La notizia ha già fatto il giro del mondo. Il 3 gennaio è stata sospesa la riforma del mercato del lavoro promossa da presidente ultraliberista Javier Milei.
In seguito a un ricorso della Confederazione generale del lavoro (Cgt), di cui abbiamo già scritto, la Camera Nazionale del Lavoro ha sospeso le disposizioni sul diritto del lavoro contenute nel decreto del 20 dicembre. Si rimane in attesa di un approfondimento in parlamento.
Il governo argentino ha subito annunciato ricorso contro la sentenza.
Il documento in discussione è pubblicato sul sito della testata La Nazion in versione integrale.
E sempre sul sito de La Nation del 4 gennaio si legge «La Camera del Lavoro ha emesso un’altra misura cautelare contro la riforma del lavoro e il contenzioso ha consentito alla giustizia di trattare casi che mirano all’annullamento dell’intero decreto (La Cámara del Trabajo dictó otra cautelar contra la reforma laboral y el fuero contencioso habilitó la feria para tratar casos que buscan anular todo el decreto)». Mentre il 3 gennaio annunciava: «La decisione è stata presa dai giudici Andrea García Vior e Alejandro Sudera, con il dissenziente María Dora González; Era per una causa promossa dalla CGT; Il procuratore del Tesoro presenterà ricorso per fermare la sentenza».
Nuovo sciopero per il 24 gennaio
Rimane quindi ancora arduo il percorso per l’approvazione dell’intero provvedimento DNU. È stato infatti indetto un nuovo sciopero unitario per il 24 gennaio dal sindacato CGT (Confederación Federal del Trabajo).
In vendita le riserve di Litio all’India. Accordo tra l’ indiana Kabil e l’argentina Camyen
Per riprendere l’economia Milei ha previsto la vendita delle risorse di litio all’India. Ne ha parlato circa un mese fa Milena Gabanelli in una inchiesta per il Corriere della Sera. Ma negli ultimi giorni è divenuta la notizia economica principale in Argentina. Viene ripresa dal quotidiano ItaliaOggi del 5 gennaio. Specifica il quotidiano che «Nuova Delhi è pronta ad assicurarsi i diritti di esplorazione e sviluppo per cinque blocchi di litio in Argentina, segnando la sua seconda incursione internazionale nei minerali critici dopo una partnership con l’Australia nel 2022. L’accordo è sul punto di essere finalizzato tra l’indiana Kabil e l’argentina Camyen, la società mineraria ed energetica di proprietà statale». L’investimento è di circa due miliardi di euro. L’Argentina possiede circa il 20% delle riserve mondiali di litio, che, insieme agli paesi Sudamericani Cile e Bolivia costituiscono il “triangolo del litio”. Diventa quindi molto appetibili che i grandi produttori di auto elettriche, essendo questo un componente per la costruzione delle batterie. Come il cobalto in Congo. Altro metallo fondamentale e raro, o critico. La cui estrazione non è indolore per i territori in cui vi sono i maggiori giacimenti le popolazioni che vi vivono.