Sanremo: Angelina Mango è regina con “La noia”, un trionfo anche napoletano

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Sanremo
immagini Rai

Erano 10 anni che un Festival di Sanremo non veniva vinto da una donna. Angelina Mango, che ha raggiunto l’apice nella competizione durante la serata cover, ha trionfato nell’ultima serata battendo Geolier ed Annalisa.

Angelina Mango, lucana di origine, è napoletana d’adozione. Forse per questo motivo, perché non ha cantato completamente in napoletano, alcuni meridionalisti si sono scordati di lei facendo affidamento sul solo Geolier affinché portasse la “bandiera”. Invece Angelina è stata praticamente quasi perfetta, ed anche molto furba, tanto da strappare all’ultimo slancio un titolo che sembrava essere destinato a Geolier.

Poteva andare diversamente dopo la serata cover? La rondine del padre vola ed incanta l’Ariston costringendo la platea ai fischi dopo la classifica provvisoria che vedeva Geolier primo. Molti lo hanno attribuito ad un segno di razzismo, ma spesso all’Ariston si sono sentiti fischi di disapprovazione non per il cantante ma per la classifica. Era proprio quello il punto: la furba Angelina sale da sola sul palco e con un pezzo del padre emoziona tutti. Era impossibile non fraternizzare con lei, non sentirsi un tutt’uno con l’arte di un grande cantante scomparso prematuramente.

Un trionfo anche napoletano, nonostante tutto, perché Angelina Mango canta anche in napoletano e non solo sul palco dell’Ariston. C’è anche inflessione nella sua voce, il giusto per una musica agitata e raffinata come la sua che tende a suscitare emozioni. La noia era un pezzo interessante, forse non il migliore, ma l’atmosfera che ha creato sul palco Angelina Mango è stato inimitabile in questo Sanremo. Dardust e Madame consegnano alla voce di Angelina un pezzo che a differenza del nome ha il merito di agitare e di portare l’ascoltatore a ballare.

La sensazione è questo Sanremo dovesse andare così. A discapito di Annalisa e Mahmood, che tra i big avevano forse le proposte più interessanti. Irama, ancora una delle voci migliori in Italia, sembra sempre carente a livello di testo cosa che invece riesce bene a Dargen e Ghali. Le menzioni speciali sono tutte per i Negramaro, Il Volo, Fiorella Mannoia e Loredana Bertè e la loro energia.

Dei flop è inutile parlare, la musica è bella perché varia e le pagelle come se si giocasse una partita di calcio lasciano davvero il tempo che trovano.

Sanremo il festival della canzone italiana: trionfa Angelina Mango, ecco la classifica finale

Angelina Mango trionfa nella serata finale del Festival di Sanremo 2024 con “La noia”, seguita da Geolier, Annalisa, Ghali e Irama. Questi giovani artisti, rappresentanti delle nuove generazioni, hanno dominato la top five, segnando una vittoria significativa per le donne, dato che l’ultima vincitrice femminile risaliva al 2014 con Arisa.

Loredana Bertè ha ottenuto il Premio della Critica Mia Martini con “Pazza“, mentre Angelina Mango ha ricevuto anche il Premio della Sala Stampa Lucio Dalla e il Premio Giancarlo Bigazzi per la miglior composizione musicale. Il Premio Sergio Bardotti per il miglior testo è stato assegnato a Fiorella Mannoia con “Mariposa”.


Ecco la classifica finale:

  1. Angelina Mango
  2. Geolier
  3. Annalisa
  4. Ghali
  5. Irama
  6. Mahmood
  7. Loredana Bertè
  8. Il Volo
  9. Alessandra Amoroso
  10. Alfa
  11. Gazzelle
  12. Il Tre
  13. Diodato
  14. Emma
  15. Fiorella Mannoia
  16. The Kolors
  17. Mr. Rain
  18. Santi Francesi
  19. Negramaro
  20. Dargen D’Amico
  21. Ricchi e Poveri
  22. BigMama
  23. Rose Villain
  24. Clara
  25. Renga Nek
  26. Maninni
  27. La Sad
  28. BNKR44
  29. Sangiovanni
  30. Fred De Palma

L’ultimo anno a Sanremo: Amadeus e Fiorello lasciano dopo 5 anni

Amadeus e Fiorello concludono così la loro esperienza al Festival di Sanremo dopo 5 lunghi anni. Lo hanno annunciato loro stessi, in più occasioni, anche scherzandoci dal palco dell’Ariston. Si aprirà una nuova era, e forse è anche giusto così perché 5 anni sono davvero tantissimi ma bisogna ammettere che ci si era abituati alla loro presenza.

L’idea che qualcuno dall’alto, anche della politica, abbia potuto fare pressioni è più che concreta.

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