A Zaia una lettera dal Meridione sull’Autonomia

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Una lettera indirizzata a Zaia. Orlandino Greco, fondatore di “Italia del Meridione” scrive al presidente della Regione Veneto in merito all’autonomia differenziata.

di Paolo Mandoliti

La lettera ci dà l’occasione per alcuni spunti di riflessione.

Luca Zaia, da sempre lamenta una scarsa considerazione dei governi italiani alla “questione nord-est”, nonostante ingenti investimenti statali per opere spesso inutili e costosissime. Costosissima come la Pedemontana Veneta, un’arteria a pagamento di proprietà della Regione Veneto (che c’ha messo 300 milioni). Questa a fronte di un costo che potrebbe essere di oltre 10 miliardi pagato da tutti i cittadini italiani.

Inutile perché fa risparmiare qualche minuto rispetto ai percorsi già esistenti.

Sempre Zaia, appena può, non perde occasione per rimarcare l’inefficienza degli amministratori del mezzogiorno circa l’utilizzo di risorse pubbliche italiane ed europee. E spesso sostiene “datele a noi quelle risorse che sappiamo bene come utilizzarle”. Dimenticando, per esempio, le camionate di miliardi spesi per il MOSE (che tra perizie, varianti e tangenti è costato più dell’autostrada del Sole).

Oppure, ancora, le Olimpiadi a “costo zero” Milano-Cortina. Che in realtà qualche miliarduccio ci costa e che l’efficienza veneta ci ha portato a utilizzare la pista da Bob di Cortina (ritenuta inefficiente dal Comitato Olimpico, tant’è vero che si ipotizzava l’utilizzo della pista di Innsbruck) al modico prezzo di 93 milioni di euro!

Il termine “caro” con cui inizia una corrispondenza, stavolta è da intendersi come “costoso”!

Caro Zaia ti (ri)scrivo

Leggendo le recenti dichiarazioni del governatore della Regione Veneto in merito al sostegno politico, suo e della Lega, verso il DDL Calderoli, mi sono sovvenute delle vecchie riflessioni che nel corso tempo, pubblicamente, sottoposi alla sua attenzione ma che, puntualmente e comprensibilmente, non trovarono risposta.

D’altronde, quando è difficile controbattere nel merito su impianti di riforma di parte. Questi mirano all’ulteriore destrutturazione dell’impianto unitario nazionale, l’elusione diventa l’unico strumento utilizzabile. A maggior ragione per chi ha da sempre fondato il proprio impegno politico sul dileggio alle Istituzioni repubblicane e al sud del Paese.

Per essere chiari, il punto non sta nell’affermare se l’autonomia sia legittima o meno perché prevista dalla Costituzione. Bensì è quello di ristabilire il principio di equità territoriale prima di dare vita all’ennesima riforma pasticciata che aumenterebbe i divari e i conflitti, istituzionali e sociali. Ci siamo già passati con la frettolosa riforma del Titolo V, la storia è maestra di vita ma spesso ha pochi scolari.

Zaia potrebbe spiegare perché i Lep non siano stati fatti

Il Presidente Zaia dovrebbe dirci perché i LEP non sono mai stati definiti dai governi nazionali ma, nell’attesa di definirli, si è applicato nella ripartizione delle risorse della spesa pubblica il criterio della Spesa Storica, inventato dallo stesso Roberto Calderoli? Perché tuttora non se ne parla, unitamente al DDL tanto caro a Zaia? La mancata definizione dei LEP e la Spesa Storica hanno determinato ingenti sottrazioni di risorse ai danni di cittadini ed istituzioni del Sud, con la connivenza trasversale dei governi nazionali, impoverendo ancor di più regioni ad obiettivo convergenza e che di certo non hanno scelto di esserlo.

Parliamo di un Paese, il nostro, nel quale il PIL pro-capite del Trentino Alto Adige è di 40.904€ a fronte delle 16.168€ della Calabria. Nel post Seconda Guerra Mondiale, i nostri vicini tedeschi, convinti nell’idea che solo una nazione realmente unita potesse rilanciare il loro sistema produttivo, trasferirono dalla Germania dell’Ovest a quella dell’Est ingenti somme finanziarie, con l’obiettivo di livellare le zone svantaggiate e rilanciare la loro economia nel mondo.

Il resto è storia contemporanea. Una lezione che dalle zone di Pontida si fatica a comprendere nonostante la sua disarmante semplicità. Dunque non abbiamo bisogno di presunti paladini della Costituzione Italiana perché siamo consapevoli, vivendolo sulla nostra pelle, di cosa significhi difendere la stessa quotidianamente, da amministratori in trincea che spesso non sono messi nelle condizioni di fornire risposte ai problemi reali delle persone.

A queste latitudini abbiamo sempre giurato sulla Costituzione, senza mai perderci in rituali pagani in riva al Pò, ed è per questo che noi il centralismo, quello ad appannaggio di una parte del Paese e del quale anche Zaia e la Lega si sono serviti, lo combattiamo realmente, rivendicando le stesse opportunità di partenza per tutti gli italiani. Ecco perché continuo a considerare sfrontata la posizione di Zaia sul tema dell’autonomia. Ma nonostante ciò spero di poter trovare risposta ai miei quesiti per poter tornare a riflettere, tutti insieme e senza faziosità, sullo sviluppo sostenibile del Paese.

Buona domenica,

Orlandino Greco

(Fondatore Italia del Meridione)

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