Italia del Meridione, si dimette Cataldo Pugliese

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Ho iniziato la militanza nel movimento politico Italia del Meridione esattamente dieci anni fa. Sposai subito i principi, i valori e la visione politica che metteva al centro i territori. Da Roma ho iniziato a dare un respiro nazionale al movimento, fino allora rinchiuso tra le mura di Castrolibero e della provincia di Cosenza. Con sacrifici, impegno e passione si è creato un gruppo affiatato di amici e militanti, che ha trovato come sintesi l’espressione del Segretario federale, di uno dei due Vicesegretari federali, del Coordinatore del Lazio e di Roma, oltre a ramificazioni di rappresentanti in altri territori al di fuori della regione. L’anno scorso a Roma abbiamo inaugurato la sede della Segreteria, abbiamo contribuito all’organizzazione della manifestazione contro l’autonomia differenziata in piazza Santi Apostoli, colorandola di bandiere di IDM. Oltre ad aver presenziato ad altre iniziative in vari tavoli istituzionali.

Inizialmente pensavo ci trovassimo su “scherzi a parte; poi, con il tempo; invece, mi sono reso conto che non era affatto uno scherzo e che era tutto vero: Italia del meridione sigla il patto federativo con la Lega. Cioè, l’esatto opposto di tutta l’attività politica fino ad allora dispiegata. Per oltre un anno, infatti, con Italia del Meridione abbiamo fatto manifestazioni contro la Lega e l’autonomia differenziata, dove si dichiarava a squarciagola il nord autonomista in pieno fermento pronto a riorganizzarsi sui principi di Roma Ladrona e del Sud parassitario. Ma era uno scherzo. Si chiedeva ai parlamentari leghisti del Sud di riconoscere il divario economico ormai insostenibile tra le due italie, chiedendo loro di gettare la maschera salviniana, e accusandoli di raggiungere solo mere postazioni personali, e che fosse arrivato il tempo per i Sindaci e cittadini meridionali di preparare le barricate contro ogni forma di intolleranza e disuguaglianza verso il Sud.   Era uno scherzo.

Ricordo i vari i sit-in dove si dichiarava (cito) a lor signori: “ci troveranno sempre dalla stessa parte ovvero quella di cittadini che non si sentono figli di un Dio minore”.  Era uno scherzo.  Oggi la posizione del Ministro Calderoli ci impone una reale alzata di scudi, una barricata che deve rompere quel silenzio generale che per anni ha alimentato il divario, giustificando oltremodo il perdurare della “Questione Meridionale”, un No corale su cui l’Italia del Meridione ha inteso costruire il suo programma e l’azione politica.  Era uno scherzo.   Ricordo anche le decine di comunicati stampa dove mi piace ricordare qualche titolo: “La lega getta via la maschera, ma non al Sud”, “Autonomia differenziata, la Lega ha vinto”,  “ Autonomia differenziata è come dire secessione dei ricchi”.

Così dichiarava Italia del Meridione: “Oltre 100 docenti universitari hanno affrontato le possibili ricadute della riforma iperfederalista e le loro conclusioni non lasciano spazi interpretativi: le regioni più ricche drenerebbero ingenti risorse, altrimenti destinate a quelle più in difficoltà. Le conseguenze sono facilmente ipotizzabili: aumento della percentuale di cittadini sotto la soglia di povertà, significativa contrazione della spesa sanitaria in aree, già oggi, alle prese con gravi criticità, e poi meno risorse per la formazione, per la creazione di posti di lavoro e per le politiche a sostegno dell’infanzia e dell’adolescenza. “Gli italiani devono conoscere le conseguenze di questa assurda proposta di legge e molte sono le realtà associative che stanno supportando la nostra mobilitazione”.

Per dignità e coerenza personale rassegno, anche con un certo dispiacere, le dimissioni da Dirigente nazionale del Movimento. Ma soprattutto chiedo scusa a tutte quelle persone che ho coinvolto in questo progetto, che strada facendo si è snaturato negli iniziali ideali  su cui era stato fondato e che ci aveva visto partecipi in un progetto e in un comune sentire.

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