A dare la notizia è NBC News – I numeri sono ancora in fase di discussione, ma la proposta potrebbe comportare la rimozione di fino a metà delle forze inviate da Biden
Alti funzionari del Dipartimento della difesa stanno valutando di ritirare fino a 10.000 soldati dall’Europa orientale (Romania e Polonia) creando preoccupazione sul fatto che ciò potrebbe dare coraggio al presidente russo Vladimir Putin. Lo scrive NBC News.
Le unità in esame fanno parte dei 20.000 uomini che l’amministrazione Biden schierò nel 2022 per rafforzare le difese dei paesi confinanti con l’Ucraina dopo l’invasione russa.
I numeri sono ancora in fase di discussione, ma la proposta potrebbe comportare la rimozione di fino a metà delle forze inviate da Biden.
Trump: “I russi bombardano come pazzi, non sono contento”. Mosca: “Con Usa fiducia ancora non ristabilita”.
Truppe di Kiev nella ragione russa di Belgorod. Zelensky: “Catturati due cinesi, combattevano con i russi”. Washington: “Inquietante”
I media americani affermano che il Pentagono valuta il ritiro di 10mila soldati dall’Europa. Mentre il portavoce del Cremlino fa sapere che con gli Usa la fiducia reciproca non è ancora ristabilita.
Volodymyr Zelensky ha confermato per la prima volta che truppe di Kiev sono attive anche nella regione russa di Belgorod, con l’incarico di proteggere le città ucraine al confine
Intanto il presidente americano Donald Trump, definendo la situazione Ucraina “terribile”, ha detto: “Non sono felice che la Russia stia bombardando come pazzi l’Ucraina”.
Nell’era Biden, l’Europa ha sempre potuto contare sul sostegno dell’alleato statunitense.
Il 7 dicembre 2024, il presidente Joe Biden, in una lettera inviata al presidente della Camera dei Rappresentanti e al presidente pro tempore del Senato, dichiarò: “Circa 80.000 membri delle Forze Armate degli Stati Uniti sono assegnati o schierati nei Paesi dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico in Europa, compresi quelli schierati per rassicurare i nostri alleati e per scoraggiare ulteriori aggressioni russe”
Ieri pomeriggio a Benevento, nella splendida cornice di Palazzo San Domenico, presso la sede dell’Università degli Studi del Sannio, si è celebrata la giornata nazionale del “Made in Italy”, promossa dallo stesso Ateneo sannita, con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e la Casa del Made in Italy di Napoli. Si è trattato, invero, di un’anticipazione di quella che è la Giornata nazionale del Made in Italy, dedicata alla promozione della creatività e dell’eccellenza italiana, che sarà festeggiata il prossimo 15 aprile. Tema della giornata dedicata appunto al “Made in Italy”, analizzato sotto i diversi profili di “Legalità, Identità, Cultura e Innovazione”, declinati in modo unitario, è stata un’approfondita riflessione a più voci, sull’iter finora percorso “Dalla legge quadro sulla tutela del made in Italy, all’albo delle imprese culturali e creative di interesse nazionale”.
L’intervento del Rettore Gerardo Canfora
Ad aprire i lavori, il Rettore dell’Unisannio, Gerardo Canfora, che, come è sua consuetudine, non si è limitato a rivolgere ai presenti un semplice saluto istituzionale di rito, ma ha introdotto la discussione con una puntuale analisi, partendo dalla considerazione dei dati oggettivi del ranking internazionale che misura la capacità di fare ricerca, che colloca l’Italia all’8° posto nel mondo, segno di una qualità importante espressa in questo campo dalle Università italiane che viene da tutti riconosciuta, nonostante gli investimenti pubblici in questa direzione risultino ancora largamente insufficienti. L’Italia – evidenzia il Rettore Canfora – anche in questo ambito rappresenta, quindi, un’eccellenza che sta proprio nella sua capacità concreta di fare ricerca.
Al centro della foto, il Rettore dell’Unisannio, Gerardo Canfora
E’ stato, peraltro, ricordato come, secondo il report periodico del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Benevento abbia conquistato il primato al Sud per numero di imprese innovative, seconda in Italia, dopo una metropoli con la forza economica della caratura di Milano. Il Rettore dell’Ateneo sannita, a testimonianza di questa qualità del nostro Paese, ha poi voluto ricordare, tra gli altri, la figura dello scienziato Giulio Natta, che nel 1963 fu insignito del premio Nobel per la chimica per aver creato la materia plastica più diffusa al mondo: il polipropilene. Da queste esperienze nasceva la storia della grande chimica italiana degli anni ’60 con la Montecatini Edison, poi Montedison. Ma gli esempi e le testimonianze della genialità e creatività italiane sono tanti, ricorda Gerardo Canfora, basti pensare alla storia dell’iPod, il lettore di file mp3 di Apple, un piccolo dispositivo capace di mettere “mille canzoni in tasca” alle persone, il contenuto di più 50 compact disc: “Se provate chiedere chi inventò l’MP3 potete stare certi che in pochissimi sapranno rispondervi; eppure qualunque lettore di musica utilizza questo formato per leggere i brani”. Ebbene – ha ricordato sempre il Rettore dell’Unisannio – il suo sviluppo si deve a un collettivo internazionale di scienziati, coordinato da un ingegnere italiano di Torino (per la cronaca, si tratta di: Leonardo Chiariglione, che il Time inserì tra i cinquanta uomini più influenti al mondo in campo tecnologico). L’auspicio del Rettore ai presenti (Ministero, Associazioni datoriali, imprese, professionisti) è quello dell’assoluta necessità di “fare sistema”, “fare rete”. Tuttavia, nell’esaminare la legge quadro sul made in Italy (L.206/2023), alcune perplessità – a parere di Gerardo Canfora – permangono, atteso che: “ nel testo della legge la parola università viene citata una sola volta (all’art.19) ed in maniera piuttosto generica”, segno di una scarsa considerazione del ruolo che essa può avere; una sua seconda preoccupazione: ”sta nella polverizzazione delle risorse, ripartite fra mille progetti, con una dotazione prevista solo per gli anni 2023 e 2024 ma non ancora per l’anno in corso. C’è, quindi, una parcellizzazione degli investimenti che denotano una mancanza di visione”. L’analisi critica sul testo della legge da parte del Rettore investe poi anche il rapporto tra made in Italy e investimenti in intelligenza artificiale (AI): “Vediamo cosa dice la legge quadro a proposito dell’intelligenza artificiale; anche in questo caso se ne parla una sola volta. La previsione di risorse per questo ambito è, peraltro, di soli 5 milioni di euro per il 2024, una cifra davvero risibile se, per fare un paragone, si pensa che OpenAI, che ha lanciato ChaGpT, ha speso solo nel 2022 circa 540 milioni di dollari e sempre OpenAI, solo per manutenere il sistema ed addestrare gli algoritmi, ancora circa 170 milioni di dollari, mentre l’AI di Google circa 190 per le stesse attività”. Secondo il Rettore Gerardo Canfora, occorre – quindi – aggiustare assolutamente il tiro: “si stanno facendo interventi a pioggia, non mirati e, quindi, senza una visione e questo costituisce un serio problema” .
