Flora Frate, candidata nel collegio Campania 2 per Italia Viva, ha risposto alla domande di Centro Sud 24 durante un’intervista esclusiva.
Flora Frate (Iv): “Avellino e Alta Irpinia: il futuro passa per lo sviluppo delle aree interne”
Flora Frate, candidata nel collegio Campania 2 con la lista Azione-Italia Viva, ha rilasciato a Centro Sud 24 un’intervista esclusiva riguardante la proposta elettorale messa in campo. In particolare, l’onorevole, già eletta alla Camera dei Deputati nel 2018, si è soffermata sul territorio dell’Alta Irpinia e di Avellino, una delle parti più corpose del collegio Campania 2.
On. Frate lei è candidata in Campania 2 nel collegio che comprende anche Avellino. Come mai questa scelta?
“Io amo tutta la Campania, sono di Napoli centro ma ho accettato questa candidatura con grande spirito di servizio perché sono convinta che in questa campagna elettorale si possa fare la differenza stando proprio in quei territori che sono maggiormente in difficoltà. Come parlamentare sono stata spesso in provincia di Avellino, una volta a Summonte al convegno di G.E.N.T.E per l’Irpinia, la seconda volta a Volturara dell’Irpinia, sempre per il progetto G.E.N.T.E., ma per un incontro istituzionale dedicato a giovani e territorio. In entrambe le occasioni ho potuto constatare da vicino il valore culturale e storico dell’Irpinia e di tutta la zona avellinese, la bellezza dei suoi paesaggi e la bontà dei suoi prodotti enogastronomici. Sono zone che non meritano soltanto complimenti, che il più delle volte rasentano la mera retorica, ma azioni concrete di rilancio e crescita. La zona è ricca di progetti di sviluppo, che vanno dal settore archeologico e architettonico a quello enogastronomico e turistico-culturale, vanno solo messi a sistemi investendo in servizi e infrastrutture”.
Perché quali sono i punti critici?
“La prima cosa che mi viene in mente è la scarsità dei trasporti pubblici, attualmente garantito soltanto su gomma. È un problema che affligge anche Napoli, con corse che saltano e mezzi che si rompono. Ma è chiaro che nelle aree interne questo fenomeno diventa ancora più dannoso. Alcune fasce orarie non sono proprio coperte e i collegamenti tra i comuni della provincia sono pressocché assenti. Così i cittadini e i giovani che vi abitano non riescono a vivere il proprio territorio. È come se fossero esclusi dall’ambiente nel quale vivono. Questo significa anche emarginare i più fragili, creare enormi disagi per chi non possiede un’automobile. In Parlamento abbiamo approvato l’Alta Velocità che collega Napoli-Avellino sulla via di Bari, ma non basta. C’è poi il discorso della sanità: i tagli continui hanno portato alla chiusura di strutture sanitarie e presidi ospedalieri che sono molto importanti sul territorio. Basta pensare che dalla Valle dell’Ufita alla Valle del Sele non c’è un soccorso pediatrico. Gli Ospedali di Sant’Angelo dei Lombardi e Ariano Irpino sono stati gravemente depotenziati e ci sono carenze di specialisti come quelli di cardiologia e di ortopedia. Da come si può evincere abbiamo ancora tanto da fare. Il PNRR è un’occasione che non deve essere sprecata”.
Ma molte cose sono di competenza regionale.
“Si, è vero. Ma questo non deresponsabilizza la classe politica che siede in Parlamento. Dobbiamo essere in grado, decentramento permettendo, di attivare una sinergia positiva tra le Istituzioni mettendo da parte ogni bega politica. Le contrapposizioni vissute durante la pandemia, dove alcuni Presidenti di Regione polemizzavano solo per preconcetta ostilità, non devono più ripetersi. Le Istituzioni devono tornare ad avere un ruolo centrale nella vita del paese, avendo come unico obiettivo gli interessi dei cittadini. Quando si tratta di gestire emergenze e difficoltà dobbiamo essere uniti nella concretezza dei problemi”.
Parlava di turismo, secondo lei cosa si può fare per rendere Avellino e la provincia maggiormente attrattiva?
“Una delle più grandi pecche della provincia avellinese è il mancato sviluppo turistico: mentre la provincia riesce ad attrarre in alcuni periodi gli escursionisti, nella città si fa ancora più fatica – continua Flora Frate -. Dal punto di vista paesaggistico, culturale, storico, enogastronomico il territorio è ricco di attrattive ma manca un circuito che metta a sistema tutto questo. Il grosso lo fanno le associazioni di volontariato e le Proloco, compiendo un ottimo lavoro, ma servono anche i trasporti, le infrastrutture, i servizi altrimenti non riusciamo a costruire un turismo solido con un indotto economico stabile e duraturo. Dobbiamo creare lavoro specie per i giovani altrimenti si rischia non soltanto la desertificazione industriale ma anche uno spopolamento della zona, come tra l’altro già sta accadendo. Molti giovani emigrano perché non c’è lavoro”.
E il PNRR? La ministra Mara Carfagna ha annunciato molti fondi per le aree interne
“Si, sono in arrivo cospicui investimenti per le aree interne – afferma Flora Frate -. Ad esempio, una notizia importante è l’aumento degli asili nido grazie al superamento della spesa storica. Ma non solo: verranno assunti più assistenti sociali, banditi tanti concorsi dedicati e semplificati per le amministrazioni più piccole che sono a corto di personale. I concorsi Asmel sono un esempio. Sarà possibile creare nuove mense scolastiche e palestre. Si tratta di risorse che andranno direttamente ad Avelino e provincia. Un’occasione storica. Inoltre, ci sono gli investimenti ZES, i collegamenti fisici e digitali. All’interno del PNRR c’è una linea di investimenti pari a circa un miliardo e 150 milioni di euro. Grazie al Governo Draghi e al Parlamento il PNRR è salvo. Sentire il centrodestra dire che chiederanno la rivisitazione del PNRR significa in realtà rinunciare ai fondi stanziati dall’Unione Europea. Quelli che chiedono di rinegoziare il PNRR sono gli stessi che hanno fatto cadere il Governo durante la più grave crisi economica della storia del nostro paese. Mi auguro che i cittadini si rendano conto dell’irresponsabilità di questi signori dandoci fiducia nel proseguire l’agenda di governo Draghi che guarda al futuro dei territori, dei giovani e dei lavoratori. Noi ci siamo e abbiamo voglia di fare e realizzare”.
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