico in grado di consentire il raggiungimento di obiettivi concreti in termini di crescita e sviluppo, in particolare nelle isole. Secondo De Rossi la parola magica è l’interconnessione (che non va solo riferita alle infrastrutture), che costituisce il motore naturale di ogni processo di sviluppo.

Nasce l’intergruppo parlamentare “Risorsa Sud, aree interne e isole minori”

In particolare, il prof. Vito Umberto Vavalli, apprezzato economista d’impresa, manager dell’innovazione e imprenditore, che ha riconosciuto innanzitutto il valore dell’iniziativa assunta, più che opportuna, quanto assolutamente necessaria. Vavalli ha aggiunto che in un saggio nel 1981 per una ricerca condotta presso il CNR aveva già dimostrato che non ci poteva essere sviluppo nelle aree più svantaggiate del Paese, dal punto di vista infrastrutturale e anche storico (visto che il Sud, più che essere stato unito, è stato annesso al resto d’Italia), senza moneta e credito non ci può essere uno sviluppo eguale. La moneta costituisce uno dei fattori di estrazione di valore mentre la finanza è, tendenzialmente, rapace; così la ricchezza che il Sud produce (quando lavora) si trasla altrove. Ebbene, conclude l’economista Vavalli, “… se noi non mettiamo mano alla moneta e al credito, dubito che gli sforzi possano avere successo, che si possa ripartire e che si sviluppi e venga messa a disposizione una capacità di redditività e di valorizzazione che oggi è, sostanzialmente, tarpata…”.

È stata la volta poi di Marco Bourelly, Presidente di CONFIMEA Mediterraneo,una realtà associativa, accreditata anche presso il Parlamento Europeo, che rappresenta circa 330.000 imprese in Italia e circa 4 milioni di posti di lavoro. Bourelly ha sottolineato come la sua associazione stia portando ad investire all’estero, e non solo nell’area del Mediterraneo, molte aziende italiane, soprattutto del Mezzogiorno, siglando accordi con diversi governi come Tunisia, Senegal, Camerun, Serbia, creando interscambio con gli altri Paesi. Il Presidente di CONFIMEA ha auspicato di poter partecipare con le imprese che rappresenta all’iniziativa assunta dall’Intergruppo parlamentare.

Tra gli intervenuti all’incontro anche l’Avv. Angelo Melone, Console Onorario della Repubblica Democratica del Congo a Napoli, che ha presentato al tavolo alcune proposte concrete per il rilancio del Mezzogiorno e delle aree interne, partendo dal rapporto, da recuperare, con il Mediterraneo e con i Paesi del continente africano.

Il dr. Giovanni Barretta, in chiusura dei lavori, prendendo le mosse dalla sua esperienza, quale  economista d’impresa e componente del gruppo di lavoro della Commissione Speciale Aree interne presso il Consiglio Regionale della Campania,  è intervenuto con una veloce disamina di quelli che sono i problemi ancora oggi irrisolti nel Mezzogiorno e nelle  Aree interne, snocciolando gli ultimi dati Istat relativi al PIL, all’occupazione ed alle dinamiche demografiche in atto, con riguardo alla natalità ed al triste fenomeno dell’emigrazione  interna al Paese, con flussi crescenti di giovani laureati meridionali che emigrano verso l’estero o verso le regioni del Centro Nord d’Italia. Oggi la progressiva desertificazione sociale ed economica è un fatto drammatico e bisogna assolutamente trovare il modo di contrastarla.

Puntare sul Mezzogiorno significa, secondo Barretta, recuperare in primo luogo il gap infrastrutturale esistente e non più accettabile, riconoscere ed assecondare le sue naturali vocazioni turistiche, nelle produzioni agroalimentari di eccellenza e nel settore energetico e della green economy. Significa anche non più ignorare, come finora avvenuto, che il Mezzogiorno e le sue Isole sono al centro di un Mediterraneo che potrebbe costituire un enorme volano per lo sviluppo dell’intero sistema Paese.

Subito al lavoro il Tavolo tecnico

Nel salutare gli intervenuti, l’On. Alessandro Caramiello (M5S), promotore dell’iniziativa, ha annunciato l’insediamento del tavolo tecnico che, al servizio dell’Intergruppo parlamentare “Risorsa Sud, aree interne e isole minori”, sarà operativo già nei prossimi giorni.

L’auspicio di tutti è che, concretamente, si passi ai fatti per un Mezzogiorno che non può più attendere!

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