A completare l’indirizzo dei saluti istituzionali, è intervenuto Girolamo Pettrone, Commissario Straordinario CCIAA Irpinia Sannio.
L’intervento di Nicola Marco Fabozzi per il Ministero delle imprese e del made in Italy
A moderare i lavori è stata, quindi, la volta di Nicola Marco Fabozzi (Dirigente del Ministero del Made in Italy – Casa del Made in Italy in Campania), il quale ha riconosciuto il rischio di frammentazione degli interventi, come paventato dal Rettore Gerardo Carfora, nonché il ritardo nella realizzazione dei progetti, atteso che, ad oggi, rispetto ai 7 proposti ne sono stati completamente realizzati solo 3. Fabozzi ha, comunque, offerto la disponibilità del Ministero ad ascoltare tutte le proposte migliorative in campo, assicurando la massima collaborazione con tutti gli interlocutori, in primis con l’università, per rendere più efficaci le azioni previste dalla norma quadro di riferimento.
I saluti del Ministro Adolfo Urso
A questo punto, è stato messo in onda l’indirizzo di saluto rivolto in videoconferenza dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha spiegato come, con la legge del 27 dicembre 2023 n.206, lo Stato si sia dotato per la prima volta di uno strumento legislativo quadro per il Made in Italy, che mira a sostenere e promuovere a livello nazionale ed internazionale le eccellenze produttive e il patrimonio culturale del Paese. L’impegno del Governo è stato detto è supportato da un Fondo sovrano, della dotazione di 1 miliardo di euro, che si propone di sostenere le imprese e valorizzare il Made in Italy, quale marchio che racchiude la qualità, l’innovazione e la tradizione del nostro tessuto imprenditoriale e culturale. Il Ministro Adolfo Urso ha aggiunto che, anche grazie a questa nuova strategia di protezione e valorizzazione del marchio, l’Italia è diventata il 4° paese esportatore al mondo.
L’intervento del giurista Manlio Lubrano di Scorpaniello
Dopo i saluti del ministro, c’è stato l’intervento di Manlio Lubrano di Scorpaniello (docente di diritto commerciale presso l’Unisannio) che, con puntualità, ha svolto un’analitica disamina dell’articolato della legge quadro, descrivendone l’approccio, le attività previste, le finalità, comprese le nuove opportunità che si offrono alle imprese per esportare sui mercati internazionali con il giusto supporto del Ministero competente.
La valutazione, articolo per articolo, dell’impianto giuridico della norma è servito per individuare, accanto alle potenzialità che da essa si muovono, anche alcune lacune qui presenti, come nel caso del rischio di eccessiva frammentazione degli interventi, che, però, e questo è stato l’auspicio del prof. Lubrano (oltre che il nostro), sono sicuramente colmabili, atteso che, comunque, si tratta di una legge cornice che contiene i princìpi fondamentali relativi all’ordinamento della materia.
L’intervento dell’economista Riccardo Resciniti
Rivolgendosi direttamente ai numerosi studenti presenti del liceo “G. Guacci” di Benevento e del liceo del made in Italy “E. Fermi” di Montesarchio, è toccato poi a Riccardo Resciniti (docente di economia e gestione delle imprese presso l’Unisannio), il compito di entrare nel merito della questione. L’economista napoletano è partito con la sua analisi, citando – in maniera provocatoria – i marchi italiani famosi del fashion e dell’alimentare (o meglio, una volta italiani): “quelli che hanno fatto la fama dell’Italia nel mondo, comeGucci, Valentino, Armani, Bulgari, Pirelli, Ducati, Indesit, Perugina, la società Calcio Milan, Lamborghini ….”, facendo constatare – con amarezza – ai più giovani come questi non siano più italiani, poiché la loro proprietà è da tempo passata di mano, a favore di imprese straniere; in particolar modo, per quelli della moda, a favore soprattutto di imprese francesi e, per quelli dell’agro-alimentare, a favore di imprese anglosassoni. “E’ così – sottolinea Riccardo Resciniti – che oggi la Francia è diventata leader nel mondo della moda; tutti i più famosi stilisti degli anni ‘90 che hanno lanciato le più importanti griffe della moda erano italiani, ma adesso le imprese che le detengono sono quasi tutte straniere”. E così, la creatività e genialità italiane sono state svendute e portate all’estero, arricchendo quegli Stati che, oltre a veder crescere i propri livelli di occupazione interna, beneficiano anche del relativo gettito fiscale, in base al principio della residenza e localizzazione delle imprese. Questo – secondo l’economista dell’Unisannio – è il vero lato oscuro della vicenda, in quanto: ” la forza del made in Italy consente una grande crescita sui mercati internazionali e, quindi, si vendono i prodotti; in passato, prima dell’euro, per essere competitivi abbiamo utilizzato e sfruttato vari strumenti, come la svalutazione della lira, la fantasia e la genialità italiana e siamo cresciuti in modo importante, registrando un surplus della bilancia commerciale; ma, adesso, quella che era una cosa bella, con la vendita all’estero delle imprese, si è trasformata in un dato negativo; succede allora che, nella migliore delle ipotesi, le aziende cedute all’estero crescono, entrano in grandi gruppi, godendo dei vantaggi e delle sinergie che derivano da queste appartenenze, generando conseguentemente maggiori profitti che, evidentemente, vengono tassati nel paese ove ha sede legale l’impresa”.
