Democrazia Cristiana a Roma dopo 30 anni con un incontro su “Politica e Pace”

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A distanza di oltre 30 anni la Democrazia Cristiana si riunisce a Roma presso un prestigioso hotel della capitale, con lo sguardo rivolto al futuro. “La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la
minacciano
” questo il titolo della convention democratica che ha preso le mosse dalla Dichiarazione Schuman del 1950.

Dal primo mattino di sabato 2 dicembre fino a tarda sera, i nuovi vertici dello storico partito dello scudocrociato hanno animato un
interessante dibattito sui temi della pace, della guerra, della famiglia, delle discriminazioni e dei divari socio-economici fra Nord e Sud del Paese, partendo da una serie articolata di panel tematici, aventi come filo conduttore la Pace.

Numerosi ospiti all’incontro della DC tra sociologi, economisti, giuristi ed esponenti politici

Una sala colma di persone venute da tutta Italia ha così ascoltato il susseguirsi di numerosi ospiti, tra cui sociologi, economisti e giuristi, oltre che esponenti politici, che hanno abbracciato il nuovo corso di un partito che ha fatto la storia d’Italia. “Ma viene
Cuffaro?
” è stata una delle domande più gettonate prima dell’avvio dei lavori.
Secca la risposta degli organizzatori: “No”, e il motivo – hanno spiegato – è che la DC nulla c’entra con l’esponente siciliano che si accosta a questo partitosenza averne la titolarità, dal momento che non fa parte del progetto politico, non incarnando le radici
valoriali di questa realtà che guarda con rinnovata speranza e fiducia agli anni che verranno e alle sfide attuali e non certo ad un passato vecchio da cui prendiamo totalmente le distanze
”, tuona l’ex Ministro della Difesa Elisabetta Trenta, tra i traghettatori
della DC e la principale promotrice dell’incontro della capitale.

Il Segretario Amministrativo Sabatino Esposito spiega “questa DC è proprio quella di un tempo, nel senso che formalmente la Democrazia Cristiana non si è mai sciolta e il nostro progetto affonda le proprie radici nel partito che ha forgiato la storia del Paese, nonostante oggi tante realtà dai nomi più o meno simili vogliono far credere di essere la vera DC, mentre si tratta solo di imitazioni”.

Tavola rotonda incentrata sul quadro geopolitico attuale

Ad aprire i lavori è stato il Segretario nazionale, Antonio Cirillo che ha subito inaugurato la prima tavola rotonda incentrata su un’analisi del quadro geopolitico attuale, scandita dal professor Gianfranco Lizza (già Ordinario di Geografia Politica ed Economica alla
Sapienza di Roma), dal dottor Andrea Marrone (scrittore, esperto di storia militare), dal Gen. Fabio Mini (saggista, esperto di strategia); dal professor Piero Schiavazzi (professore di geopolitica vaticana), e dall’ex Ministra della Difesa Elisabetta Trenta,
che oggi ricopre il ruolo di professoressa di storia delle relazioni internazionali.
La giornata è trascorsa via veloce e ha visto partecipare numerosi ospiti che hanno strappato applausi e moltissime domande ‘dal pubblico’, sintomo della riuscita di un apprezzatissimo new deal democristiano.

Pace, diritti umani, coesione e l’intervento sulla Questione Meridionale

Famiglia, pace, diritti umani, coesione e Sud sono state alcune delle parole chiavi della kermesse. E, a proposito di Mezzogiorno, apprezzatissimo è stato l’intervento dell’avvocato Mario Pasquale Fortunato (Segretario Vicario Politico Nazionale della Democrazia Cristiana)che, unitamente all’economista e vicedirettore di CentroSud24 Giovanni Barretta, hanno affrontato la Questione Meridionale volgendo lo sguardo al passato ma anche al futuro.
Il Meridione è stato espropriato di ogni ricchezza, addirittura pseudo-scienziati dell’epoca come Cesare Lombroso hanno teorizzato l’inferiorità del popolo meridionale, alimentando stereotipi che ancora oggi affliggono milioni di meridionali. Senza considerare lo scippo
che perpetrano nei nostri confronti, come la distrazione di 16 miliardi del PNRR ai danni del Sud
”, spiega Fortunato, cui fa eco Barretta: “al saccheggio dell’’800, si aggiunge quello attuale: se da anni non è rispettata la clausola del 34%, ad oggi il PNRR rappresenta
l’occasione mancata di sviluppo del Meridione, una beffa se consideriamo che Bruxelles ha erogato all’Italia circa 200 miliardi in virtù di 3 parametri (popolazione, disoccupazione e Pil) che tenevano contro proprio dello stato di fragilità economica del Mezzogiorno”
.

Non solo politica: l’Ambasciatore dell’Afghanistan in Italia accende un faro sulla condizione delle donne afghane

Si è parlato di politica, ma anche di Pace. E a farlo è stato proprio l’Ambasciatore dell’Afghanistan in Italia, il dottor Khaled Ahmad Zekriya che, unitamente alla dottoressa Maria Clara Mussa, ha acceso un faro sulla condizione delle donne afghane,
prendendo le distanze dai terroristi e dai talebani che hanno portato il loro (meraviglioso) Paese in uno stato di declino con pochi precedenti nella storia.

“I giovani, la politica e l’impegno per la pace”

Presenti anche numerosi giovani, che hanno scandito il panel intitolato “I giovani, la politica e l’impegno per la pace”, che ha visto ai microfoni Gabriele Gusso (intergruppo parlamentare “giovani universitari in parlamento”), Erman Cela (Giovani delle ACLI) e il
giovane studente universitario Andrea Ceccarelli.

All’incontro della Democrazia Cristiana al centro anche la famiglia: Presente la FAFCE

Come già detto, al centro della scena anche la famiglia. Ne ha parlato, citando De Gasperi, il dottor Vincenzo Bassi, Presidente di Fafce (Federazione europea dei forum delle famiglie) ma anche Don Walter Trovato che si è soffermato soprattutto sui temi
dell’etica e della Pace, unitamente al Professor Adolfo Panfili che ha parlato di Pace e Scienza.

Al netto della genesi e delle finalità della giornata, nell’aria dell’albergo romano si palpava una forte emozione e fiducia, con l’auspicio di tornare ad avere un ruolo di peso nella politica nazionale, magari attirando l’attenzione di qualche parlamentare del gruppo misto
voglioso di cucirsi addosso lo scudo crociato, si mormorava nel dietro le quinte.

Ora, però, la palla passa in Parlamento. E chissà chi sarà il primo a coglierla.

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