Un ricordo che non deve essere cancellato e deve essere sempre vivo.
E’ questo l’obiettivo del “Treno del Ricordo”, in memoria dell’esodo giuliano-dalmata, che viaggerà con una mostra itinerante da Trieste a Taranto, dal 10 al 27 febbraio 2024.
Il treno itinerante è stato inaugurato sabato 10 febbraio nella stazione di Trieste Centrale. Il Treno rientra nell’ambito delle iniziative in programma per il Giorno del Ricordo, con la finalità di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
Vi è da dire, che il viaggio degli esuli che rientravano in Italia, talvolta, fu oggetto di violenze: infatti, il convoglio fu definito “Treno della vergogna”.
Questo convoglio nel 1947, trasportava gli esuli italiani approdati col quarto convoglio marittimo da Pola.
Il treno trasportava gli esuli italiani che al termine della seconda guerra mondiale furono costretti ad abbandonare i loro paesi, le loro abitazioni e le loro proprietà in Istria, Quarnaro e Dalmazia nel contesto storico generale ricordato. come l’esodo giuliano dalmata.
I fatti violenti si verificarono nella stazione di Bologna Centrale.
La domenica del 16 febbraio 1947 da Pola partirono per mare diversi convogli di esuli italiani con i loro ultimi beni e, solitamente, una bandiera d’Italia. I convogli erano diretti ad Ancona, dove gli esuli vennero accolti dall’Esercito e dai Carabinieri per essere assistiti.
Partirono stipati in un treno merci alla volta di Bologna dove la Pontificia Opera di Assistenza e la Croce Rossa Italiana avevano preparato dei pasti caldi, soprattutto per bambini e anziani.
Il treno giunse alla stazione di Bologna solo a mezzogiorno del giorno seguente, martedì 18 febbraio 1947.
Qui il treno fu preso a sassate ed alcuni giovani lanciarono pomodori mentre altri ancora buttarono il latte, destinato ai bambini in grave stato di disidratazione, sulle rotaie, dopo aver buttato le vettovaglie nella spazzatura.
Per non avere il blocco del più importante snodo ferroviario d’Italia, il treno venne fatto ripartire per Parma dove POA e CRI poterono distribuire il cibo, trasportato da Bologna con automezzi dell’Esercito e dell’Arma dei Carabinieri. La destinazione finale del treno fu La Spezia, dove i profughi furono temporaneamente sistemati in una caserma.
Il convoglio itinerante, è composto da quattro vagoni che faranno da cornice alle quattro sezioni in cui è suddivisa l’esposizione: Italianità, Esodo, Viaggio del dolore e Ricordi di una vita.
Lungo il percorso si potranno vedere filmati di repertorio provenienti dall’Archivio Istituto Luce e da Rai Teche, video originali, fotografie e masserizie fornite dall’Istituto Regionale per la Cultura Istriana-Fiumana-Dalmata (IRCI).
E’ restato a Trieste anche il giorno successivo. Il suo percorso lungo il Paese prevede la sosta in altre 12 stazioni italiane: lunedì 12 febbraio a Venezia Santa Lucia, martedì 13 a Milano Porta Garibaldi, mercoledì 14 a Torino Porta Nuova, giovedì 15 a Genova Piazza Principe, sabato 17 ad Ancona Centrale, domenica 18 a Bologna Centrale, lunedì 19 a Parma, martedì 20 a La Spezia Centrale, giovedì 22 a Firenze Santa Maria Novella, sabato 24 a Roma Ostiense, domenica 25 a Napoli Centrale e martedì 27 a Taranto.
Il progetto, promosso dal Ministro per lo Sport e i Giovani, è co-finanziato attraverso la Struttura di missione per gli anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali e realizzato dal Gruppo FS e Fondazione FS Italiane, presieduta dall’Ing. Cantamessa, con la collaborazione del Ministero dell’istruzione e del merito, Ministero della cultura, Ministero della Difesa, Rai Teche, Istituto Luce, Istituto Regionale per la Cultura Istriana-Fiumana-Dalmata (IRCI), Rai Cultura e Rai Storia.