Verso un Nuovo Destino per il Real Albergo dei Poveri a Napoli

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Palazzo Fuga

Valorizzare Investimento Cultura e Tradizione nella Città di Napoli.

di Carlo Sorvillo

In qualità di osservatore attento e partecipe della vita culturale di Napoli, mi trovo a riflettere sulla recente proposta di trasformazione di Palazzo Fuga.

È sorprendente constatare come un progetto di musealizzazione, pensato per valorizzare il nostro ricco patrimonio culturale, possa essere deviato in un conglomerato di attività eterogenee e logisticamente discutibili.

Se è vero che 10.000 metri quadrati di Palazzo Fuga, ovvero il 10%, saranno destinati all’ampliamento del Museo Archeologico Nazionale, il resto dello spazio viene ora considerato per una varietà di usi; una palestra, l’Università Federico II, uffici comunali, ristoranti, una biblioteca e perfino 3.300 metri quadrati per la ristorazione, creando così un insieme disomogeneo e logisticamente complesso.

È difficile immaginare come tali diverse funzioni possano coesistere armoniosamente in un unico edificio storico.

I potenziali problemi logistici, legati alle diverse attività, sollevano preoccupazioni significative peraltro si trascura, l’opportunità di utilizzare altri spazi comunali, già disponibili, per le varie funzioni, come Palazzo Cavalcanti per l’Università e la Galleria Principe di Napoli per la biblioteca e spazi culturali.

In questo contesto, suggerirei rispettosamente al Sindaco Manfredi e al Ministro Sangiuliano di riconsiderare l’uso dei fondi del PNRR per Palazzo Fuga, fondi che peraltro dovrebbero servire a finanziare progetti che abbiano un ritorno dell’investimento.

Io ritengo che sarebbe più saggio ed efficiente destinare questi fondi a un progetto come quello della Associazione RAM – Rinascita Artistica del Mezzogiorno denominato “Il Louvre Napoletano” che rispetta veramente l’identità culturale di Napoli e le sue necessità logistiche, anziché creare un “condominio” atipico di attività disparate.

La città di Napoli merita un approccio più ponderato e rispettoso del suo patrimonio storico e culturale e magari, nel Louvre Napoletano, poter ammirare la immensa parte mai esposta del laico Tesoro di San Gennaro di cui il popolo napoletano è proprietario.  

È fondamentale che ogni decisione prenda in considerazione non solo il valore estetico e storico degli spazi urbani, ma anche la loro funzionalità e il benessere dei cittadini.

contributo esterno

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