Accademia Aeronautica: i cadetti giurano a Napoli nell’anno del Centenario

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Accademia Aeronautica

I futuri ufficiali del corso “Drago VI” dell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli hanno giurato fedeltà alla Patria, nell’anno del Centenario dell’Arma Azzurra.

di Giuseppe De Vita

Il “Lo Giuro!!!” è risuonato da Napoli, dalla Piazza del Plebiscito, in tutt’Italia, fino ai militari impegnati nelle missioni all’estero.

I futuri ufficiali del corso “Drago VI” dell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli hanno giurato fedeltà alla Patria, nell’anno del Centenario dell’Arma Azzurra e lo hanno fatto in una cornice di indubbia bellezza, abbracciati dal pubblico di Napoli, che fin dal primo mattino si è assiepato a ridosso delle transenne, pur di assistere all’emozionante cerimonia.

Ma nel momento più solenne, in contemporanea con la risposta alla formula del giuramento, tutti con il naso all’insù ad osservare ed ammirare il passaggio della Pattuglia Acrobatica Nazionale (Pan), per tutti le Frecce Tricolori, comandate dal Tenente Colonnello Vit, con il sottofondo del “Canto degli Italiani”, cantato a squarciagola da tutti i presenti nella piazza, dalle Autorità e dalla gente comune, tutti commossi ed emozionati. I piloti, con dieci aerei (dal 1982 utilizzano come velivolo gli Aermacchi MB.339 A/PAN MLU), di cui nove in formazione e uno solista, hanno incantato e stupito rendendo l’evento unico ed intenso così da far riscoprire l’orgoglio di essere italiani, sempre!

Accademia Aeronautica: i cadetti giurano a Napoli nell’anno del Centenario

Con il giuramento, il militare si impegna ad agire sempre animato da una elevata idealità del dovere, con spirito di abnegazione e sacrificio tale da sopportare i necessari disagi e privazioni ed affrontare con coraggio i pericoli e dimostrandosi generoso in ogni contingenza: deve avere elevato il senso dell’onore militare che costituisce il bene più prezioso del patrimonio ideale delle Forze Armate.

Egli, nel culto del dovere, nella fedeltà alla Patria, nel ricordo delle tradizioni militari, vive rettamente e generosamente la vita militare, dando prova in ogni occasione, di lealtà e fermezza di carattere. Sarà questa lealtà ha determinare la massima chiarezza nei rapporti tra i militari di qualsiasi grado, a mezzo di essa la disciplina si rafforza nella stima e nella fiducia reciproche.

Il giuramento è stato celebrato in modo solenne dal Comandante dell’Accademia Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Luigi Casali con la partecipazione di rappresentanze dei quadri del reparto e con la presenza delle massime autorità civili e militari.

Alla solenne cerimonia ha presenziato il Ministro della Difesa, On.le Guido Crosetto.

La formula del giuramento è prevista attualmente all’art. 2 della Legge 11 luglio 1978, nr.382 (Norme di Principio sulla Disciplina Militare); la formula, unica per tutti i cittadini italiani che rivestono lo status di militare, recita:

« Giuro di essere fedele alla Repubblica Italiana, di osservarne la Costituzione e le leggi e di adempiere con disciplina ed onore tutti i doveri del mio stato per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere istituzioni ».

Anche se il Centenario dell’Aeronautica Militare ricorre quest’anno, in realtà, si può dire che l’Aeronautica fu costituita subito dopo l’Unità d’Italia, quando nel 1884 fu costituito il Servizio Aeronautico presso il distaccamento di Roma della Brigata Mista del 3º Reggimento genio di Firenze ed, in particolare il reparto si sarebbe occupato degli aerostati da ricognizione. Il primo utilizzo operativo delle forze aeree, con l’impiego di 4 aerostati, 2 dirigibili e 28 aerei, avvenne durante la campagna di Libia del 1911-1912.

Dopo le prime risultanze positive nell’impiego bellico, in Italia si sviluppò l’Armata dell’aria, sotto il controllo dell’Esercito con l’entrata in guerra nella prima guerra mondiale nel 1915. Fu proprio durante la Grande Guerra che si distinsero i primi aviatori, come Francesco Baracca, Pier Ruggero Piccio e il napoletano Fulco Ruffo di Calabria. L’importanza dell’aeronautica crebbe sempre più anche dopo la fine del conflitto, fino alla decisione di scorporare l’arma dal Regio esercito, elevandola a Forza Armata autonoma come Regia Aeronautica, con l’emanazione del Regio decreto 28 marzo 1923, n. 645.

Dal 1946 l’Aeronautica non è più “Regia” e dalla passione e dal coraggio che animava i primi pionieri siamo passati a caccia militari con uno sviluppo tecnologico continuo e con l’elettronica sempre più sofisticata che assiste i piloti nelle loro manovre, sia in caso di difesa aerea sia in caso di operazioni di ricerca e soccorso.

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