Ieri, 11 marzo, è stato l’ultimo giorno “Identità Golose” che si tiene ogni anno dal 2005 a Milano. Si tratta di un evento con una lineup stellare di chef italiani e internazionali, che offre un’immersione totale nel mondo della gastronomia e dell’ospitalità.
La storia di Identità Golose
Paolo Marchi e a Claudio Ceroni sono i fondatori di Identità Golose. Nel 2005 Identità Golose esordisce coinvolgendo 18 chef relatori e un primo grande ospite internazionale (Ferran Adrià) nel centro di Milano, a Palazzo Mezzanotte in Piazza Affari, che rimarrà la sua sede fino al 2008, anno in cui si aggiunge un altro piccolo mattoncino: la prima edizione cartacea della Guida ai Ristoranti di Italia e Mondo, firmata Identità Golose. sono passati ben 95 anni dal primo numero in edicola, datato 1929.
Nel 2009 Identità Golose si internazionalizza e fa tappa a Londra a Vinopolis. Dopodiché prepara il suo sbarco negli Stati Uniti e si trasferisce nell’attuale sede, il Mi-Co Milano Congressi in via Gattamelata. L’anno successivo i suoi confini continentali si allargano e sbarca a Shanghai, che ospita l’Expo. Nello stesso anno prende avvio Identità New York e una solida e duratura partnership con Eataly. E nella Repubblica di San Marino viene ospitata la prima edizione di “Identità di Libertà”.
In occasione di EXPOMilano del 2015, Identità Golose firma un eccezionale temporary restaurant: “IDENTITÀ EXPO”, uno spazio all’interno del quale si alternano oltre 200 chef dall’Italia e dal mondo e oltre 56.000 visitatori.
L’obiettivo di Identità Golose è in perfetta coerenza con quanto fatto da Identità Golose sin dalla sua nascita, ovvero quello di avvicinare il pubblico alla conoscenza della cucina d’autore. Stimolando ulteriori esperienze e approfondimenti, promuovendo la cultura del semplice e autentico e della ricerca del gusto. Di valorizzare le materie prime e dei territori, e soprattutto celebrare il grande impegno dei tanti Chef che stanno facendo grande l’Italia nel mondo, attraverso il cibo.
Identità Golose 2024
Il tema dell’edizione di quest’anno è stata molto particolare: “Non c’è innovazione senza disobbedienza, la rivoluzione oggi.” L’obiettivo è quello di abbandonare l’atteggiamento passivo di subire gli eventi per affrontarli direttamente in ogni ambito della ristorazione, dalla sala alla cucina, dai rapporti umani e professionali alle nuove modalità di organizzazione e comunicazione, fino alla gestione della carta dei vini e del commercio online.
Paolo Marchi, ha presentato il tema di Identità Milano 2024 anticipando un confronto incisivo sul ruolo della tradizione e della novità nella cucina contemporanea: “Tutto nasce dall’avere sempre detto che in cucina, e nella vita, gradita a sempre più persone, tanto che a un certo punto nessuno ne coglie più la forza innovativa. Ma è solo una parte della verità. Come tutte le medaglie, anche questa ha una sua seconda faccia, sulla quale leggiamo, o dovremmo leggere, che in pratica si tratta di porre l’accento su un altro aspetto, di scegliere altre direzioni, senza più chiedersi da dove nasca l’abitudine bensì la novità”.
Sui diversi palchi sono saliti 155 relatori dall’Italia e dal mondo con più di 85 masterclass articolate in 10 approfondimenti tematici. Non sono mancati ospiti d’eccezione, come Enrico Bartolini, Heinz Beck e Norbert Niederkofler, Carlo Cracco e Luca Sacchi, Bruno Verjus, René Frank, Rasmus Munk, Massimo Bottura, Alain Ducasse, Antonia Klugmann e molti altri.
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