Ancora screzi nel Governo Meloni per la politica estera

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Interpellato sulle critiche del vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini al piano di riarmo dell’Unione Europea, l’altro vicepresidente Antonio Tajani ha risposto un po’ infastidito e ha detto che in politica estera la linea del governo «è quella che traccia il presidente del Consiglio con il ministro degli Esteri».

Non è una novità: sarà almeno la quinta o sesta volta che, negli ultimi cinque mesi, Tajani ribadisce questo concetto.

E il fatto che sia costretto a ripetere con tanta insistenza un’ovvietà, e che lo faccia spesso con toni non moderati è sintomo del fatto che nel governo c’è un problema.

Il problema è la tendenza di Salvini, ministro dei Trasporti, a intervenire in modo assai disinvolto nelle faccende di politica internazionale.

A questo problema se ne collega un altro: cioè il fatto che molto spesso sulla politica estera Meloni decide di testa sua, senza confrontarsi granché neppure con Tajani.

Quindi Tajani protesta pubblicamente per le ingerenze di Salvini, ma talvolta si lamenta coi suoi parlamentari più fidati anche dell’atteggiamento di Meloni.

Questa situazione produce dei cortocircuiti notevoli, per cui su questioni internazionali più o meno importanti non è sempre chiaro l’orientamento del governo

Tajani aveva avvertito i primi rischi di questo atteggiamento di Meloni fin dall’inizio del suo mandato.

Salvini invece ha sempre liquidato senza grossi patemi queste lamentele, dicendo che lui oltre ad essere un ministro è anche il segretario federale della Lega: e da leader politico di un partito è normale che dica la sua sulle faccende internazionali.

Al di là dei vari tatticismi e delle reciproche ripicche, al fondo c’è una effettiva incompatibilità di orientamenti tra la Lega e Forza Italia su molte questioni internazionali.

Una è senz’altro legata all’Unione Europea.

Salvini è alleato del Rassemblement National di Marine Le Pen in Francia e di altri movimenti di destra sovranista che fanno parte del cosiddetto gruppo dei Patrioti

Ma cerca dialogo e collaborazione anche con Alternative für Deutschland (AfD), il movimento di estrema destra.

Leggi: https://www.centrosud24.com/draghi-la-difesa-dellunione-europea-e-un-imperativo-per-la-sicurezza-continentale/

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