Da sinistra il prof. Manlio Lubrano di Scorpaniello e il prof. Riccardo Resciniti
Secondo l’economista dell’Unisannio, c’è poi un secondo effetto negativo che si determina dal trasferimento all’esterno dei marchi italiani che sta nella catena di fornitura che, inesorabilmente, in questi casi, muta la sua composizione, generando ulteriore impoverimento nel nostro Paese a carico delle precedenti imprese fornitrici e sub-fornitrici. Si pensi al fatto che, se i cinesi comprano un brand italiano, la fabbricazione avverrà molto probabilmente in Cina, con tutte le evidenti conseguenze che si producono: “Molte di queste imprese vengono acquisite da grandi multinazionali e, lentamente, vengono assorbite dal sistema per poi sparire completamente dal mercato e poi anche dal nostro ricordo. Si tratta di un percorso perverso – aggiunge Resciniti– che merita da parte nostra un’attenta riflessione”.
L’intervento di Domenica di Sorbo per il Ministero dell’Istruzione e del merito
I lavori della giornata nazionale del made in Italy, celebrata a Benevento, è proseguita con l’intervento programmato di Domenica Di Sorbo (Componente gruppo tecnico di supporto al Liceo del Made in Italy presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito).
Da sinistra Domenica Di Sorbo, Nicola Marco Fabozzi, Manlio Lubrano di Scorpaniello e Riccardo Resciniti
Forte della sua esperienza come ex dirigente scolastica, la Di Sorbo ha illustrato analiticamente il piano degli studi, il “profilo educativo e culturale e professionale” (PECuP) e le finalità formative del nuovo Liceo del Made in Italy (istituito dall’art.18 della stessa legge n.206/2023).
L’ex dirigente scolastica, oggi in forza al Ministero dell’Istruzione e del Merito, è passata poi a spiegare l’articolazione del quadro orario del primo biennio e la novità principale che vede l’inserimento nella programmazione didattica e curriculare di materie importanti, come il diritto e l’economia, che dovranno aiutare gli studenti a conoscere le enormi potenzialità del nostro Paese (in ambito culturale, storico, artistico, economico, e produttivo) per metterle a sistema per una loro migliore valorizzazione, guardando ad uno scenario sempre più globale ed internazionale. Caratteristiche peculiari del “profilo educativo e culturale e professionale” (PECuP) sono la comprensione: dei processi di internazionalizzazione delle imprese; dei principi e degli strumenti per la gestione dell’impresa; delle tecniche e delle strategie di mercato per le imprese del made in Italy. Una ulteriore rilevante novità di questo nuovo indirizzo di studi, che da settembre prossimo vedrà la partenza del secondo anno scolastico, sta nella previsione dei laboratori interdisciplinari: uno per l’ambito umanistico-linguistico e un secondo per quello scientifico-giuridico-economico. Ci sono molte aspettative per questo nuovo indirizzo di studi, benché il quadro delle attività non sia stato ancora del tutto definito per l’ultimo anno di corso.
La tavola rotonda
Dopo gli interventi programmati si è aperta un’interessante tavola rotonda, moderata da Anna Pezza (Direttore generale di Confindustria Benevento) che ha visto la partecipazione di alcune imprese nate come spin-off dell’Università del Sannio che hanno raccontato la loro storia di successo.
Le testimonianze, tutte davvero interessanti, sono venute da Alberto Micco per “Art-Up”, Domenico Girolamo per “88Miglia produzione”, Rossella Del Prete per “Kinetès” e Angelo Riviezzo per l’azienda “Leaving footprints”.
Particolarmente significativa la testimonianza di Angelo Riviezzo, anch’egli professore dell’Unisannio, che ha presentato Leaving Footprints, la prima consulting factory italiana completamente dedicata all’heritage marketing, a livello strategico ed operativo, che ha presentato, come case history, quello della multinazionale “Findus”, per ricostruire la sua antica storia, come il brand è arrivato fino ad oggi e quando e come è nato.
Riviezzo ha ricordato come “Leaving Footprints” sia stata anche la prima consulting factory italiana ad istituire un concorso di heritage marketing che oggi è cresciuto notevolmente, vedendo la partecipazione di brand importanti, come Lavazza, Kartell, Ferragamo Gruppo Maire, vincitori, tra gli altri, dell’edizione 2024.
La conclusione dei lavori
La conclusione dei lavori della giornata è stata affidata ad Antonella Tartaglia Polcini (Delegata del Rettore per la Terza Missione Sociale e Culturale). La giurista beneventana ha richiamato il simbolo scelto dell’uomo vitruviano: “ideale dell’uomo come misura di tutte le cose … una scelta emblematica di grande impatto mediatico, adottato per legge”. A questo punto, Antonella Tartaglia Polcini, rifacendosi agli stessi obiettivi della terza missione, si è interrogata sul significato e la funzione di una legge, come quella sul made in Italy, ritenendo che si tratti di: “una legge come valorizzazione della conoscenza … una legge che reca disposizioni organiche in materia di patrimonio culturale italiano, produzioni di eccellenza e identità culturale, intesa come tutela del made in Italy in senso promozionale, è – quindi – una legge che assume in pieno la funzione promozionale del diritto”, ricordando in merito un giurista del calibro di Norberto Bobbio. Il made in Italy – ha detto la Tartaglia Polcini – deve essere innanzitutto declinato in termini di: legalità, identità, cultura e innovazione. E così, la legge n.206/2023, combinando la legalità con i soggetti protagonisti delle identità, come le imprese (ma anche i patrimoni, i luoghi ed i territori che caratterizzano lo svolgimento delle attività), invita questi ad: “attivarsi con lo stanziamento dei fondi a ciò destinati ma anche con indicazioni di sistema; una legge che si pone in funzione propulsiva di un sistema dinamico di relazioni tra pubblico e privato, facendo leva su alcuni elementi come il patrimonio identitario dell’intrapresa, di quello spirito d’iniziativa che i padri costituenti posero a base dell’art.41 della Carta Costituzionale, dimostrando la necessità di favorire a tutti i costi l’iniziativa”.
