Michele Santoro, giornalista ed ex europarlamentare, ha espresso la sua intenzione di presentare alle prossime elezioni Europee una nuova lista elettorale che avrà come principale obiettivo quello di «rappresentare tutti i pacifisti che per ora non ce l’hanno».
Nei giorni scorsi, Michele Santoro aveva lancia via social un appuntamento alla Versiliana, dal titolo «E se spuntasse un arcobaleno?», dove ha chiesto a gran voce un intervento immediato ultrapacifista insieme ad altri esponenti politici, quali Luigi de Magistris, Raniero La Valle e Ginevra Bompiani.
Contro o con la Sinistra? Il dilemma del nascente partito
«Se ci fosse un 5% di una lista per la pace sarebbe un terremoto nella politica italiana», così ha dichiarato Santoro al termine del suo comizio, concludendolo con un quasi attacco ai leader dei principali partiti d’opposizione, dichiarando che «non è contro il Pd o i Cinquestelle o contro chiunque altro. Sono per la pace, la terra, l’uguaglianza e la non violenza. E il nostro vuole essere un appello per rendere visibile il popolo del no alle armi, ma se nei loro programmi elettorali si interverrà per una pacificazione completa, allora staranno illudendo il popolo».
Michele Santoro rischia il tutto per tutto
Non è la prima volta che si tenta un’impresa del genere. Già nel 2008, si tentò una unificazione tra Verdi, Rifondazione Comunista e Pci che si dimostrò un buco nell’acqua dato che non superò la soglia di sbarramento del 3%.
Il timore che questo esperimento dei pacifisti santoriani non porti ai risultati sperati è alto.
A parlarne in merito è Carlo Buttaroni, fondatore dell’Istituto Tecné che ha dichiarato: «A sinistra c’è un eccesso di offerta politica verticale: ambientalista, movimentista, pacifista, anticapitalista, anti-atlantista, ecc. Alla fine, pescano tutti nello stesso bacino elettorale. Per chi arriva al 3% c’è chi scende al 2% o all’1%». Una visione alquanto pessimista.
Nonostante ciò, però l’accoglienza alla Versiliana è stata alta, dove l’ex sindaco di Napoli, Luigi de Magistris ha dichiarato che «i ragionamenti di Michele sono in linea con il percorso che ha portato alla nascita di Unione popolare, che ha messo la pace in cima all’agenda fin dall’inizio. È fondamentale portare il fronte pacifista dentro le istituzioni di una Europa totalmente subalterna alla Nato».
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