Sgarbi, Antitrust: “Incompatibilità tra attività e ruolo da sottosegretario”

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Arriva un’altra doccia fredda per Vittorio Sgarbi. Il sottosegretario, che ha annunciato le proprie dimissioni, è oggetto di una decisione dell’Antitrust italiano riguardante le attività svolte dopo aver assunto la carica di Sottosegretario.

L’Antitrust afferma che Sgarbi ha organizzato numerose attività culturali, supportate da una struttura organizzativa stabile. Due società, Hestia e Ars, sono coinvolte nella gestione logistica e organizzativa, fungendo da intermediari tra Sgarbi e gli organizzatori degli eventi. La decisione evidenzia l’identificazione di Sgarbi con le due società e rileva l’incompatibilità delle attività con la dedizione esclusiva agli interessi pubblici.

L’Ansa ha riportato quanto scritto dall’Antitrust: “Sulla base degli elementi complessivamente raccolti è risultato che il Prof. Sgarbi, nel periodo successivo all’assunzione della carica di Sottosegretario di Stato, ha svolto numerose attività organizzate, quali eventi autonomi ovvero inquadrate nel programma di eventi a carattere culturale di più ampia portata”. E nello specifico si è trattato di attività “riconducibili al genus delle attività professionali. [..] oltre che dall’oggetto, anche dal fatto che esse sono supportate da una stabile organizzazione di persone e mezzi a ciò specificamente dedicata”.

Dalle indagini dell’Autorità è emerso infatti che due società, Hestia e Ars, “coadiuvano Sgarbi nella gestione di tutte le fasi relative alla prestazione, inclusi gli aspetti logistici”. In particolare, si legge ancora, Ars “funge da trait d’union tra il critico d’arte e possibili committenti, sottoponendo una sorta di elenco di proposte, con relativa quantificazione dei corrispettivi, all’interno del quale l’organizzatore può scegliere la performance che preferisce (intervento, lectio magistralis, spettacolo teatrale, ecc.), cui possono essere annessi degli extra, anch’essi a pagamento (partecipazioni del critico a presentazioni TV, permanenza successiva alla chiusura dell’evento con disponibilità a farsi fotografare dal pubblico, firmacopie, ecc.)”. Per la maggior parte di eventi, “Ars risulta aver svolto funzioni di intermediario tra il Prof. Sgarbi e gli organizzatori dell’evento, quest’ultima risulta essere destinataria del pagamento”.

Ma secondo l’Antitrust, “sembra difficilmente contestabile che, anche quando il cachet sia incassato, direttamente o indirettamente, da Ars o da Hestia, esso sia almeno in parte qualificabile come corrispettivo dell’attività svolta da Sgarbi”. Dalle evidenze in atti emerge una sostanziale identificazione del sottosegretario con le due società in questione: tra l’altro socio e amministratore unico di Ars è Antonino Ippolito, collaboratore storico di Sgarbi e suo attuale capo segreteria al Ministero, mentre socia e amministratrice unica di Hestia è Sabrina Colle, compagna di Sgarbi. L’elemento della occasionalità delle attività svolte da Sgarbi evidenziato nelle memorie difensive, si legge ancora, è “del tutto incompatibile con la realizzazione e il mantenimento di una stabile organizzazione di persone e mezzi il cui fine unico è quello di organizzare, gestire e realizzare gli interventi del Prof. Sgarbi dietro corrispettivo”.

L’Antitrust sottolinea inoltre che “il principio di dedizione esclusiva alla cura degli interessi pubblici non può, di fatto, essere svuotato di contenuto mediante una indefinita sommatoria di attività che, anche là dove ritenute singolarmente consentite, nel loro insieme difettino dei requisiti dell’occasionalità e della temporaneità, comportando una rilevante sottrazione di tempo e di risorse intellettuali al perseguimento degli interessi sottesi alla carica di governo”.

Fonte: Ansa

contributo esterno

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