Al Sud si nasce con la valigia in mano

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Al Sud si nasce con la valigia in mano. Per invertire la tendenza occorrono fondi ed una politica che si interessi.

di Orlando Caprino

Anni fa l’Italia non era unità, il paese Italia che oggi conosciamo era totalmente diverso. “Abbiamo fatto l’Italia, ora dobbiamo fare gli italiani”, diceva Massimo D’Azeglio, frase spesso attribuita al Conte di Cavour.

Iniziò quindi un lungo processo di unificazione nazionale, e si partì dalla lingua, dalla cultura, dall’alfabetizzazione dei cittadini di uno stato dove si parlavano diverse lingue e dialetti, spesso incomprensibili tra loro 

I media, la tv, i giornali e le scuole servirono principalmente per questo scopo inizialmente. La cultura è sempre stata alla base degli interessi di chi pensa al benessere di un popolo

Perché la politica deve intervenire in qualche modo

Il governo deve proporre e lavorare per migliorare la cultura del nostro Paese, dei nostri giovani, del futuro di questi cittadini. Poi non parliamo del danno che riceveranno soprattutto gli studenti del sud se si realizzasse l’eliminazione del bonus cultura.

Ricordo una proposta di un politico emiliano, Mattia Santori, il quale parlò di Erasmus nord – sud. La proposta consisteva nel promuovere all’interno degli atenei a nord della linea Gotica di partecipare a corsi di studio di atenei del centro sud Italia.

Nell’ateneo della Federico II di Napoli a San Giorgio convenzionato con Apple on Campus non vi era uno studente del nord Italia iscritto a nessun corso di studi, studenti europei e non solo lo frequentavano e il ministro Manfredi attuale sindaco della città di Napoli ne era il il Magnifico Rettore.

Sud Italia: ecco di cosa c’è veramente bisogno oggi

Poi la pandemia complicò e modificò ogni cosa in tutte le agende politiche. Al sud si dice che i nostri figli nascono già con la valigia. È possibile invertire la rotta e portare lavoro e cultura nelle aree del centro sud. 

C’è di certo bisogno di fondi, di politici illuminati e di tanto lavoro. Lavoro da parte di istituzioni e imprenditori che scoraggiati spesso dai disagi di fare impresa al sud sono costretti a delocalizzare.

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