Maria Rosaria Carfagna (MIdA): “Bisogna valorizzare le aree interne”

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L’intervista a Maria Rosaria Carfagna, Presidente della fondazione MIdA.

La valorizzazione delle aree interne del Mezzogiorno, attraverso l’integrazione di cultura, ambiente e turismo sostenibile, può costituire la risposta più efficace per contrastare la progressiva desertificazione socio-economica di questi territori. Anche in Campania, infatti, le zone sub-appenniniche, come il Cilento, il Sannio e l’Irpinia, da alcuni decenni sono state investite da fenomeni di spopolamento, emigrazione, rarefazione sociale e produttiva e abbandono della terra.

Recentemente si è costituito a Roma, a Palazzo di Montecitorio, l’Intergruppo Parlamentare “Sud, Aree Interne e Isole Minori”, al quale hanno aderito circa 40 tra deputati e senatori, proprio per affrontare il divario Nord/Sud con un approccio nuovo, coerente con le potenzialità e le vocazioni del territorio. Al tavolo tecnico dell’intergruppo, che si riunirà il prossimo 24 luglio, il compito di elaborare una strategia per le aree interne.

Oggi, la nostra testata, che si candida a dare voce ad un Mezzogiorno che non si piange addosso, ma intende – invece – affermare i valori della sua antica storia e tradizione, vuole raccontare un’esperienza che viene proprio da questi territori, quella della Fondazione MIdA nel Cilento. Anche qui oggi si avverte una nuova consapevolezza, rispetto al passato, puntando sempre più con determinazione a coniugare insieme cultura, turismo e ambiente, nel paradigma dell’integrazione e sostenibilità, che può davvero essere  posto a base  di  un modello di sviluppo delle  aree interne.

La storia, le attività della Fondazione MIdA e la nuova governance

La  Fondazione MIdA (Musei integrati dell’ambiente)nasce nel 2004 con l’intervento della Regione Campania, della Provincia di Salerno e dei Comuni di Auletta e Pertosa, soci fondatori, con l’obiettivo principale di operare per la creazione in questi comuni  e nei territori circostanti colpiti dal sisma del 23 novembre 1980, un sistema attrattivo sinergico che faccia perno sulla valorizzazione delle risorse ambientali locali e dei beni culturali, sul sostegno alla ricerca scientifica e tecnologica, nonché sulla diffusione, divulgazione e spettacolarizzazione dei risultati di quest’ultima.

Il suo modello, fondato sulla gestione sostenibile del patrimonio ambientale e culturale, è stato riconosciuto come una eccellenza a livello nazionale, trovando ampio riscontro nei libri di famosi giornalisti: Pino Aprile (Mai più terroni), Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo (Se muore il sud), Carlo Puca (Il sud deve morire), Gianni Molinari (#Italia2018. 60 storie per capire la Terza Repubblica. Nella Fondazione opera l’Osservatorio sul Doposisma, un gruppo di lavoro opera per descrivere le trasformazioni che interessano una comunità colpita da un terremoto e, inoltre, dal 2017 la Fondazione è tra gli aderenti al Protocollo di Intesa, insieme a Regione Campania, Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, ASL Salerno e Università degli Studi di Napoli “Federico “II”, per la creazione del CeRVEnE-Centro Regionale di Riferimento per la prevenzione e gestione delle emergenze, con il  compito di fornire assistenza tecnico-scientifica alla Regione nella redazione di piani di emergenza e relativi manuali operativi di cui la Fondazione è anche casa editrice. La Fondazione si avvale, inoltre, di un Comitato tecnico scientifico di cui fanno parte anche speleo archeologi che continuano ad eseguire studi e ricerche sui resti presenti nelle grotte risalenti all’Età del bronzo.

Nel mese di Aprile 2023 la presidenza della Fondazione MIdA  è stata affidata a Maria Rosaria Carfagna, docente di scienze giuridiche presso il Liceo T. Tasso di Salerno.

L’intervista a Maria Rosaria Carfagna, Presidente della fondazione MIdA

Abbiamo intervistato Maria Rosaria Carfagna, Presidente della Fondazione MIdA, con il cui avvento si è avviata una fase nuova con l’avvio di rilevanti iniziative culturali, sociali e di divulgazione scientifica, dirette non solo a far conoscere all’esterno le attività promosse dall’ente ma a porle come volano di sviluppo economico dell’intero territorio.

Presidente Carfagna, qual è la mission della Fondazione?

