ChatGPT che cos’è e perché è stata sospesa in Italia

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A partire dal 31 marzo 2023, gli utenti in Italia non possono più utilizzare ChatGPT, il popolare programma di intelligenza artificiale.

Il Garante della Privacy ha preso la decisione di ritenere che l’uso del sistema costituisse una violazione della privacy degli utenti.

ChatGPT: cosè

ChatGPT è un modello di chatbot basato sull’intelligenza artificiale che negli ultimi mesi ha riscosso un grande successo in Italia grazie alle sue risposte chiare e alla sua curva di apprendimento.

OpenAI è un’organizzazione di ricerca sull’intelligenza artificiale con sede negli Stati Uniti. L’azienda ha creato il programma con l’obiettivo di sviluppare tecnologie avanzate in grado di migliorare la vita delle persone e di affrontare i problemi globali in modo efficace.

Lanciato il 3 novembre 2022, il programma ha raggiunto i 100 milioni di utenti in soli due mesi. ChatGPT sta diventando una soluzione molto apprezzata per molte esigenze, come l’assistenza virtuale, la traduzione automatica e la gestione dei dati.

L’intelligenza artificiale, nonostante critiche sull’accuratezza, è un’innovazione nella comunicazione uomo-computer e una soluzione efficace per molte esigenze. Con l’avvento dell’IA, ChatGPT è un esempio di come le tecnologie avanzate stiano rivoluzionando il modo in cui interagiamo con il mondo digitale.

La sospensione

Il 31 marzo 2023 il Garante della Privacy (GPDP) italiano ha richiesto a OpenAI di interrompere il servizio di ChatGPT in Italia, citando la mancanza di una informativa adeguata agli utenti e l’assenza di una base giuridica per la raccolta e la conservazione massiccia di dati personali.

OpenAI è stata invitata a comunicare le misure adottate per risolvere alcuni problemi, in particolare quello del 20 marzo, quando un errore tecnico ha rivelato ai clienti non solo la cronologia delle domande degli utenti, ma anche i dettagli sui metodi di pagamento utilizzati per l’abbonamento a ChatGPT Plus. In caso di mancata risposta, OpenAI rischia una sanzione fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato globale annuo.

Questo evento ha suscitato preoccupazione tra gli utenti e ha sollevato questioni importanti sulla raccolta e l’utilizzo dei dati personali da parte delle aziende. ChatGPT ha ottenuto un enorme successo in Italia grazie alla sua capacità di fornire risposte accurate e veloci alle domande degli utenti, ma per alcuni il prezzo da pagare potrebbe essere troppo alto se l’azienda non rispetta le leggi sulla privacy.

ChatGPT: il futuro del programma

Il software di ChatGPT continua a essere sviluppato e diffuso nonostante gli ostacoli. OpenAI ha annunciato l’aggiornamento numero 5 per i prossimi mesi, il quale potrebbe portare il programma a diventare indistinguibile da un essere umano. Microsoft ha investito importanti somme nell’OpenAI negli ultimi mesi, segno dell’interesse crescente verso l’intelligenza artificiale e il suo potenziale impatto sulla società.

Non solo l’Italia, ma anche Elon Musk e altri mille ricercatori e manager negli Stati Uniti hanno criticato il programma e hanno chiesto di fermare lo sviluppo dei sistemi di intelligenza artificiale per sei mesi per evitare una “pericolosa corsa agli armamenti”.

L’attenzione sulle implicazioni dell’implementazione commerciale di modelli linguistici di grandi dimensioni come ChatGPT non è limitata solo all’Occidente. In Cina, ad esempio, si assiste ad un fiorente mercato di copie non autorizzate del software, le quali rappresentano un rischio per la cybersecurity.

Alcune organizzazioni di ricerca senza scopo di lucro americane hanno presentato una denuncia alla Federal Trade Commission, chiedendo la sospensione dell’implementazione commerciale di modelli linguistici di grandi dimensioni come ChatGPT. La richiesta non riguarda solo i rischi per la privacy e la sicurezza pubblica, ma anche la protezione della proprietà intellettuale.

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