Antonella Tartaglia Polcini
Secondo la Delegata del Rettore per la Terza Missione, con questa nuova legge si potrà concretamente far sì che: ” Da cattedrali del deserto di ieri, i luoghi della cultura hanno la possibilità di valorizzare la loro identità, il loro marchio, traducendolo in un elemento che è concesso a terzi, favorendo anche il drenaggio di risorse , affinchè questo sistema possa autofinanziare iniziative di promozione che coinvolgano nuovi posti di lavoro, nuove funzionalità ed una innovazione di metodo che passa anche attraverso l’impiego funzionale delle tecnologie”. Infine, Antonella Tartaglia Polcini pone a base del suo ragionamento la necessità di una riscoperta di una nuova centralità da assegnare al territorio: “ perché affidare il proprio marchio ad una start-up, come gli esempi che abbiamo appena visto, affinché lo valorizzi, che lo renda conoscibile, senza limitazioni di sorta, fa sì che il territorio riprenda vigore e si proietti nell’universalità”.
Ancora una volta, l’Università degli Studi del Sannio con le sue molteplici iniziative di approfondimento e ricerca scientifica, anche su temi complessi, come il “made in Italy” , si conferma centro di formazione di eccellenza a livello nazionale, formidabile volano per lo sviluppo economico e sociale del territorio.
Dalla cripta dell’Abbazia di San Giovanni in Fiore al Laboratorio d’Arte di Rosella Cerra. Ultima tappa della presentazione del Calendario AiparC Cosenza 2025 “La visione di Gioacchino da Fiore e le azioni consapevoli dell’uomo”.
Di Anna Maria Ventura
Un altro importante evento di AIParC Cosenza, si è svolto questo pomeriggio a Lamezia Terme. Presso il Laboratorio d’arte di Rosella Cerra, artista e Direttrice per la Calabria della testata online Centrosud24, è avvenuta una significativa e importante presentazione del Calendario AIParC 2025 “Il pensiero di Gioacchino da Fiore e le azioni consapevoli dell’uomo“, che si va ad aggiungere alle altre, tutte di successo, già avvenute.
Chiusura della mostra “La scelta di Adamo”
L’evento, come ha sottolineato la Cerra, rappresenta di fatto la conclusione anche della mostra “La scelta di Adamo”, inaugurata l’8 marzo. Presenti sulle pareti del laboratorio le opere di Antonio Iozzo, di Sonia Talarico e della stessa Cerra, che hanno tratto ispirazione da alcune delle immagini del Liber Figurarum di Gioacchino. Presenti fra il pubblico anche gli artisti Talarico e Iozzo e le curatrici della mostra, Antonella B. Bongarzone presidente della Casa Museo Gullo e Giovanna Adamo, presidente dell’Associazione Arte Antichità e Passato Prossimo che la hanno curata e patrocinata.
Presentazione del Calendario
La manifestazione si è svolta in un’atmosfera di intensa partecipazione culturale in una suggestiva cornice di opere d’arte, alcune, ispirate all’abate, figura chiave della spiritualità e della filosofia medievale. I lavori sono stati aperti dalla padrona di casa, Rosella Cerra. Tania Frisone, Presidente AIParC, ha sottolineato l’impegno dell’associazione nel valorizzare il patrimonio storico e spirituale della Calabria, richiamando l’attenzione sull’importanza della memoria e della formazione delle coscienze attraverso iniziative di qualità.
L’autrice Ada Giorno ha introdotto la sua opera con parole chiare ed efficaci, spiegando come, nella sua elaborazione del calendario, abbia messo a confronto il pensiero gioachimita con la moderna tecnologia ed evidenziando che la visione dell’abate così profonda e attuale, può, anzi deve ancora oggi ispirare le azioni consapevoli dell’uomo moderno. Il suo intervento ha messo in chiaro l’intento di AIParC di coniugare arte, storia e riflessione etica, dando al calendario non solo un valore estetico, ma anche un forte significato culturale.
Particolarmente significativo, appassionante e coinvolgente l’intervento del Prof. Riccardo Succurro, Presidente del Centro internazionale di Studi Gioachimiti, che ha inquadrato con rigore la figura di Gioacchino da Fiore, illustrandone il pensiero rivoluzionario e la visione profetica della storia umana. Gioacchino Profeta, e non “mago” che predice il futuro. Profeta nel senso di annuncio della Parola, della realizzazione del Paradiso sulla Terra, di un nuovo Avvento che rinnova l’Umanità con una nuova spiritualità. Ed è anche per questo motivo che è stato definito quasi “eretico”. Ma, nonostante ciò, apprezzato e tenuto in gran considerazione da regnanti e clero. Ricordiamo il voluto incontro di Riccardo Cuor di Leone che gli chiedeva spiegazioni sull’Apocalisse da Gioacchino rappresentata nel Drago a Sette Teste.
Il Prof. Flaviano Garritano, autore di un importante volume dal titolo “La Sambucina. Una grande Abbazia nell’Europa medievale”, ha completato l’incontro offrendo preziosi spunti sulle radici spirituali del territorio, sul quale è sorta l’abbazia della Sambucina, sottolineando il legame tra la tradizione monastica calabrese e l’esperienza gioachimita. Ed è stato proprio nella Sambucina che Gioacchino ha meditato il proposito di aprire il nuovo Ordine Florense.
