Bonus edilizi negati: via alle azioni giudiziarie

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Il Decreto Rilancio era stato previsto per garantire la possibilità a ogni cittadino italiano di effettuare interventi sul proprio patrimonio immobiliare detraendo il 110% delle spese: data la lacunosità della norma, sin dalla sua entrata in vigore, ci sono stati i primi dietrofront del Governo, mosso dalle notizie fortemente mediatiche, delle frodi perpetrate ai danni dello Stato. Per quanto ragguardevole l’intento del legislatore di limitare le cessioni in favori di soggetti “sospetti”, i mezzi sono stati del tutto inadeguati!
“Uno Stato di diritto non può permettere discriminazioni tra Cittadini!”, dichiara l’Avvocato Armando Rossi, esperto in materia, che curerà le azioni giudiziarie, il quale aggiunge: “Le innumerevoli modifiche legislative (oltre 10!) che si sono susseguite, a volte anche retroattivamente, hanno comportato un’intollerabile violazione del principio di uguaglianza sostanziale contenuto nell’art. 3 della Nostra Carta Costituzionale! Siamo di fronte a un blocco delle cessioni di credito che sta portando al fallimento di imprese e alla perdita di innumerevoli posti di lavoro, così come ci hanno segnalato numerosi imprenditori e cittadini. Dobbiamo evitare una vera e propria catastrofe economica del Nostro Paese!”
Non è possibile demonizzare una misura di crescita economica per pochissimi individui che ne hanno illecitamente giovato. Tutto ciò ha reso impossibile, oggi, per il cittadino far valere un proprio diritto pur avendo i requisiti previsti dalla legge: beneficiare della misura fiscale alla pari degli altri cittadini che ne hanno già fruito.

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