Il mondo della musica perde un’altra leggenda. Tina Turner si è spenta ieri, 24 maggio 2023, dopo una lunga malattia. L’annuncio è arrivato tramite il suo portavoce in tarda serata: «Tina Turner, la regina del Rock’n Roll è morta serenamente all’età di 83 anni dopo una lunga malattia nella sua casa di Küsnacht vicino a Zurigo, in Svizzera».
All’anagrafe Anna Mae Bullock, nata a Brownsville il 26 novembre 1939, era naturalizzata svizzera con tanto di cittadinanza dal 2013. Assieme all’ex marito, Ike Turner, dal 1986 occupa un posto della famosa Hollywood Walk of Fame e solo cinque anni dopo conquista una stella sulla Rock and Roll Hall of Fame. È proprio con Ike che è iniziata la sua carriera con il quale però intrattiene un rapporto burrascoso pieno di episodi di violenza mentale e fisica che Tina decide di terminare mettendo così fine anche al sodalizio professionale. Seguì un periodo di silenzio, per poi riesplodere a livello internazionale negli anni ’80, con l’album “Private Dancer”.
Una vita difficile quella dell’artista, solo pochi mesi fa era venuto a mancare il suo secondogenito Ronnie, morto a 62 anni a causa di un cancro. Su Instagram la cantante aveva condiviso in un post, che ha fatto il giro del mondo, tutta la tristezza del momento: «Ronnie, hai lasciato il mondo troppo presto. Nel dolore chiudo gli occhi e penso a te figlio mio amato» corredato da un’immagine della Turner ritratta in bianco e nero, con il viso contratto e gli occhi chiusi. La seconda tragedia, questa, dopo la morte del primogenito Craig, nel 2018, per suicidio.
Addio a Tina Turner, la leonessa del rock
Negli ultimi anni aveva però trovato conforto nel buddismo e si era risposata con un uomo più giovane di lei, Erwin Bach. Poi, arrivano i problemi di salute gravi, tali da aver spinto l’artista a pensare di ricorrere al suicidio assistito. Un ictus, prima, poi un tumore all’intestino e infine una grave insufficienza renale risolta grazie alla donazione di un rene da parte dell’ex marito.
Ma è ancora il buddismo a darle conforto spirituale, infatti la Turner in un’intervista a Vanity Fair dichiara: «C’è un passaggio del filosofo buddista del XIII secolo Nichiren che mi è stato prezioso, allora.
Dice: “Nam-myoho-renge-kyo è come il ruggito di un leone. Quale malattia può essere dunque un ostacolo?”. Nam-myoho-renge-kyo è un altro nome per lo stato illuminato che esiste in ognuno di noi, che è più potente di qualsiasi difficoltà che possiamo incontrare. Attraverso la pratica spirituale, ho evocato il mio leone interiore e ho superato tutte le sfide. La malattia mi ha fatto ricordare di godermi ogni giorno al massimo».
Grazie Tina per averci deliziato con la tua arte, sei stata una leonessa!