Ha svolto il ruolo di moderatrice Anna Maria Ventura.
L’evento si è distinto per l’armonia tra gli interventi, la profondità dei contenuti, un pubblico attento e colto e l’ambiente accogliente che ha favorito un autentico dialogo tra i relatori e il pubblico stesso. Un incontro che ha saputo non solo celebrare la memoria di Gioacchino da Fiore, ma anche stimolare una riflessione sulla necessità, oggi più che mai, di un pensiero e di azioni orientate alla consapevolezza e alla speranza.
Organizzato da Pramantha Arte 2025 – Panta rhei. Nel fluire del vivibile e dell’invivibile è al terzo appuntamento con la poliedrica artista Flavia MastrellaIl deserto che mi circonda – foto video istallazione ecopolemica
A cura di Maria Rosaria Gallo e Antonio Bruno Umberto Colosimo
Pramantha Arte ha il piacere di annunciare che il prossimo 12 aprile 2025 alle ore 18:00 sarà inaugurata la mostra personale della poliedrica artista Flavia Mastrella dal titolo Il deserto che mi circonda (foto video istallazione ecopolemica), negli spazi espositivi della galleria in Vico XIV Garibaldi 91, a Conflenti (CZ).
Terzo appuntamento della rassegna Panta rhei
“Dopo la dimensione cosmico-intimistica delle pitture di Salvatore Pujia e la dimensione mistico-antropologica delle grafiche di Svetlana Boiko – dichiara la curatrice Maria Rosaria Gallo -, il terzo appuntamento della rassegna Panta rhei. Nel fluire del vivibile e dell’invivibileintercetta la dimensione critico-filosofica dell’arte attraverso le ultime installazioni multimediali di Flavia Mastrella e il suo magistrale nomadismo estetico. Nata e cresciuta in un ambiente votato all’architettura, formatasi nel grande fermento artistico romano degli anni ’70 e ’80, folgorata dalla poetica di Bruno Munari, contaminata dalle tendenze post-moderne, dedita al viaggio conoscitivo del mondo, sconfinata nel teatro e nel cinema con il grande Antonio Rezza, Flavia Mastrella si può definire una incontenibile esploratrice dei linguaggi visuali e una incontinente creatrice di dimensioni spaziali. L’intera sua vita coincide con le sue esperienze artistiche: pittura, scultura, fotografia, performance, regia, esperimenti sociali e mediatici; mostre, teatro, cinema, televisione. Artista materica, sensoriale e concettuale, le opere con cui ha segnato l’immaginario contemporaneo a livello mondiale sono proprio i cosiddetti quadri di scena e gli habitat che accompagnano le performance teatrali di Antonio Rezza, restituendo spettacoli unici e memorabili come Pitecus, Io, Fotofinish, Fratto_X, solo per citarne alcuni. Spazio, materia e luce diventano – nel gioco percettivo e poietico di Flavia Mastrella – inesauribile configurazione di esistenza; infinita possibilità di senso; continua metamorfica scrittura formale.”
Allegoria foto-esistenziale del tempo presente
“Il deserto che mi circonda – continua la curatrice -ci conduce fuori dal linguaggio spaziale calpestatile e ci fa incontrare l’artista che sente, osserva, analizza, diagnostica, rivisita e ricrea l’immagine e l’immaginario, in un triplice – a tratti paradossale – movimento di assorbimento, rigetto e rilancio. Il risultato è quasi classico: una allegoria foto-esistenziale del tempo presente, incarnata nei due polittici del 2024 (La libertà è un’opinione e La verità è arbitraria e persuasiva) in cui campeggia un camelide, simbolo di forza, resistenza e autonutrimento, impedito nel cammino e ingombrato nel collo da due corde annodate, mentre i dettagli dell’opera esaltano il muso esperto dell’animale dotato di narici allungate a fessura, che evitano l’inalazione della sabbia portata dal vento, consentendo il respiro e l’ossigenazione; e, nella seconda sezione, un sovvertimento prospettico del tempo futuro con la video installazione ecopolemica dal titolo emblematico Ecodogmatismo. Nell’arte di Flavia Mastrella l’atto creativo sembra presentarsi come atto di resistenza creativa, recuperando il senso e la funzione socio-politica dell’arte, attraverso l’elaborazione di una estetica del pensiero la cui radice è indiscutibilmente individuata nei sensi e nella percezione sensibile, e il cui contesto è storicamente riscontrabile nella cosiddetta civiltà delle immagini, società dello spettacolo, era del condizionamento di massa.”
“Vivo una nuova preistoria”
“Tornare alla dimensione naturale e selvaggia è impossibile – dichiara Flavia Mastrella. Vivo una nuova preistoria; la mansione umana è mortificata, confusa e inadeguata, ma la realtà non è mai uniforme, scombina sempre i programmi prestabiliti e nutre in modo imprevedibile la funzione della fantasia che si affida al reale, per rinnovare le possibilità di rigenerazione della visione. In EcodogmatismoI, per esempio, utilizzando la telecamera 360 racconto la spietata bellezza della rotondità dell’esistenza che, velata e in trasparenza, attenua il rapporto tempestoso che intercorre tra i mezzi tecnologici, gli obiettivi estetico-educativi imposti e la persona. Mi esprimo attraverso una iconografia visionaria”.
