Clausola del 34%. Quel “ritocco” di Provenzano da rimuovere

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Si sta finalmente riparlando della clausola del 34% al Sud. Ossia la norma che stabilisce che il 34% della spesa dello Stato in conto capitale sia destinato alle regioni del Sud Italia.

La clausola è definita nell’articolo 7 bis della legge n. 18 del 2017, derivata dal “Decreto Mezzogiorno” del 2016. Ma nel tempo ha avuto delle modifiche. La più sostanziale, e peggiorativa, si è avuta con il ministro per il Sud del governo Conte 2, Giuseppe Provenzano, provenienza Svimez.

Giusto per completezza, riportiamo il comma 2 dell’art. 7bis prima e dopo Provenzano.

Con il “ritocco”, Provenzano ha introdotto una condizione che legittima la spesa storica

Per rimettere ordine alla legge bisognerebbe quindi riportare il comma 2 nella versione originale, ossia sopprimere quel periodo “che non abbia criteri o indicatori di attribuzione già individuati alla data di entrata in vigore della presente disposizione”, e togliere l’avverbio “anche”.

b) il comma 2 è sostituito dal seguente: 2. Al fine di ridurre i divari territoriali, il riparto delle risorse dei programmi di spesa in conto  capitale  finalizzati  alla crescita o al sostegno degli investimenti  da  assegnare  sull’intero territorio nazionale, che non abbia criteri o indicatori di attribuzione già individuati alla data di entrata in vigore della presente disposizione, deve essere  disposto  anche in conformità all’obiettivo di  destinare  agli  interventi  nel  territorio  delle regioni Abruzzo,  Molise,  Campania,  Basilicata,  Calabria,  Puglia, Sicilia e Sardegna un volume complessivo di stanziamenti ordinari in conto capitale almeno proporzionale alla popolazione residente.

Di fatto cosa implica la dicitura “che non abbia criteri o indicatori di attribuzione già individuati alla data di entrata in vigore della presente disposizione”?. Significa che laddove una spesa è storicizzata, vi deve rimanere. Ossia vengono “salvate” le spese storiche. Si rischia quindi di ridimensionare o svuotare la risorsa da distribuire secondo il criterio del 34%.

Ben oltre l’autonomia differenziata che, trattenendo parte del contributo delle regioni al bilancio dello Stato, andrebbe ulteriormente a ridimensionare le risorse dello Stato. La clausola del 34%, che a 5 anni dall’entrata in vigore, oltre ad essere stata ignorata e non applicata, ha subito anche il “fuoco amico”, venuta proprio da un massimo esponente della Svimez. Giuseppe Provenzano, oltre che essere stato ministro per il Sud del secondo governo Conte, è anche dal 2016 vicepresidente della Svimez (Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno).  

Per ridare vigore alla clausola bisognerebbe dunque rimuovere il “ritocco” e modificare il comma 2.   

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