Clausola 34% al Sud. Presentata interrogazione a Fitto

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Nel 2020 presentata anche a Provenzano, responsabile del “ritocco”

La mancata applicazione di tale clausola ha determinato la sottrazione di circa 60 miliardi l’anno di investimenti al Sud. L’equivalente di circa cinque Ponti sullo Stretto ogni anno. Forse i politici del Sud non lo sanno.

Momento della presentazione a Bari, con D’Amato, Fino, Patruno, lamberti, Longo, Cerra, Lezzi, in alto Tenerelli e Gallo

È stata presentata direttamente al ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNNR Raffaele Fitto una interrogazione parlamentare nella quale si chiede la piena applicazione della clausola del 34% che prevede la ripartizione dei fondi dello Stato in proporzione al numero della popolazione alle regioni del Sud Italia. L’interrogazione compare nella pubblicazione del 24 novembre negli Atti Parlamentari.

In seguito alla presentazione del libro “34% La storia di una legge per il Sud – La questione meridionale a Bruxelles” di Rosella Cerra e Roberto Longo, che si è tenuta a Napoli il 22 ottobre alla presenza dell’onorevole Alessandro Caramiello, presidente dell’Intergruppo Parlamentare“Sviluppo Sud Aree Fragili e Isole Minori”, è emersa la necessità di chiedere direttamente al ministro per il Sud lo stato di attuazione di tale norma.

Nel suo intervento, la Cerra, membro dell’Intergruppo nella Commissione 1 “Affari costituzionali e dell’Interno- Giustizia – Ordinamento generale dello Stato – Federalismo Fiscale”, ha evidenziato quanto poco chiara fosse la reale applicazione della norma. Ha inoltre sottolineato l’importanza della “rendicontazione” prevista dalla norma, ma che manca per una pubblica visione, chiedendosi se sia mai stata realmente fatta. Si precisa inoltre che la mancata attuazione di tale clausola, ha visto finora il Mezzogiorno privato di circa 60 miliardi all’anno, che sarebbero stati fondamentali a ridurre il grave divario fra Nord e Sud dell’Italia.

A proporre l’interrogazione è stato lo stesso Caramiello, manifestando l’intenzione di sottoporla al ministro Raffaele Fitto, avendo lui la delega al Sud.

Ad accogliere nell’immediato la proposta anche l’onorevole Annarita Patriarca, segretario dell’Ufficio di presidenza dell’intergruppo. Fra i relatori presenti all’incontro, la Patriarca ha evidenziato l’importanza di agire in maniera trasversale per ottenere risultati per le regioni del Mezzogiorno.

Annarita Patriarca durante il suo intervento

All’evento, hanno partecipato gli economisti Giovanni Barretta e Vito Umberto Vavalli, membri dell’ufficio di presidenza dell’Intergruppo. Sono intervenuti Rosella Cerra e Roberto Longo, coautore del libro, Cinzia Lamberti, discendente della nobile famiglia citata nel libro, costruttrice della prima fabbrica d’armi del Regno Borbonico nella Vallata dello Stilaro. Ad avviare i lavori Luca Pepe, direttore della testata Centrosud24

In foto Cerra, Barretta, Longo e Pepe

La richiesta di aggiornamenti ed informazioni circa l’attuazione della clausola del 34% è legittimata dalla mancanza di informazioni facilmente reperibili sui siti istituzionali.

L’ultima pubblicazione di cui si ha traccia è sul sito del Dipartimento per le politiche di coesione. Si tratta di una Circolare datata 5 agosto 2021 che reca la firma del ministro per il Sud Mara Carfagna. Il documento, inserito anche nel libro, fornisce le indicazioni per le comunicazioni relative alle previsioni di spesa ed al monitoraggio. In allegato alla Circolare anche delle tabelle in formato Excel con i modelli da compilare.

Non vi sono ulteriori aggiornamenti. Forse i continui cambi di ministri e di definizione hanno fatto perdere la continuità ad un percorso.

Interrogazione anche nel 2020

Nel 2020 ne fu presentata una analoga al ministro Provenzano, responsabile del famigerato “ritocco” che ne ha depotenziato la portata. Allora fu presentata da una nutrita compagine di deputati del M5S. in essa si chiedeva in sostanza «in quale modo si intenda garantire l’effettiva applicazione delle disposizioni di cui all’articolo 7-bis, comma 2-ter, del decreto-legge n. 243 del 2016».

Testo dell’interrogazione

Alleghiamo il testo dell’interrogazione, presentata il 24 novembre del 2023, dagli onorevoli il CARAMIELLO, CHERCHI, MORFINO e AMATO. Il documento è reperibile sul sito della Camera, Atti Parlamentari:

 «Per sapere – premesso che: l’articolo 7-bis del cosiddetto « decreto Mezzogiorno », n. 243, del 29 dicembre del 2016, recante « interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno », convertito in legge, con modificazioni, della legge n. 18 del 27 febbraio 2017, al comma 2, prevede che: « Al fine di ridurre i divari territoriali, il riparto delle risorse dei programmi di spesa in conto capitale finalizzati alla crescita o al sostegno degli investimenti da assegnare sull’intero territorio nazionale, che non abbia criteri o indicatori di attribuzione già individuati alla data di entrata in vigore della presente disposizione, deve essere disposto anche in conformità all’obiettivo di destinare agli inter- venti nel territorio delle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna un volume complessivo di stanziamenti ordinari in conto capitale almeno proporzionale alla popolazione residente ».

In particolare, la percentuale di risorse da destinare alle regioni citate ammonta al 34 per cento; il comma 2-bis recita testualmente:

« Entro il 30 giugno di ogni anno le amministrazioni centrali trasmettono al Ministro per il Sud e la coesione territoriale e al Ministro dell’economia e delle finanze, con apposita comunicazione, l’elenco dei programmi di spesa ordinaria in conto capitale di cui al comma 2 »; analogamente, il comma 3 prevede che:

« Il Ministro per il Sud e la coesione territoriale presenta annualmente alle Camere una relazione sull’attuazione di quanto previsto dal presente articolo, con l’indicazione delle idonee misure correttive eventualmente necessarie »

–: se negli anni 2022 e 2023 le comunicazioni e relazioni di cui ai commi 2-bis e 3 del decreto-legge n. 243 del 2016 sono state consegnate agli organi citati, quali siano le modalità attraverso cui prenderne visione e quali siano le eventuali « misure correttive » di cui al comma 3;

qualora il Ministro interrogato non avesse ancora comunicato l’elenco dei programmi di spesa ordinaria in conto capitale di cui al comma 2, quali siano le tempistiche attraverso cui intende adempiere agli obblighi di cui al decreto-legge n. 243 del 2016 e se condivida l’opportunità di rendere consultabile quanto in oggetto presso il sito web del Governo».

Lezzi a Bari: occorre includere nel DEF le misure correttive

Anche nell’incontro avvenuto a Bari il 3 novembre scorso, e di cui abbiamo già scritto, l’ex Ministro per il Sud Barbara Lezzi aveva denunciato la mancata attuazione della legge, suggerendo un intervento parlamentare e di includere le “misure correttive” nel programmatico del documento di economia e finanza.

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