“operazione paleontologica”
“La mostra di Flavia Mastrella – dichiara il direttore e curatore Antonio Bruno Umberto Colosimo – mette in campo questioni di cruciale importanza. Questioni che l’artista affronta con atteggiamento vitalista, rifuggendo il pessimismo, senza rinunciare alla critica, al realismo e all’espressione. Si potrebbe dire che con Il deserto che mi circonda Flavia faccia un’operazione paleontologica riportando alla luce i due elementi costitutivi del motore della civiltà umana: la questione della libertà e la pressione del dogma. Il respiro della vita e la rigidità delle strutture, che sono sempre strutture di potere. Elementi che di volta in volta assumono le sembianze delle varie attualità della storia. Di forte impatto visuale ed emozionale, le opere in mostra mettono a nudo la realtà dei tempi in cui viviamo, caratterizzati da una martellante propaganda politica e finanziaria a favore di una illusoria e guerrafondaia roccaforte di “democrazia”, dominata dalla mercificazione di ogni aspetto della vita umana, che incatena l’esistenza in spazi virtuali di vissuti non vissuti, riducendo le relazioni sociali a meri incontri/scontri dialettici tramite i quali ognuno può esaltare il proprio ego nel tentativo di soffocare l’ego altrui, lanciati in una frenetica corsa al protagonismo e alla cieca auto-affermazione. È una lotta di odio, di potere e di classe, dove i ricchi taglieggiano i poveri e dove gli individui sono schiacciati e riconosciuti solo come mero ingranaggio funzionale a un sistema in cui – come sottolinea l’artista – la libertà è un’opinione e la verità è arbitraria e persuasiva. In questo orizzonte tecnocratico disumanizzante, Flavia Mastrella pratica una poetica artistica che, come dichiara lei stessa, si fonda sulla possibilità di sbagliare e sull’uso improprio dei mezzi tecnici e di comunicazione. L’errore umano è il presupposto necessario per nuove invenzioni, ma in realtà tutto è materia, scardinare la freddezza e la stupefazione dell’espressione digitale è un piacere e forse anche un dovere. L’emozione va considerata.
Collaborazione con la Pramantha in “Operazione speciale Sila – l’Arte oltre l’ipocrisia“
Questa mostra personale di Flavia Mastrella giunge dopo cinque anni di onorata collaborazione con la partecipazione alla rassegna Catàgeios. L’antro dell’artista, Conflenti 2020 e le collettive Operazione Speciale Sila. L’arte oltre l’ipocrisia, Motta Santa Lucia 2022 e La luce della notte, Tiriolo 2023.
Il fenomeno Rezza-Mastrella
Flavia Mastrella si occupa di comunicazione e conoscenza, esplorando considera ogni cosa materia. Da sempre è affascinata dal residuo, dallo scarto, dagli oggetti trovati, in una parola: dall’ibrido. La sua arte è naturalmente sovversiva perché mette in prima piano ciò che la gerarchia del bello istituzionalizzato aveva deciso di espellere. Il suo universo creativo è fatto di ininterrotte contaminazioni, nomadismi estetici spinti all’estremo, libero arbitrio assoluto. L’incontro con Antonio Rezza, nel 1987, ha prodotto l’inarrestabile fenomeno Rezza-Mastrella, che oggi tutti conoscono. Insieme hanno realizzato, secondo noi, un linguaggio che pone l’Italia al centro dell’innovazione artistica contemporanea, pur mantenendo parallelamente ognuno la propria indipendenza espressiva. La loro ininterrotta e prolifica collaborazione nel 2018 è stata premiata con il Leone d’Oro alla Biennale Teatro di Venezia. Il loro ultimo spettacolo, Hybris, del 2022, è una epifania. Un trattato psico-socio-antropologico su un mondo che sembra ineluttabilmente implodere su sé stesso”.
La mostra sarà inaugurata alla presenza dell’artista sabato 12 aprile 2025, alle ore 18.00 presso Pramantha Arte in vico XIV Garibaldi 91, Conflenti (CZ) Italia, e sarà visitabile fino all’11 maggio 2025 nei giorni di venerdì e sabato dalle ore 11.00 alle ore 13.00 e dalle ore 17.00 alle ore 19.00; la domenica dalle ore 11,00 alle ore 13,00. Dal martedì al giovedì per appuntamento.
Per ulteriori informazioni si rinvia al sito www.pramantha.com e al numero +39 339 5028498.
Continua l’appuntamento con le gare allo Stadio del Nuoto di Riccione per l’Arvalia Nuoto Lamezia. Dopo un’intensa settimana di competizioni con oltre duemila partecipanti, la città romagnola torna a essere capitale del nuoto italiano, ospitando i Campionati Italiani Giovanili Indoor di Fondo.
Domani e dopodomani (venerdì 11 e sabato 12 aprile) saranno, infatti, ben 240 gli atleti in gara alla kermesse di caratura nazionale e non mancherà un rappresentante calabrese: sarà Demis Lico l’unico atleta della nostra regione che ha meritato l’accesso con un tempo pari a 59.03.10.
Classe 2007, iscritto nella specialità dei 5000 metri di fondo, sarà Lico a rappresentare con orgoglio la piscina comunale “Salvatore Giudice” di Lamezia Terme (e non solo!). Un traguardo prestigioso per il giovane atleta, ma anche per l’intera società che trova in questa partecipazione un ulteriore coronamento di un periodo estremamente positivo, dopo gli ottimi risultati conseguiti ai Criteria Nazionali Giovanili 2025.
Un risultato che testimonia l’eccellenza del lavoro sinergico e quotidiano di atleti e staff tecnico.
Napoli, in scena al teatro Bolivar “Un treno dall’Aldilà”. Lo spettacolo è previsto per sabato 27 aprile alle ore 18:30.
Un treno dall’Aldilà, appuntamento imperdibile
La magia del teatro torna ad emozionare il pubblico con “Un treno dall’Aldilà”, la nuova commedia di Gino Tramontano e Diego Rossi. Che andrà in scena sabato 27 aprile alle ore 18:30, presso il Teatro Bolivar di Napoli.
Una storia coinvolgente ed imprevedibile, capace di far ridere e commuovere allo stesso tempo. Tra spunti di fede, folklore ed umanità, con personaggi e situazioni che sanno toccare le corde più profonde dell’anima senza rinunciare al divertimento.
