Catanzaro, 58 sindaci in protesta contro l’Autonomia

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Catanzaro

La provincia di Catanzaro si mobilita. Lo scorso 22 febbraio si sono riuniti 58 sindaci della provincia per firmare unitamente un documento contrario all’Autonomia Differenziata.

di Rosella Cerra

Hanno consegnato simbolicamente un documento che hanno sottoscritto al prefetto Enrico Ricci. Un titolo chiaro ed essenziale “per la Repubblica unica e indivisibile” nel quale esprimono un rifiuto netto e radicale del progetto di autonomia differenziata perché mette a rischio l’unità della nazione.

“Se l’autonomia differenziata dovesse passare in quei termini, verrebbe minata l’eguaglianza dei diritti, con conseguenze devastanti per la scuola, la sanità, le politiche ambientali ed energetiche, i beni culturali, lo sviluppo delle infrastrutture e finanche per i contratti nazionali di lavoro”.

Questo si legge nel documento che continua “il disegno di legge proposto dal ministro Calderoli e approvato la scorsa settimana dal Consiglio dei ministri vuole imprimere una forte accelerazione alla realizzazione di quel progetto.

Se coloro che a parole si fanno alfieri dell’unità nazionale non sono in grado di contrastare nei fatti le pericolosissime spinte disgregative, allora dobbiamo trovare nei territori la forza di reagire concretamente ad esse: dovranno essere le popolazioni, insieme con le istituzioni locali, a contrastare gli egoismi delle aree più ricche del Paese, la cui affermazione sarebbe destinata inevitabilmente ad approfondire il solco di tutte le disuguaglianze.

Deve partire allora dalle comunità territoriali, la spinta a contrastare questo disegno di rottura, con una visione mirata in primo luogo alla difesa delle aree più svantaggiate e delle fasce sociali più deboli, per poter crescere tutti insieme, progettando la realizzazione di nuovi ponti e non l’innalzamento di nuovi muri.

Crediamo che proprio dalle autonomie locali del Mezzogiorno ed in particolare da quelle della nostra provincia possa partire lo slancio per una nuova stagione dell’unità repubblicana e democratica, nella quale le tante differenze trovino il loro punto di incontro guardando al futuro nella visione di una più grande unità europea vissuta in uno spirito di pace e fratellanza”.

A condurre la protesta il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita

Dopo un primo passaggio della sottoscrizione del documento il secondo passaggio è stato proprio quello della consegna al prefetto “in maniera simbolica e per rilanciare un percorso che mira ad arrestare una riforma che continuiamo a ritenere completamente sbagliata”. Questo il commento del primo cittadino catanzarese in una intervista rilasciata per la stampa ai margini della protesta. Insomma, la mobilitazione continua.

Una risposta a questa azione giunge dal presidente dell’ANCI Veneto Mario Conte. Il Veneto è stata una delle prime regioni a portare avanti il contestato progetto. In una intervista al TGR Veneto ha dichiarato:

“Rispetto ovviamente le scelte e le proteste dei singoli sindaci. Dico che pero loro oggi rappresentano una regione che non spicca per efficienza e oggi l’autonomia non c’è e quindi l’autonomia non è il problema. Il problema è evidentemente qualcos’altro. Noi invece siamo fortemente convinti che l’autonomia possa essere una soluzione importante e rivoluzionaria per il nostro paese”.

Le proteste invece si registrano anche in Sardegna che è già regione autonoma. Nel mese di gennaio è nato un movimento contro l’autonomia che ha raccolto l’adesione di comitati e associazioni.

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