Caro affitti, studenti contro il Governo: la protesta degli universitari arriva a Napoli

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Caro affitti
Foto di Lorenzo Colelli Riano

La protesta degli studenti per il caro affitti arriva a Napoli.

Nei giorni scorsi, miglia di studenti hanno dato inizio una protesta che sta interessando la maggioranza delle grandi città italiane. Una protesta iniziata dagli studenti universitari e rivolta al governo Meloni, con l’obiettivo di garantire un concreto miglioramento delle condizioni abitative per gli studenti fuorisede, lasciati il più delle volte senza gli alloggi abitativi e un intervento netto sulla questione dei caro affitti.

Trolley davanti la Federico II di Napoli

Nella giornata di mercoledì 26 settembre, sono stati molti gli studenti che hanno preso parte al presidio tenutosi davanti alla sede centrale dell’Università Federico II di Napoli, coinvolgendo anche gli universitari del capoluogo campano alla protesta partita a Milano e Roma.

«Il Governo dorme ma noi dove dormiamo». Questo è uno dei tanti slogan intonanti dagli studenti universitari seduti sugli scalini di Corso Umberto.

«Da allora ad oggi non ci sono state soluzioni. È iniziato un nuovo anno accademico e tutto è come prima.» sono le parole di Paolo Barbera, rappresentante dell’esecutivo Udu Napoli che ha guidato il sit-in, aggiungendo inoltre che «l’unica azione introdotta è stata la norma sugli affitti brevi che non risolve il problema delle case per gli universitari e per chiunque ne abbia bisogno.»

I dati e la dura verità

Parole dure ma vere che si aggiungono ai dati rilassati dall’Ateneo partenopeo, secondo cui sarebbero quasi 30mila gli studenti che avrebbero diritto ad un alloggio che lo stesso Ateneo non è in grado di fornire loro.

A causa di tale, mancanza gli studenti sono costretti a ripiegare su abitazioni poso funzionali, pagando sui 400/500 euro, il più delle volte a nero.

Cifre troppo alte per un semplice studente, costretto a trovarsi un lavoretto per potersi pagare l’alloggio, anche quest’ultimo, il più delle volte, non dichiarato e sottopagato.

In merito alle proteste è intervenuta la Ministra dell’Università Anna Maria Bernini che ha assicurato che l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni sta lavorando a delle misure per controllare e eliminare tali problematiche, rimarcando che è diritto degli studenti manifestare.

Tuttavia, le sue dichiarazioni non convincono le rappresentanze studentesche che sono pronte ad andare avanti con le proteste fino a quando la situazione non migliorerà concretamente.

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