A portare in vita questa straordinaria avventura teatrale, sarà la Compagnia degli Sconosciuti. Con un cast d’eccezione, pronto a trascinare il pubblico in un viaggio unico tra il reale e l’ultraterreno.
Un appuntamento imperdibile per chi ama il teatro che emoziona, diverte e lascia un segno. Non mancate, per scoprire insieme dove ci porterà “Un treno dall’Aldilà”!
Sabrina Russo lancia il suo singolo d’esordio ” ‘A capa è nu tribunale “. Una voce nuova, autentica e potente dalla Campania, che racconta storie vere tra jazz, cantautorato e tradizione napoletana.
Chi è Sabrina Russo
Sabrina Russo è una giovane cantautrice, compositrice e direttrice di coro originaria di Sant’Antimo, paese a nord di Napoli. Classe 2000, è una delle pochissime donne compositrici jazz in Campania, un titolo che porta con orgoglio e determinazione in un ambiente spesso dominato dagli uomini. Con due lauree conseguite in Conservatorio – in Canto Jazz, Composizione e Arrangiamento Jazz, e prossima alla terza laurea in Composizione e Arrangiamento Pop Rock per canzoni e colonne sonore – la giovane artista unisce una profonda preparazione musicale ad una grande sensibilità espressiva.
Sabrina non è nuova al mondo dello spettacolo: è stata finalista di Area Sanremo 2017, cantando al Palafiori nell’edizione diretta da Claudio Baglioni. Ha partecipato a “E Viva il Video Box” di Fiorello per tre edizioni e successivamente è apparsa nel programma “L’Eredità” di Marco Liorni su RAI1. Nel 2019 è arrivata in finale al Festival di Castrocaro e nel 2015 è stata la voce ufficiale di Miss Italia Campania.
Sabrina Russo, il suo singolo d’esordio
La musicista lancia il suo primo singolo ufficiale: “’A capa è nu tribunale”, un brano che fonde sonorità jazz, cantautorato moderno e suggestioni della tradizione napoletana. Una canzone sincera e tagliente, che racconta con ironia e consapevolezza la complessità dei pensieri e dei giudizi interiori.
“’A capa è nu tribunale” è una riflessione profonda ma ironica sulla mente umana, che spesso giudica, condanna, assolve, crea verità e paure senza mai fermarsi. Con il titolo tratto da un detto popolare napoletano, la canzone racconta quel tribunale interiore che tutti abbiamo dentro: la voce dei pensieri che si accavallano, che ci mettono in discussione, che analizzano ogni cosa fino allo sfinimento. Il brano è un inno alla consapevolezza e alla libertà di pensare, ma anche alla necessità di silenziare ogni tanto quella voce giudicante, per riscoprire il valore dell’ascolto, della leggerezza e della verità personale.
Con il suo primo singolo, Sabrina Russo inaugura una nuova fase del suo percorso artistico, con la promessa di portare nel panorama musicale italiano una voce fresca, colta e profondamente radicata nella sua terra. “’A capa è nu tribunale” è già disponibile su tutte le piattaforme digitali.
Per interviste, booking e informazioni stampa: Instagram: @sabrinaruusso
Dazi si, dazi no. Ancora una scelta clamorosa di Donald Trump (probabilmente per paura del Congresso americano), ma restano l dazi alla Cina.
Trump annuncia lo stop temporaneo ai dazi
Come riporta l’Ansa, Donald Trump ha sorpreso i mercati annunciando, tramite il social Truth, una sospensione immediata di 90 giorni sui dazi applicati a più di 75 Paesi. L’unica eccezione resta la Cina, contro cui l’ex presidente degli Stati Uniti ha deciso di aumentare le tariffe fino al 125%.
“Al contrario della Cina – scrive Trump – considerando che oltre 75 Paesi hanno contattato i rappresentanti degli Stati Uniti per negoziare una soluzione sui temi del commercio, delle barriere doganali, delle tariffe e della manipolazione valutaria, e che questi Paesi non hanno reagito contro gli USA, ho autorizzato una pausa di 90 giorni e una tariffa reciproca sostanzialmente ridotta, al 10%, con effetto immediato”.
Una mossa tattica sul fronte commerciale
La decisione di Trump arriva dopo settimane di tensione legata all’inasprimento dei dazi, che ha colpito settori strategici e partner internazionali. Con questa sospensione, gli Stati Uniti tentano di riaprire il dialogo commerciale con buona parte del mondo, pur mantenendo la linea dura verso Pechino.
La riduzione delle tariffe al 10% rappresenta una concessione condizionata al comportamento cooperativo degli altri Paesi. Si tratta, secondo Trump, di una misura pensata per incentivare soluzioni negoziali e frenare reazioni ostili.
La Cina resta il principale bersaglio dei dazi
Nonostante l’apertura al dialogo con molti Paesi, Trump ha confermato il pugno duro con la Cina, accusandola nuovamente di manipolazione monetaria e pratiche commerciali scorrette. L’aumento dei dazi fino al 125% punta a esercitare ulteriore pressione su Pechino, alimentando così la già accesa guerra commerciale.
Questa scelta segna un’escalation strategica: da un lato la distensione verso il resto del mondo, dall’altro l’inasprimento con il principale concorrente economico globale.
Dazi al centro della strategia economica americana
La parola dazi continua a dominare la politica economica statunitense. Per Trump, le tariffe sono un mezzo per riequilibrare la bilancia commerciale, riportare investimenti negli Stati Uniti e rilanciare la produzione interna. Secondo l’ex presidente, “le aziende stanno tornando, i produttori di chip stanno arrivando. Non abbiamo mai avuto niente del genere”.
Conclusione: tregua o nuova strategia?
La sospensione dei dazi per 90 giorni potrebbe rivelarsi una mossa strategica per rilanciare il ruolo negoziale degli Stati Uniti. Tuttavia, l’esclusione della Cina mostra che la guerra commerciale è tutt’altro che finita.
Nei prossimi mesi sarà cruciale osservare se questa tregua si trasformerà in una soluzione duratura o in un semplice intervallo tattico in una battaglia economica destinata a proseguire.
