Argentina e Napoli: stessi colori, oltre Maradona

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Foto di David da Pixabay

L’Argentina e la città di Napoli hanno condiviso un campione, e condividono gli stessi colori di bandiera. L’azzurro ed il bianco. Ma c’è altro. C’è una storia che le accomuna.

di Rosella Cerra

Terzo scudetto per il Napoli e terza vittoria ai mondiali per l’Argentina

Accomunate da tre vittorie. Da tre traguardi che identificano la forza nel mondo del calcio a livello nazionale e internazionale.

Nella città Partenopea i festeggiamenti per il terzo scudetto vinto dalla squadra di calcio del Napoli sono durati giorni, coinvolgendo e travolgendo l’intera città. Ed è il primo senza Maradona. Gli altri due scudetti sono stati vinti nel 1987 e nel 1990.

Diego Armando Maradona è nato in Argentina, ed ha indossato orgogliosamente la maglia del Napoli. Si è spento all’età di 60 anni nella sua terra d’origine. In Argentina è stato lutto nazionale per tre giorni. E l’intera città di Napoli, anche in questa occasione, ha reagito con forte passione e commozione, con file infinite allo stadio San Paolo, a rendere omaggio al Campione.

I colori della bandiera dell’Argentina e del Napoli

Bianco e azzurro. Questi sono i colori della bandiera dell’Argentina. Tre fasce alternate, con al centro il sole Inca. Sono anche i colori della maglia della squadra di calcio argentina. E sono gli stessi colori della squadra del Napoli. Il celeste come il mare ed il cielo, ed il bianco come le nuvole. Si tratta sicuramente di una curiosa coincidenza. Ma forse c’è qualcosa in più.

“La bandiera argentina è stata creata nel 1812 dal generale Manuel Belgrano i colori azzurro e bianco del cielo sono quelli dei Borboni”

Così si legge sul sito di barcalcio, che continua fornendo una originale spiegazione.

«La bandiera argentina è stata creata nel 1812 dal generale Manuel Belgrano, un eroe della Rivoluzione di maggio. Due fasce orizzontali di colore celeste incorniciano una fascia bianca al centro della quale risplende un sole, il sol de mayo (sole di maggio). Curiosamente, i colori azzurro e bianco del cielo sono quelli dei Borboni, la famiglia del Re di Spagna… contro i quali fu lanciata la Rivoluzione di Maggio».

Si tratta sicuramente di un’altra curiosa coincidenza. Perché anche i Borbone condividevano gli stessi colori.

Foto di Jack Hunter su Unsplash

Questo collegamento si fa in un’altra recente spiegazione dei colori bianco e azzurro del Napoli.

È dal sito “fem” del gruppo GEDI e la Repubblica. L’articolo è dell’8 maggio 2023 e porta la firma di Rossella Migliaccio.

«Nel mio libro Colori, la guida completa (Vallardi) uscito lo scorso novembre, ho raccolto e raccontato più di 250 cromie diverse e davanti a questa esplosione di colore non posso certo trattenermi dal raccontarvi di più dell’azzurro di Napoli. Ci sono due motivazioni che hanno spinto alla scelta di questo colore, fin dal primo debutto calcistico. Il primo motivo è di carattere storico e fa riferimento all’araldica della dinastia dei Borbone. Napoli è stata per secoli la capitale di un grande regno, la cui stirpe regnante era appunto simboleggiata da questo colore azzurro. Un periodo florido, che diede grande lustro alla città. Un grande esempio dell’epoca è il Teatro San Carlo, la quale Sala Storica si presentava di colore azzurro e argento, con alcune parti in oro, proprio per onorare la casata reale. Addirittura all’interno dello stemma della squadra calcistica, negli anni ’60 del Novecento, compare un richiamo all’arme D’Angio: sul fondo azzurro compaiono infatti i tre gigli dorati, una delle insegne del Regno delle due Sicilie».

E c’è ancora qualcos’altro che accomuna l’Argentina con il Sud Italia.

L’Argentina si appresta a nuove elezioni politiche e potrebbe ricandidarsi l’ex presidente di origine calabresi Mauricio Macri

Ha governato l’Argentina dal 2015 al 2019. Si era ricandidato, non riuscendo a raggiungere gli obiettivi prefissati.

Nel 2014, prima della sua elezione a presidente dell’Argentina, quando era sindaco di Buenos Aires, venne in Calabria, a salutare la sua terra d’origine. Fu ricevuto dal sindaco di Polistena Michele Tripodi, poiché le sue origini, genitori e nonni, appartengono proprio a questa città.

Di recente, nel mese di marzo, ha dichiarato che non intende ricandidarsi. Ma potrebbe non essere così. Infatti, ha contestualmente criticato l’attuale presidente Alberto Fernandez, e la sua coalizione peronista Frente de Todos (FdT) responsabile di aver portato la nazione allo stato attuale. E critiche rivolte anche ad altri esponenti politici.

Ma ha dichiarato il ritiro dalla candidatura anche Ferdandez. Si potrebbe riaprire quindi la possibilità della sua ricandidatura. Uguale dichiarazione dalla vicepresidente Cristina Fernández de Kirchner.

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