(Carfagna)Integrare cultura e ambiente attraverso la ricerca e la divulgazione scientifica e valorizzare le aree interne. Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre, obiettivo 15 dell’Agenda 2030, un traguardo che può essere raggiunto solo attraverso l’integrazione tra   cultura e ambiente. Questo significa diffondere la cultura della   sostenibilità come esperienza da vivere concretamente al fine di  promuovere comportamenti rispettosi nei confronti della natura  e dei territori, diffondere il concetto di turismo sostenibile in cui il momento di svago non è fine a sé stesso, ma diventa occasione di riflessione , di arricchimento culturale e, di conseguenza , capace di produrre cambiamenti sociali positivi”.

Presidente Carfagna, cosa deve aspettarsi il visitatore che arriva alle Grotte?

(Carfagna)La visita non è limitata alle Grotte; il visitatore vive l’esperienza del Sistema Mida, costituito dalle grotte e dai due Musei. È un’esperienza fruibile da tutti. Si inizia con la visita guidata alla Grotte, la prima parte in barca; una particolarità che possono vantare poche grotte in Europa, poi il percorso prosegue a piedi e dura circa un’ora. In questo momento la visita non prevede il percorso completo, ma contiamo di renderlo disponibile per la primavera 2024.

È possibile, inoltre, per chi lo desiderasse, effettuare anche il percorso speleologico, sempre con il supporto delle nostre guide. Completano l’esperienza, compresa nel biglietto di ingresso, la visita guidata al Museo del Suolo e al Museo Speleo Archeologico. Il Museo del Suolo è l’unico in Italia e permette al visitatore di acquisire la consapevolezza dell’importanza del suolo per la vita sulla terra, delle biodiversità che caratterizzano i nostri territori e delle colture tipiche della zona. Il Museo Speleo Archeologico   consente al visitatore la fruizione dei resti dell’impianto palafitticolo risalente all’età del Medio Bronzo, custoditi sul letto del fiume che attraversa le Grotte di Pertosa-Auletta. Un’ala del Museo è dedicata alla mostra “nelle Terre dei Principi”,in cui si raccontano le vicende legate alla migrazione di popolazione greca dalla Sicilia a seguito della conquista araba dell’isola, cominciata agli inizi del IX secolo. Protagonisti furono i monaci che, in fuga verso terre più sicure, si insediarono nei domini longobardi e fondarono monasteri. Oriente e Occidente si sono incontrati in questi luoghi e hanno dato vita ad un’eredità culturale unica, oggi riconosciuta come patrimonio dell’Umanità nei confini del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.  

In che modo ritiene possa essere utile alla Fondazione la sua esperienza professionale?

(Carfagna)L’esperienza e le competenze maturate  nel corso di oltre trenta anni di insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche penso possano costituire un valore aggiunto per il perseguimento degli obiettivi della Fondazione. Infatti, integrare cultura e ambiente significa creare una consapevolezza civica e ripensare in modo  diverso il sistema scuola, soprattutto ora che l’insegnamento dell’ educazione civica è stata introdotta nei curricoli scolastici come disciplina trasversale; le giovani generazioni  sono  molto interessate alle tematiche ambientali e allo sviluppo sostenibile per cui diventa importante fare in modo che l’acquisizione di competenze civiche e di comportamenti responsabili nei confronti dell’ambiente avvenga attraverso la conoscenza sul campo delle caratteristiche dei territori e delle risorse naturali. Inoltre, la recente riforma dell’art.9 della Costituzione ha stabilito che oltre al paesaggio e al patrimonio artistico, la Repubblica tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, ciò  anche nell’ interesse delle future generazioni. Proprio per queste ragioni il sistema MIdA costituisce un’opportunità importantissima per promuovere la cultura della sostenibilità attraverso attività ed esperienze laboratoriali rivolte a studenti, docenti e visitatori per attivare percorsi di formazione civica finalizzati al rispetto dell’ambiente in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030”.

Presidente Carfagna, con il suo avvento la Fondazione MIdA, accanto alle attività di tipo istituzionale, sembra aver assunto l’ulteriore mission di far scoprire e valorizzare in questo modo le enormi potenzialità e risorse delle aree interne, per troppo tempo lasciate al margine dei circuiti economici e sociali che contano.

Ci può anticipare quali saranno gli obiettivi della prossima programmazione e le attività e il ruolo che lei vuole che abbia la Fondazione?

(Carfagna) “L’obiettivo fondamentale è sempre quello dell’integrazione di cultura e ambiente, obiettivo ambizioso che richiede grande impegno e umiltà, ma allo stesso tempo capacità di osare per fare in modo che il sistema MIdA possa esprimere appieno le sue potenzialità e offrire opportunità di sviluppo economico per le comunità locali, attraverso la realizzazione di eventi a carattere culturale e scientifico al fine della promozione di un turismo di qualità, in cui il fruitore possa effettuare una vacanza in uno scenario naturale particolare e apprezzare quello che io definisco il “lusso“ autentico: fruire dell’ambiente naturale in modo rispettoso e vivere un’esperienza di benessere totale “.

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