Con il comunicato di oggi pomeriggio, la Corte costituzionale, dopo una lunga camera di consiglio, ha bocciato la possibilità di un terzo mandato per il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca.
In attesa del dispositivo, l’Ufficio comunicazione e stampa della Consulta ha anticipato le ragioni che hanno portato gli Ermellini ad accogliere il ricorso del governo e a dichiarare incostituzionale la legge della Regione Campania che consente al presidente della giunta regionale uscente, che ha già svolto due mandati consecutivi, di candidarsi per un terzo. La decisione determina ricadute in ambito nazionale, chiudendo ogni possibilità di candidatura per un ulteriore possibile mandato anche per il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, il quale – invece – ritiene che sia di natura tecnica e riguardi soltanto la Regione Campania.
Nel comunicato si precisa che: “l’articolo 1 della legge della Regione Campania numero 16 del 2024, dopo avere previsto che non è immediatamente rieleggibile alla carica di Presidente della Giunta regionale chi, allo scadere del secondo mandato, ha già ricoperto ininterrottamente tale carica per due mandati consecutivi, ha tuttavia stabilito che, «[a]i fini dell’applicazione della presente disposizione, il computo dei mandati decorre da quello in corso di espletamento alla data di entrata in vigore della presente legge». Con tale ultimo inciso, il legislatore campano ha reso inapplicabile, per la prossima tornata elettorale, il principio fondamentale del divieto del terzo mandato consecutivo posto dal legislatore statale con la legge numero 165 del 2004, così violando l’articolo 122, primo comma, della Costituzione, che attribuisce al legislatore regionale il compito di disciplinare, tra l’altro, le ipotesi di ineleggibilità del Presidente della Giunta regionale nel rispetto dei principi fondamentali stabiliti con legge della Repubblica”. Il divieto del terzo mandato consecutivo – osserva la Corte – opera, infatti, “per tutte le Regioni ordinarie, dal momento in cui esse hanno adottato una qualsiasi legge in materia elettorale, nel contesto di una scelta statutaria a favore dell’elezione diretta del Presidente della Giunta regionale”.
Dopo la pronuncia della Consulta, ampi e variegati gli scenari che si aprono in Campania, che investono, sotto diverse sfaccettature, tutti gli schieramenti in campo. In casa PD, la bocciatura di De Luca, indubbiamente, libera da tanti imbarazzi ed incertezze ed aiuta a fare chiarezza sulle scelte programmatiche da compiere. Del resto, il governatore campano, sempre più critico nei confronti della leadership nazionale del partito, era stato mollato da tempo, tanto che era in corsa una vera e propria ridda di nomi per la sua successione, con tanto di relativi riposizionamenti in campo progressista. Ma anche nel centro-destra la decisione della Corte riverbera, evidentemente, effetti importanti nella scelta dei possibili candidati al governo della Regione e delle relative alleanze.
La popolarità di De Luca, consolidata anche durante i difficili tempi della pandemia, sicuramente rappresenta un patrimonio importante che, però, non può essere facilmente trasferito al candidato dello schieramento di centro-sinistra, viste le posizioni tenute soprattutto in materie delicate come sicurezza, immigrazione e politiche economiche e del lavoro, che, in qualche caso, lo ha fatto sembrare più vicino ad una tradizione conservatrice.
Una cosa è certa: la battaglia per il dopo De Luca è appena iniziata e la Campania può diventare il laboratorio di confronto di idee e programmi per le prossime elezioni politiche.
Domani 10 aprile alle ore 16:00 a Napoli, presso il Parco San Laise (ex Base Nato di Bagnoli), nella Sala Conferenze della Palazzina O, si terrà la Conferenza “Campi Flegrei. Rischio sismico e persone con disabilità. Quali procedure in caso di emergenza?”.
L’evento, di fondamentale importanza per la comunità locale, affronterà le complesse tematiche legate alla gestione delle emergenze sismiche, con un focus specifico sulle esigenze delle persone con disabilità.
La conferenza è organizzata da un nutrito gruppo di professionisti e rappresentanti di associazioni impegnate nel sociale: Dott. Antonio Marciano, Presidente della Fondazione Campania Welfare, Dott. Gavino Nuzzo, Direttore della Fondazione Campania Welfare, Prof. Alessandro Pepino, Università di Napoli, Dott. Claudio Roberti, Associazione Sociologi Italiani, Avv. Maria Grazia Siciliano, Presidente dell’Associazione Liberass aps e Coordinatrice dello Sportello sul Dopo di Noi, Dott. Sergio Mantile, Presidente dell’Associazione Sociologi per il sociale, Dott. Mario Garofalo, Presidente dell’Associazione Comitato per l’esigibilità CRPD, Dott.ssa Valentina Bribre, Presidente dell’Associazione AMO, Dott. Italo Giulivo della Direzione Generale Protezione Civile della Regione Campania, Prof. Giuseppe De Natale dell’INGV , Avv. Paolo Colombo, Garante delle Persone con disabilità Regione Campania, Dott. Maurizio Bartoletti, Garante delle Persone con disabilità Comune di Napoli.
L’invito è stato esteso a tutte le istituzioni ed amministrazioni pubbliche; l’evento è aperto al pubblico e a tutti coloro che vorranno presenziare e/o apportare un contributo significativo.
Durante la conferenza, verranno approfonditi i seguenti temi: La valutazione del rischio sismico nell’area dei Campi Flegrei; le procedure di emergenza e i piani di evacuazione; le specifiche esigenze delle persone con disabilità in situazioni di emergenza; le buone pratiche e le strategie per garantire l’inclusione e la sicurezza di tutti i cittadini.
L’obiettivo principale della conferenza è quello di sensibilizzare la popolazione e le istituzioni sull’importanza di una gestione inclusiva delle emergenze sismiche, garantendo la sicurezza e il benessere di tutte le persone, in particolare quelle con disabilità.