Un festival enogastronomico di tre giorni nello splendido borgo di Ischia Ponte. Degustazioni, lezioni, dialoghi e incontri tra partecipanti, esperti e produttori. Il protagonista è il il gusto del naturale per conoscerlo e apprezzarlo in tutta la sua autenticità.
Le origini del festival
Tutto il fascino dell’antico borgo di pescatori risiede, ancora oggi, a Ischia Ponte denominato anticamente borgo di Celsa per una piantagione di gelsi profumati che ricopriva tutta l’area. È nel borgo d’Ischia Ponte che risiede tutta la storia e la tradizione della nostra isola. La passeggiata attraverso la strada fatta di basoli, dove ancora oggi c’è la sede del Seminario diocesano porta, tra botteghe di ceramica e negozietti di prodotti tipici. Uno tra tutti il famoso panificio Boccia, farcito con la mortadella, diventa simbolo ischitano a tutti gli effetti. Un altro importante simbolo è il Castello Aragonese. Unico centro di Ischia, di tradizione più che altro contadina, da sempre dedito alla pesca, il Borgo ha avuto una grande espansione alla fine del ‘700, con il cessare delle incursioni dei pirati, quando l’attenzione si distoglie dal Castello, fino ad allora centro primario di vita e di riparo, e torna a concentrarsi sulla terraferma.
Il Castello Aragonese è una fortificazione che sorge su un’isola tidale di roccia trachitica posto sul versante orientale dell’isola d’Ischia, collegato per mezzo di un ponte in muratura lungo 220 m. L’isolotto su cui è stato edificato il castello deriva da un’eruzione sinattica avvenuta oltre 300 000 anni fa.
Il festival del Gusto
L’8, il 9 e il 10 dicembre Ischia Ponte ha ospitato 26 eventi tra tra degustazioni, laboratori, conferenze e una fiera dedicata alle produzioni artigianali, tutti racchiusi nell’unico grande evento: Il teatro del Gusto. introdurre l’iniziativa è il Sindaco di Ischia, il Dott. Vincenzo Ferrandino che ha poi lasciato la parola ai realizzatori del festival, l’ideatrice Annamaria Punzo, Alessandro Buono, Anna Buono e Alvise Castagna. L’intero borgo si è trasformato in un vero e proprio teatro. I negozi, ristoranti, bar e palazzi sono stati adibiti a sedi per degustazioni o per esporre opere d’arte.
Le cantine
Oltre 40 sono le cantiche che partecipano al festival, con la possibilità di assaggiarle dalla mattina alla sera. Il primo giorno del festival è stato dedicato al vino naturale. Incontri, workshop e l’inizio di una fiera di produttori dedicati alla conoscenza di prodotti naturali e biologici italiani. Il secondo giorno i protagonisti sono i vini tradizionali. Tradizioni inteso come ricordo di un piatto o di un prodotto, attraverso delle preparazioni del passato che rivivono nei giorni odierni. Il terzo giorno vi è il vino innovativo, considerato un approccio che migliora il vino naturale e tradizionale e che aiuta nelle percezioni di esperienze, produzioni e preparazioni, coinvolgendole nella società attuale.
Il filo conduttore di tutte e tre le serate è stata la Cena in Scena. Un evento che vede cinque chef, osti, che si impegneranno a cucinare davanti 30 commensali e 2 voci fuori campo, aprendosi al pubblico presente in una vera e propria improvvisazione teatrale dell’arte della tavola.
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