Nella recente seduta della Commissione Giustizia del Senato, è stato approvato il parere redatto da Pierantonio Zanettin di Forza Italia, sostenendo un’analisi approfondita sull’implementazione di test psicoattitudinali per i futuri magistrati.
di Alessandra Salvati
Zanettin e i Test Psicoattitudinali: La Decisione della Commissione Giustizia
Il riacutizzarsi del dibattito sull’introduzione dei test psicoattitudinali per la valutazione degli aspiranti magistrati richiama nuovamente l’attenzione su una questione di notevole delicatezza. Originariamente formulata nel piano di rinascita democratica di Licio Gelli, questa proposta ha finalmente superato anni di stallo e insabbiamenti, vedendo la luce con l’approvazione della Commissione Giustizia al Senato.
Zanettin, capogruppo di Forza Italia, ha ottenuto un sostegno ufficiale attraverso un apposito documento. La proposta va oltre l’introduzione dei test, prevedendo l’inclusione nel fascicolo di valutazione di “tutti gli atti e i provvedimenti redatti da ciascun magistrato, e non soltanto quelli scelti a campione”. Tale iniziativa si basa sulla considerazione delle responsabilità delicate attribuite alla magistratura, la quale detiene il potere di privare gli individui della libertà personale.
Magistratura in Bilico: Il Dibattito e l’Appello di Calderone e Zaccaro
L’intensificarsi del dibattito sulla questione diventa ancor più rilevante, specialmente considerando l’implementazione di test analoghi in diverse cariche della pubblica amministrazione. La riflessione si concentra sulla possibilità di uniformare l’accesso alla magistratura rispetto ad altre professioni pubbliche.
Il capogruppo in commissione Giustizia alla Camera, Tommaso Calderone, non riscontra motivi di preoccupazione, ma suggerisce la necessità di test più approfonditi. Dall’altra parte, Giovanni Zaccaro, segretario di Area e rappresentante della corrente progressista delle toghe, evidenzia una percezione di ossessione nei confronti della magistratura.
Zaccaro sottolinea l’importanza di avere magistrati preparati, seri e onesti, affermando che l’Italia necessita di figure giudiziarie capaci di garantire risposte di giustizia in tempi celeri. Egli critica inoltre un’eccessiva volontà di controllo sulla magistratura, mettendo in luce il rischio di trasformare un potere dello Stato autonomo e indipendente in una burocrazia al servizio dei potenti di turno.
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